Il Premio InediTO è un concorso nazionale, un talent scout con un ricco montepremi; peccato che i soldi vadano agli editori per pubblicare e peccato che gli autori vengano pubblicati dalla stessa associazione che indice il premio.
Premio InediTO. Forse chi segue BookBlister ricorderà che si tratta di una vecchia conoscenza. Sì, ho già parlato di questo bizzarro concorso nel 2015. Ma certe cose migliorano col tempo, anche se stavolta a migliorare sono i difetti.
È organizzato dall’associazione Il Camaleonte (www.ilcamaleonte.info) di Chieri ed è un concorso nazionale che si rivolge a tutte le forme si scrittura: saggistica, poesia, narrativa, musica, teatro… è un talent scout – si legge nel sito – che “accompagna gli autori nel mondo dell’editoria e dello spettacolo” .
È diretto dal 2004 dallo scrittore (?) e cantante jazz Valerio Vigliaturo, presidente dell’associazione, mentre la Giuria è presieduta dal 2014 dal poeta Davide Rondoni. Ogni anno tra i giurati spiccano nomi celebri dello spettacolo e della cultura. Quest’anno: Margherita Oggero, Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Valter Malosti, Melania Giglio, Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), Paolo Di Paolo, Enrico Remmert, Linda e Gaia Messerklinger, Matteo Bernardini, Arianna Porcelli Safonov, Giovanna Ioli, Paola Baion.
Il Premio InediTO ha più patrocini che giurati: della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Città di Torino, di Chieri, di Moncalieri, di Alba e di Chivasso. Non mancano i partner, tra i tanti spiccano: Film Commission Torino Piemonte, Il maggio dei Libri, Il Salone del libro di Torino… e ci sono pure i media partner e gli sponsor.
E il montepremi? Ricchissimo! Ben 6.500 euro. C’è però la quota di partecipazione: 30 euro (20 € per l’iscrizione a ogni altra sezione), valida anche come “quota associativa in qualità di socio sostenitore per l’anno 2018 dell’Associazione culturale Il Camaleonte”. Evidentemente tutti i partner e gli sponsor ci mettono la faccia ma non il portafoglio, se poi tocca chiedere i soldi agli autori…
Ma non è questo il punto. Il problema sono i premi e come vengono utilizzati. Ecco qui la lista dei ricchi premi e cotillon.
Vedete che meraviglia? I soldini 1000/1500/500 euro non verranno dati ai valorosi autori. No. Troppo banale. Ma sono un “contributo per la pubblicazione”, contributo che verrà dato a una casa editrice convenzionata. Quale? Non fate domande noiose per favore.
Premio INediTO: vinci un contributo per la pubblicazione da dare all’editore
Riassumendo: voi partecipando sborsate minimo 30 euro ma non vincete soldi, questi soldi infatti verranno elargiti a una casa editrice per pubblicarvi. Inoltre, cedete i diritti di sfruttamento (cinematografici, editoriali eccetera) all’Associazione Il Camaleonte che potrà farvi da agenzia letteraria (leggasi: prendere una percentuale sulle vostre royalty) e gestire quindi i rapporti e le fasi contrattuali con gli editori qualificati a cui “sarà devoluto il contributo alla pubblicazione a parziale sostegno per la stampa e la promozione dell’opera”.
Traduco: voi pagate per non vincere dei soldi che verranno dati a un editore che, guarda caso, perlomeno nell’ultima edizione, è Il Camaleonte (Doctor Reset “pubblicato nel luglio 2017 grazie al contributo del concorso con la neo casa editrice Il Camaleonte Edizioni collegata al premio”). Quindi il Premio si riprende i soldi che vi ha dato, più la quota associativa (i 30 euro), più la quota per partecipare alle altre sezioni (20 euro ciascuna). E siccome vi fa anche da agente si prende i soldi sulle royalty, cioè sui guadagni eventuali dell’autore. Ricapitolando: Il Camaleonte è una associazione culturale, indice InediTO, ha generato la casa editrice Il Camaleonte Edizioni che è anche service editoriale (fornisce servizi di correzione, editing, impaginazione eccetera) e agenzia letteraria. Insomma: nomen omen.
Postilla: signori di InediTO, non specificate che il premio “non acquisisce alcun diritto alla paternità delle opere (diritto d’autore)” perché non è possibile farlo. Si acquisiscono i diritti di commercializzazione, la paternità è intoccabile.
Autori, se siete scoraggiati però tiratevi su! Perché vincete anche – udite udite – la possibilità di partecipare al tour promozionale. Cioè vincete di lavorare per loro a promuovere i contenuti che avete prodotto. Certo che siete fortunati!
