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Citare, non copiare! Attenzione ai testi altrui

Citare è sempre possibile, abbiamo facoltà di discutere i contenuti (libri, articoli, post…) e di utilizzare parte dei testi altrui, ma quando lo facciamo non dobbiamo violare i diritti d’autore.

Citare o non citare? Basta farlo nel modo corretto! Si chiama diritto di citazione e permette a ciascuno di noi di utilizzare e divulgare contenuti altrui senza il bisogno di chiedere il permesso all’autore o a chi ne detiene i diritti di commercializzazione. Dobbiamo però rispettare le regole.

Ogni testo – articoli, libri e anche i testi dal carattere non specificatamente creativo (ma divulgativo, comunicativo, informativo) come le mail… – beneficia di tutela giuridica. La corrispondenza, per esempio, è sottoposta al divieto di rivelazione, violazione, sottrazione, soppressione previsto dagli articoli 616 e 618 del codice penale.

Le opere creative sono tutelate dalla normativa del diritto d’autore e non possono essere copiate o riprodotte (anche in altri formati o su supporti diversi), né è possibile appropriarsi della loro paternità. Possono, però, essere “citate”.

È consentito il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti d’opera, per scopi di critica…

L’art. 70, Legge 22 aprile 1941 n. 633 (recante norme sulla Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio) dispone che «il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti d’opera, per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento, sono liberi nei limiti giustificati da tali finalità e purché non costituiscono concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera».

Vale a dire che – a scopo di studio, discussione, documentazione o insegnamento – la legge (art. 70 l. 633/41) consente il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o parti di opere letterarie. Lo scopo deve essere divulgativo (e non di lucro o meglio: il testo citato non deve fare concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera stessa).

Dovete dichiarare la fonte: il nome dell’autore, l’editore, il giornale, il traduttore, la data di pubblicazione.

Per rispettare il diritto di citazione dovete dichiarare la fonte: il nome dell’autore, l’editore, il giornale, il traduttore, la data di pubblicazione.  Quindi, se per esempio state facendo la recensione di un testo, il diritto di citazione vi consente di “copiare” una piccola parte di esso (il diritto francese prevede per esempio 1500 caratteri; in assoluto ricordate che la brevità della citazione vi tutela da eventuali noie) purché diciate chi lo ha scritto, chi lo ha pubblicato, chi lo ha tradotto e quando. Nessun limite di legge sussiste, invece, per la riproduzione di testi di autori morti da oltre settant’anni (questo in Italia e in Europa; in Messico i diritti scadono dopo 100 anni, in Colombia dopo 80 anni e in Guatemala e Samoa dopo 75 anni, in Canada dopo 50; in America si parla di 95 anni dalla data della prima pubblicazione).

Se volete citare un articolo, avete il diritto di riassumere il suo contenuto e mettere tra virgolette qualche stralcio purché indichiate il link esatto (non basta il link alla home della testata, per dire). Va da sé che no, non potete copia-incollare un intero pezzo mettendo un semplice collegamento ipertestuale! Questo lo potete fare solo se siete stati autorizzati. Tantomeno potete tradurre un articolo uscito sulla stampa estera o su siti stranieri. Per pubblicare un testo tradotto dovete infatti essere stati autorizzati.

Quindi, se incappate in rete in un post di vostro interesse che non vi venga in mente di copiarlo integralmente indicando solo un link. Aggregare le notizie, copiandole totalmente, anche indicando la fonte, non è legale: è necessaria l’autorizzazione del titolare del diritto. E poi, oltre a non rispettare le leggi del diritto d’autore, fate uno sgarbo ai motori di ricerca che penalizzano i contenuti duplicati.

Prestate cura anche ai tweet, agli status e a tutto ciò che condividete in rete.

E se scoprite un plagio in rete? Dal 2014 non c’è più bisogno di ricorrere alla magistratura. Cioè non c’è più bisogno di un processo, né di una denuncia alle autorità (leggi qui). C’è infatti una nuova procedura “accelerata”, introdotta con il recente regolamento Agcom, e potete avviare la pratica direttamente in rete facendo una segnalazione e compilando un modulo (per maggior informazioni su come denunciare una violazione leggi la guida: “Come denunciare all’Acgom un sito per violazione del diritto d’autore”).

Volete scoprire se qualcuno rubacchia i vostri contenuti? Basta utilizzare uno tra i tanti motori di ricerca atti allo scopo. Per esempio Plagium. È sufficiente copiare e incollare il testo e analizzare le corrispondenze in rete. Spesso, ahimè, ne saltano fuori delle belle…

Mi raccomando, prestate cura anche ai tweet, agli status e a tutto ciò che condividete in rete. Quando fate una citazione – che si tratti di una grande poetessa o dell’ultimo cantante pop – usate le virgolette e mettete il nome dell’autore e del traduttore. È una questione di rispetto oltre che legale. E se volete essere presi sul serio, fate le cose per bene.

