Antonia sta cercando di stare in bilico, sta tentando di non precipitare dentro al precipizio. Perché per lei il mondo ha smesso di essere ordinato e conosciuto da quando Sam se ne è andato. E lo strazio più grande e non poter più comunicare con lui, anche se non ha mai smesso di parlarci… ma da quando lui se ne sta nell’Aldilà la realtà si è trasformata in una terra incognita.
Ogni notte e ogni giorno, però, in qualche modo trova la forza di trascinarsi lontano dal precipizio. Lo fa per Izzy, Mona e Tilli, le sue tre sorelle; le zie e una manciata di nipotini e nipotine. La sua cerchia insomma. Perché la cosa migliore che puoi fare per gli altri, ne è certa, è prenderti cura di te, così da non diventare un peso.
Sarà per questo che da un anno a questa parte alla domanda come stai risponde sempre “bene”. Non sa dove lo ha letto Antonia ma “bene” e “Cocacola” sono le due parole più comprensibili che esistano al mondo.
E così cerca di andare avanti lei, professoressa ormai in pensione, e si adatta alle novità: guardare dallo spioncino con diffidenza quando bussano alla porta, ormai è sola, trovare qualcuno che faccia tutte le cose che faceva Sem, tipo pulire le grondaie. E sopravvivere alle condoglianze, soprattutto quelle in spagnolo che, chissà perché, la commuovono di più.
Ma ecco che la vita, prepotente, pretende la sua attenzione. Perché Izzy che è sempre sofferente, adesso pare esserlo davvero più del solito. Ha smesso di prendere i farmaci, pare che abbia lasciato il lavoro al centro di salute mentale e che non si sogni di andare da una psicologa. Anzi, Izzy non risponde al telefono. Izzy è proprio sparita.
Il bisogno non ha stagione, diceva Sam, e non bada neppure al lutto. Altroché! E infatti il bisogno si presenta alla sua porta di casa di Antonia e ha l’aspetto di una ragazzina incinta e senza documenti.
Antonia la amerete subito, pazzamente. Perché pensa bene e agisce meglio ed è così onesta e viva e vera che sarà come conoscerla. Anche Sem, perché se ami qualcuno lui resta. Per sempre.