Tornano i consigli da leggere di Tutto Esaurito! Si parte con Il mistero dell’orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli di Antonio Menna, si prosegue con Amodio di Maurizio Fiorino e per chiudere in bellezza: Chi manda le onde di Fabio Genovesi.
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VOLTAPAGINA
Il mistero dell’orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli, Antonio Menna, Guanda, p. 253 (16,50 euro) ebook (9,99 euro)
Un giornalista precario, già per definizione (data la dedizione a un lavoro improbabile) di cose strane ne ha viste. Però un orso marsicano ai Quartieri Spagnoli, precisamente in vico Speranzella, insomma nel cuore di Napoli, è un tantino troppo. Non per Tony Perduto che, al contrario del nome, il suddetto orso l’ha appunto trovato. Se ci aggiungete che l’orso è schiattato, direi che il materiale per un buon pezzo non manca di certo. Il carico ce lo mette la fortuna, visto che il caporedattore al nostro eroe commissione lo scoop, mica trafiletti o tristezze affini. E siccome quando gira bene, gira bene sul serio, l’orso stecchito viene portato proprio nell’ospedale dove lavora la più cara amica di Tony. Da qui a scoprire che il bestione è stato accoppato con tre colpi di pistola il passo e breve. Sul perché ciò sia accaduto be’, ovvio, c’è da lavorare ché va bene la fortuna ma non esageriamo! Ecco il modo ideale per parlare del contemporaneo e delle rogne che affliggono i giovani a caccia ma che dico di un lavoro, di uno straccio di futuro (pure sentimentale) condendo il tutto con una buona dose di suspense e tante tante risate.
DA GUSTARE
Amodio, Maurizio Fiorino, Gallucci editore, p 110 (7,90 euro) ebook (8,99 euro)
Sta tornando a casa Armando e “casa” per lui è Crotone. E manca da ben quattro anni. Perché se ne è andato? Questo dovrete chiederlo a lui e lui vi aiuterà a scoprirlo attraverso i negativi, sì un pacco di negativi che non ha mai sviluppato, un puzzle di ricordi che sono racchiusi dentro queste immagini. E passato per Armando significa Amòdio, l’amico, l’amore dei diciotto anni, il pugile bellissimo per cui la boxe è poesia e lui il suo poeta tanto la ama. Ma Amòdio è anche un figlio e suo padre è uno dei boss della ‘ndrangheta più temuti. Ed è sparito. Dove è finito? Ovvio che non ve lo dirò! Questa è una storia sulla purezza, sulla potenza dell’autenticità dei giovani che sanno amare, senza ombre e questo amore, la sua bellezza accecante diventano l’arma per resistere e squassare un Sud che pare immutabile ma che non può essere immune a una tale energia. Tanto che pure gli orrori della mafia con i suoi codici d’onore violenti e inumani rimangono sullo sfondo, incapaci di competere. Un esordio da non perdere.
BELLISSIMI
Chi manda le onde, Fabio Genovesi, Mondadori, p. 391 (19 euro) ebook (9,99 euro)
Luna è più che pallida, è bianca ché è una albina e se potesse vorrebbe solo un mondo normale, fatto di cose normali e sì, vorrebbe pure non essere al centro delle attenzioni – crudeli – dei suoi compagni. Per questo quando arriva Zot, un bimbo che viene da Chernobyl e usa un italiano forbitissimo e compito, ringrazia: c’è qualcuno che sta peggio di lei. E poi c’è Luca, suo fratello che è “issimo” in tutto: fa surf, è il primo della classe ed è tanto bello che le ragazze quasi gli fanno gli agguati. E piace a tutti, pure a Sandro, quarantenne che vive ancora con babbo e mamma e per puro caso fa il professore, o meglio il supplente del supplente e sì, per Luca questo ragazzo eccezionale Sandro ha una passionaccia, perché un ragazzo così è una specie di benedizione. Oddio anche la mamma di Luca è una benedizione per gli occhi si chiama Serena: bella, single, una combattente, una che il dolore lo deve sempre tenere a bada, altro che Serena! Tornano insomma i personaggi svantaggiati di Genovesi, i personaggi che nella vita devono sgobbare, che fermi non possono permettersi di stare, perché la condizione da cui partono è parecchio sfavorita e tu che leggi delle loro tribolazioni non puoi non amarli perché lo vedi mentre fanno fatica, e fai il tifo per loro come se fossi tu. Da applausi.
Dedica Libro
Francesco da Meda mi scrive: “Dedico alla Fede le 50 sfumature a me ne bastano pure due o tre, mica pretendo troppo?!”
7 comments
Simpatico l’orso, io adoro gli orsi ne ho sposato uno, suggestiva l’idea di partenza del secondo, i negativi che fanno tanto tempo che fu (e dai non era bello quando si compilavano le tabelline con i numeri per le ristampe da spedire agli amici del mare?) ma io ho la genosevite in forma acuta, non ricordavo che nel romanzo ci fosse il bimbo di Chernobyl, e sì che avevo ben letto la trama quando uscì in anteprima a Natale su un quotidiano. Oddio.
Eh sì! C’è 😉
Sandra, ti mando privatamente una mia foto scattata sotto la doccia. Dal pelo emergono e si distinguono bene il naso e lgli occhi. Quella cosa grossa ai miei piedi è quel che resta di una foca. Adorami.
Sarebbe orso non in senso peloso, capisco che esistano pochi altri sensi, se non come dici tu nutrirsi di foche e miele e rubare cestelli da pic-nic se sei Yogi, ma non è detto che tu non possa appartenere agli orsi che io adoro 😀
Evviva gli orsi! Soprattutto quelli che rubano i cestini da pic-nic! 😉
Interessanti tutti e tre, ma Genovesi è Genovesi, poi i titoli lunghi e gli amori omo stanno un po’ inflazionando ultimamente. Grazie… sempre belle le tue recensioni..
Giampaolo, grazie a te per essere passato da queste parti!
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