Il 49esimo Stato

Il 49esimo Stato

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1963

Jefferson Lo Bello – 4a B
Storia – Mrs. Armstrong
Maggio 1°, 1963

Oggi è il quindicesimo anniversario della nascita del nostro Stato. Descrivi in cinquecento parole cosa significa per te essere americano, e perché sei fiero che la Sicilia sia il quarantanovesimo Stato dell’Unione.

Oggi è il quindicesimo anniversario della nascita del nostro Stato. Era infatti il primo maggio 1946 1948 quando la Sicilia è diventata una stella della bandiera americana. È difficile però dire quale delle tante sia perché sembrano tutte uguali. Harry, che è il mio migliore amico (anche se una volta ha detto a Eleanor Moscuzza che mi puzzano i piedi, cosa che non andrebbe MAI detta a una ragazza, perché io allora potrei scrivere su un compito che Harry Calafiore fa il bagno solo la domenica sera, ed ecco spiegato perché il venerdì dopo l’intervallo puzza come una carogna), Harry dice di sapere distinguere la nostra stella dalle altre, ma quello non fa che spararle grosse. Secondo me le stelle della bandiera sono tutte ugualissime.
Più tardi nell’auditorium proietteranno un messaggio del Presidente Kennedy. L’ha detto il direttore Grant stamattina subito dopo l’alzabandiera. Noi tutti ci siamo guardati perché abbiamo pensato a un’altra crisi dei missili come quella dell’anno scorso, quando alcune navi russe hanno circondato la Sicilia minacciando di farla saltare in aria. Un paio di bambine sono pure scoppiate a piangere. Allora il direttore Grant ci ha detto di stare calmi, il Presidente vuole solo augurarci buon compleanno. E meno male, ho pensato io, se c’è una cosa che odio sono le esercitazioni antinucleari, quando dobbiamo accucciarci sotto il banco e coprirci la testa.
Oggi è il quindicesimo anniversario della nascita del nostro Stato. Cosa significa per me essere americano? Purtroppo non so rispondere a questa domanda perché sono stato americano per tutta la vita, quindi è un po’ come chiedermi cosa significa per me avere i capelli rossi o vivere con nonna Louise. Se fossi mai stato di un’altra nazionalità, come i genitori di Harry e Lucky, o avessi mai avuto i capelli di un altro colore, come lei, Mrs. Armstrong, o fossi vissuto con altre persone, come George, che l’hanno adottato solo l’anno scorso, forse potrei rispondere. Ma siccome no, allora niente da fare, mi dispiace.
Lo stesso vale per il sentirsi fieri. Mica ho scelto di essere americano. Però se fosse il direttore Grant a chiedermelo gli direi che lo sono eccome, fiero, se non altro per evitarmi una lavata di capo delle sue. Il direttore Grant alle volte sa essere abbastanza duro, secondo me dovrebbe imparare a rilassarsi una volta ogni tanto. Ieri per esempio ha fatto piangere Bess Tuccitto. Lei gli ha solo chiesto perché il primo maggio in Italia è vacanza e negli Stati Uniti no, e lui è diventato tutto rosso e le ha urlato contro che il primo maggio è una festa bosc bolescev dei comunisti, e quindi dovrebbe smetterla di fare domande tanto idiote.
Oggi è il quindicesimo anniversario della nascita del nostro Stato. Tanti auguri a noi.

Il 49esimo Stato, Stefano Amato, Transeuropa-Feltrinelli, p. 255 (14 euro) anche in ebook

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9 Comments

  • bisogna saper dire di no, qualche volta nella vita. Io faccio una fatica terribile. So perfettamente di possedere più libri di quelli che riuscirò a leggere. E così ogni tanto bisogna dire no. Però non questa. Comincerò la prossima volta.

  • ehhhh che recensione accalorata hai fatto! Ma che bello. Sai leggo sempre Amato nel suo blog, per cui quando ha dato la notizia sono rimasta colpita e felice, perchè in questo libro ci sono un sacco di cose: un blogger che seguo (non è che ne segua poi tanti, sembra che stia tutto il giorno sul pc ma non è così) raggiunge una pubblicazione in grande, una trama decisamente originale, l’unione tra due case editrici che chissà cosa combineranno insieme… Ho appena terminato un tuo vecchio libro a colacccioneeee, di quelli che lasciano il segno, che manco Zorro, presto verrà il turno anche del 49 Stato. Grazie per lo spazio che mi dai sempre.

  • …ecco, appunto… quando torni a 105? Ci manchi!
    Martina

  • Ottimo incipit, davvero intrigante l’idea della Sicilia americana.. mi sa che dovrò fare spazio nella libreria.

  • Purtroppo la traccia audio della recensione è rovinata. Chiara spero la recupererai e rimetterai online presto, grazie

    • Ciao, Paolo, grazie per la segnalazione, ma io la sento benissimo…
      rovinata? Se mi spieghi, cerco di rimediare.

  • Letto! Molto molto bello…

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