Vi consiglio un tour sul sito del premio. Perdete un minuto per dare un occhio alla sezione “pubblicazioni” e rimirate gli illustri editori che spiccano. Così potrete toccare con mano dove conduce questo illustre talent scout.
Anche se la vetta inarrivabile la raggiungono quando specificano che “sono stati interessati, tra gli altri, Mondadori, Einaudi, Giunti, Longanesi, Guanda, Sellerio, Salani, Adelphi, Neri Pozza”. Anche io “ho interessato” Obama mandandogli un tweet. Dovrei metterlo nella home del sito…
Per concludere: questo mirabolante premio che parla di “sostegno alla stampa, contributo alla pubblicazione” non fa altro che “editoria” a pagamento. Dispiace vedere coinvolti non solo istituzioni legate ad Aie (l’Associazione italiana editori) e realtà come il Salone di Torino, ma anche scrittori e professionisti, giurati che dovrebbero leggere con più attenzione i bandi ai quali prestano la faccia. Perché se ci mettete la faccia, comunicate che per voi va bene così.
A noi no, a noi non va affatto bene così.
11 comments
No, non va bene affatto, Chiara. Pensa però che esiste persino un concorso che, a mio avviso, gioca sull’assonanza col nome IN EDITO che promette e mantiene una pubblicazione con un editore in fascia doppio binario.
Tornando a questo, è davvero molto triste vedere grossi nomi, Margherita Oggero! che avvallano simili affari.
Speriamo che non partecipi nessuno.
PS. ti avevo lasciato un messaggio in segreteria, appena mi libero ti racconto tutto, che ho un po’ di novità!
Bacione
No non va bene affatto. E se leggi qui, è ancora peggio.
https://bookblister.com/2018/02/25/premio-inedito-2018-3/
Bacio!
adesso è troppo… ricorreremo a ogni mezzo legale contro chi si permette di pubblicare diffamazioni e insinuazioni infondate per salvaguardare l’onestà e l’onorabilità del nostro premio!
Fateci anche sapere, per cortesia, dove avremmo diffamato. Visto che queste informazioni sono sul vostro sito e nel vostro bando. Pubblicate e scaricabili (e poi ci sono sempre gli screenshot).
Inoltre vi ringraziamo per aver comunicato OGGI che due giurati non fanno più parte della giuria (o non sono loro a leggere o non si capisce). Vi consigliamo di aggiornare il sito per correttezza verso chi ha pagato e partecipa o di spiegare meglio come funzionano le cose. Rimangono le domande aperte, fatte ieri.
Inoltre vi ricordiamo che gli autori e i giurati raccontano le proprie esperienze. Non solo naturale ma, soprattutto, è lecito.
Adesso è troppo? Vi permettete anche di fare la voce grossa?
Ma come? Fate un premio, chiedendo patrocini a destra e a manca, ma non dite che il premio in denaro che date al vincitore lo intascate sempre voi, perché sempre voi siete la casa editrice.
Vorrei capire se i vari enti, privati e pubblici, che vi hanno patrocinato sono a conoscenza di questo trucchetto.
Non so neanche se sia fiscalmente corretto fare questi giri di soldi tra associazione e società che hanno sempre lo stesso socio.
Eh sì, come al solito arrivano le minacce, mentre le risposte alle domande si perdono per strada…
Ma attendiamo, fiduciosi.
Adesso è troppo…
Qui di troppo c’è solo la supponenza e l’arroganza mista a minaccia con la quale trattate chi chiede informazioni e cerca di fare chiarezza.
Siete voi che chiedete soldi per partecipare a un premio, sempre voi date un premio all’editore e non all’autore, sempre voi obbligate il premiato a farsi assistere dalla vostra agenzia, sempre voi cambiate i giurati senza consentire agli iscritti di decidere prima se questo cambio è una discriminante per partecipare al vostro premio.
Quindi prima di fare velate minacce cercate di essere più specchiati e rispondere a delle più che normali richieste di spiegazioni.
Molto interessanti le informazioni di questo articolo, come tutte quelle che ci offri. Ascolto sempre i tuoi podcast, e li apprezzo sia per quello che spieghi, sia per come lo spieghi. Ciao!
Ciao Luca, e grazie!
Purtroppo pare che non importi granché cosa fai, per ottenere un patrocinio. Di sicuro non importa al Premio dare delle risposte.
Noi leggiamoci su 😉
Comments are closed.