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Libri a Colazione

Libri a Colacione 18 febbraio 2017

Tornano i consigli da leggere di Tutto Esaurito su Radio 105. Questa settimana: Lettera d’amore allo yeti di Enrico Macioci, Neve, cane, piede di Claudio Morandini e È ricca la sposo e l’ammazzo di Jack Ritchie

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►VOLTAPAGINA
Lettera d’amore allo yeti, Enrico Macioci, Mondadori, p. 276, ebook

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I bambini sono attratti da ciò che li spaventa. Sentono che lì c’è qualcosa di potente. La vita, l’emozione, la morte… e Nicola in questo periodo è stregato dallo yeti. Un tipo spaventoso che mangia granchi e conchiglie – eh sì, lo yeti va pure in spiaggia! – e se si arrabbia distrugge tutto ma non se la prenderebbe mai con i bambini, né le femmine, né i maschi. Non si confonde lo yeti, lo yeti sa quello che fa.

“È stato lo yeti a prendere la mamma, papà?” chiede un giorno Nic a Riccardo, suo padre. Perché questa è la storia di un papà e un figlio. Li incontriamo al mare, in quella casa che è stata il nido di una famiglia felice. E sono alle prese con uno strappo. Una mamma e una moglie che non c’è più. Perché Riccardo la donna che amava se l’è vista portare via una notte, nel sonno.

E mentre scopriamo questo rapporto speciale ecco che le cose si complicano ancora. Un’animatrice, quella a cui Nic si era tanto affezionato, sparisce. E non è l’unico mistero… Per chi è alle prese con delle angosce, per tutti i papà che si fanno un mucchio di domande mentre cercano di dare le risposte.

► DA GUSTARE
Neve, cane, piede, Claudio Morandini, Exòrma, p. 138

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È un solitario Adelmo. La solitudine nel tempo, più che una scelta e una abitudine, è diventata una malattia. Non può più farne senza e così le persone si sono fatte minacciose. Presenze da tenere a debita distanza.

Adelmo Farandola si è convinto da un pezzo che se qualcosa non va nella sua testa è per via di quegli anni passati sotto i cavi dell’elettrodotto. Sono matto, sono matto, si ripete allora, senza enfasi però, come fosse una normale constatazione, perché a qualcuno quei cavi dovevano pur toccare, e sono toccati a lui.
– Sono matto? – chiede anche al cane.
– Diciamo un po’ strano, sì.

È pazzo Adelmo? No, è un uomo che ha toccato la pace in Terra. La pace dei monti, della natura, della pietra e della neve.

E quale contrappasso può spettare a un montanaro burbero e asociale? Inciampare in delle esistenze (e non solo) che non ne vogliono sapere di lasciarlo stare. Un guardiacaccia, per esempio. E pure un cane che, alla fine, diventa un compagno e qualcuno con cui parlare (e che risponde!). E poi c’è un piede, quel piede sbucato al disgelo… Per tutti i lettori che vogliono fare i conti con i propri lati bui e sconfiggere le solitudini.

► BELLISSIMI
È ricca la sposo e l’ammazzo, Jack Ritchie, traduzione di Sandro Ossola, Marcos y Marcos, p. 318

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Un amico mi dice: ma li hai letti? Eh, no, che non ho letto questa raccolta di racconti! “Gioiellini” precisa. E io sono già in libreria… perché amo i racconti? Primo: trovo incredibile che un autore sappia conquistarmi ogni volta cambiando contesto, personaggi, trovate narrative. Secondo: nella vita sentiamo il bisogno di sorprenderci, e la sorpresa – una trovata, una idea, un click che ti inchioda alle pagine – è ciò che regala un buon racconto.

Jack Ritchie è uno scrittore di genere: Noir, mistery e hard-boiled. Prosa asciutta, gran ritmo un discreto pizzico di ironia e il gusto di depistare il lettore, sempre. “Eravamo sposati da tre mesi e io cominciavo a pensare che fosse ora di liberarmi di mia moglie” così comincia il racconto che dà il titolo alla raccolta da cui, nel 1971, è stato tratto l’omonimo film con il mitico Walter Matthau.

E non ci sono soltanto mariti avidi: ecco galeotti che tentano di fuggire dal carcere, un assassino ricattato da un inventore che giura di aver creato la macchina del tempo, un ricco alle prese con una amnesia che oltre alla memoria rischia di fargli perdere tutti i suoi averi…

Sono dodici e alcuni sono davvero perfetti. Se amate i finali esplosivi e gli scrittori amabilmente cinici, non perdeteveli! 

#CITACIONE

Oggi, nel 1940, nasceva Fabrizio De André e non potevo che citare lui: “La fedeltà, in fondo, che cos’è? Non è altro che un grande prurito con il divieto assoluto di grattarsi”.

Se hai un libro da consigliarmi, scrivimi! E raccontami perché è speciale e se pensi che sia un Voltapagina, un Libro da Gustare o un Bellissimo. 

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5 comments

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Sandra 18/02/2017 at 10:22

Oh, CBM grazie per avermi regalato un ricordo: io, mia sorella e papà che guardiamo E’ ricca la sposo l’ammazzo in tv, in bianco e nero e ridiamo come matti.

Bellissimi anche i primi due. Prima o poi finirò AK (attualmente pag 650 circa) e mi farò un scorpacciata di 105 libri. “Quando sarai più grande capirai” intanto l’ho preso.

Un bacione. Noi dobbiamo sentirci/scriverci/vederci

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Chiara Beretta Mazzotta 18/02/2017 at 17:06

Noi dobbiamo vederci sentirci parlarci. Ti scrivo dopo.
E son curiosa di sapere quando arriverai alla fine di AK 😉 ché i 105 libri premono!

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sandra 18/02/2017 at 19:43

Ho scoperto che non mi funziona la mail né Outlook né facendo il giro largo da Tiscali.
Sti giorni la tecnologia davvero mi rema non contro di più.

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steve 22/02/2017 at 15:49

Chiara, buongiorno, era tanto che ahime’ lo so, non te la prendere, non entravo sul tuo fantastico sito bookblister, e hai stravolto tutto….. ma non so piu’ dove scrivere, ma esiste un muro, dove poter scambiare 4 opinioni tutti insieme come avveniva una volta?
ciao grazie, TI ABBRACCIO
Steve

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Chiara Beretta Mazzotta 23/02/2017 at 13:46

Eccolo! Sotto ogni post c’è un “muro” da riempire 😉 Appena trovi un argomento che ti fa venir voglia di chiacchierare ovviamente.
In realtà è come prima, solo che i pezzi sono divisi per tema.
Il meccanismo però è sempre lo stesso.
A presto!

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