Tutto Esaurito: Consigli da leggere # 4

Tutto Esaurito: Consigli da leggere # 4

Tornano i consigli da leggere di Radio 105. Non lasciarti scappare queste tre storie, speciali!

VOLTAPAGINA
Circuito chiuso – AnnalesCamilla Sernagiotto, Fazi, p. 175 e p. 159,  ebook

Se pensate che in un giallo ci sia poco da ridere, stavolta vi sbagliate di grosso, anzi, due volte. Siamo in un supermercato e la protagonista è Maria, giovane vigilantes con una nonna che va pazza per la Signora in giallo, che si ritrova per le mani – in zona surgelati – il cadavere di una signora e decide di far luce sul mistero.

La sorpresa qual è? Be’ che arrivate alla fine, voltate il libro e trovate ed ecco un’altra copertina e un secondo romanzo, Annales.

Protagonista questa volta è Anna, centralinista che lavora al “Chiedi tutto 24 ore su 24” delirante call center, e ogni anno riceve per il suo compleanno inquietanti lettere da uno stalker piuttosto tenace.

Due protagoniste impacciate e sfortunate in fatto di uomini; due storie che procedono sui propri binari, fino a intrecciarsi nel finale. Per chi pensa che un libro non sia mai abbastanza ed è a caccia di una ricetta esplosiva a base di humour e mistero.

DA GUSTARE
L’amore semplicemente, Alessandro Golinelli, Frassinelli, p. 215, ebook

Anna Hoelder è una ragazza tedesca, una liceale. Un giorno, tornando a casa attraverso i boschi perché ama il contatto con la natura, incontra un ragazzo e se ne innamora all’istante: non solo lui è meraviglioso ma adora anche piante e fiori, e fa il giardiniere.

Peccato che siamo nel 1944 e la vita della protagonista si svolga a pochi passi da Mauthausen, il campo di sterminio dove i nazisti imprigionarono gli avversari politici, ebrei e soldati stranieri.

E così questo ragazzo russo di nome Il’ja, con i suoi diciassette anni, è costretto ai lavori forzati nelle fattorie della zona e per Anna dovrebbe essere un nemico.

Il romanzo si ispira a una storia vera: un tentativo di fuga, avvenuto nell’inverno del 1945, di circa 500 prigionieri sovietici. Si salveranno in pochissimi e solo grazie all’aiuto dei contadini della zona. Per chi crede che la speranza sia una forza capace di smuove il mondo e cambiare il destino.

BELLISSIMI
Gli uomini del giovedì, Tonino Benaquista, traduzione di Guia Risari, Edizioni e/o, p. 231, ebook

Parigi. Cento uomini si incontrano ogni giovedì sera, alle sette, in luoghi improbabili e sempre diversi. E cosa fanno? Parlano.

“Per alcuni si trattava di un appuntamento riservato a soli uomini in cui si parlava di donne. Altri, bisognosi di solidarietà, vi vedevano l’ultimo rifugio dei caduti in una guerra eterna. Per tutti, indipendentemente da dove venissero e da cosa avessero vissuto, era innanzitutto il luogo dove raccontare la propria storia”.

Eh sì, perché questi uomini durante le loro riunioni possono finalmente dire tutto ciò che gli passa per la testa, senza filtri, né giudizi. Noi seguiamo le storie di tre personaggi: un sociologo alle prese con una modella/donna-oggetto da esporre in bacheca, un marito frustrato che se la spassa con uno squadrone di prostitute e un cameriere che deve fare i conti con il rifiuto.

Un libro perfetto per tutti gli uomini e per le donne convinte che i maschi non sappiano parlare di sentimenti.

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4 Comments

  • Peculiare la scelta del “giovedì” nel titolo del terzo libro.
    Con indegna ispirazione hitchcockiana non posso esimermi dall’immaginare quegli stessi cento uomini alle porte del venerdì. Tutti rientrati nelle loro vite: il sociologo ad una cena di gala accompagnato dalla sua modellina, il cameriere intento a servire alla suddetta cena che usa quanto scoperto il giorno prima per accalappiare la modella alla faccia del sociologo ed il marito? Al marito tocca una giornata all’Ikea per scontare il suo largo uso di donne oggetto.

    • Solo una giornata all’Ikea? Uomo fortunato…

      • Se tu fossi un uomo frustrato ed avessi mai accompagnato la tua “dolce” metà all’Ikea non avresti mai il coraggio di dire solo.

  • In effetti ho sottovalutato il problema. Tipico. Sono una “dolce” metà (ma all’Ikea preferisco il Brico)

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