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12 comments

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Juan 27/07/2016 at 14:13

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Eleonoire 15/07/2021 at 01:23

Salve, volevo sapere perché io ho preso due capitoli non miei e li ho messi sul mio libro citando i diritti d’autore come nome dell’autore cognome e il titolo dell’opera e penso pure i capitoli spero che si può fare perché a me va bene che delle persone si prendono il mio brano intero e lo mettono nel loro libro con il mio nome e cognome aggiungendo il titolo dell’opera

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Chiara Beretta Mazzotta 31/07/2021 at 10:59

No, Eleonoire,
devi chiedere il permesso se il testo è lungo. Un conto è una frase, un piccolissimo estratto. Due capitoli sono tanti, non rientri più nel “diritto di citazione” e potresti passare dei guai, è una violazione del copyright. Quindi o li togli o ti assicuri di avere il permesso per usarli.
Non conta ciò che va bene a te, conta la legge.
😉

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Vincenzo 30/12/2021 at 01:14

È possibile riportare pedissequamente nel proprio libro opinioni altrui prese da altri libri in aggiunta alle proprie, facendo dunque un mix tra le proprie e quelle condivise copiate , in un unico testo ? Non citando autori , si tratta di copiare storia e pensieri, che uniti ai miei differiscono dal testo originale. È comunque illegale?

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Chiara Beretta Mazzotta 16/01/2022 at 17:10

Vincenzo,
non puoi non citare gli autori! Quelle parole sono loro.
Dovresti quindi segnalare chi è l’autore (da dove sono prese le parole) e avere il permesso dei rispettivi autori.

Chiara

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Lu 09/02/2022 at 20:20

Buonasera,
Sul mio profilo Instagram ho iniziato a postare dei libri che leggo per discuterne con gli altri utenti. Citando sempre l’autore violo i diritti di copyright se posto la foto di uno o due paragrafi del testo?parlo di una decina di righe massimo per paragrafo.
Grazie

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Chiara Beretta Mazzotta 13/02/2022 at 17:16

Ciao Lu,
se citi le fonti e non condividi troppo testo, non dovrebbero esserci problemi.
Per essere super tranquilli, basta chiedere il permesso all’editore (soprattutto se non sono solo 10 righe).
Ma per piccoli estratti vale il diritto alla citazione, quando la riproduzione ha scopi culturali, di critica o di discussione.
E non ci lucri, quindi…
😉

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Angelo 26/04/2022 at 06:59

In un mio racconto romanzato per un libro cito testualmente alcuni piccoli estratti, in tutto una dozzina di corte righe di un intervista scritta su un giornale locale. Violo il diritto del copyright?

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Chiara Beretta Mazzotta 09/05/2022 at 08:38

Se sono piccoli estratti e se citi con precisione le fonti (autore, testata, anno di pubblicazione…) direi di no, Angelo.

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Gianni 17/05/2022 at 16:48

Ciao, io sto scrivendo un libro che racconta la storia del calcio nel nostro paese. È articolato in 100 date, a cui corrispondono 100 eventi significativi. Una specie di saggio commentato. I fatti che racconterò saranno tratti da storie note e meno note e per descriverli vorrei usare, citandoli: titoli di giornale, brevi estratti di articoli, virgolettati presi da siti attendibili (es. ANSA.IT). Ho compreso a grandi linee come bisogna comportarsi e con quale diligenza, ma ho un dubbio relativamente al “fine di lucro”. Nella fattispecie, posso usare ad esempio un tiolo di un quotidiano o un virgolettato di un portale per inserirli in un’opera che io scrivo per fini commerciali e che, verosimilmente (anzi, auspicabilmente) potrebbe fruttarmi un compenso? Ad esempio, posso vendere un’opera che contiene una frase del tipo “Il cielo è azzurro sopra Berlino”, citandone la fonte? È legittimo che io incassi dei guadagni vendendo un libro che contiene virgolettati altrui, inseriti a scopo di narrativa e commento? Grazie

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Chiara Beretta Mazzotta 20/06/2022 at 10:22

Per i titoli basta che citi la fonte (nome autore, rivista, anno di pubblicazione…).
Se è un estratto più lungo, dovresti chiedere il permesso (non parlo di una frase o due ma di blocchi di testo consistenti).
In generale: metti la nota con la fonte nel dettaglio e stai facendo bene.

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