Angelo Orlando Meloni: bisogna lavorarci su

Angelo Orlando Meloni: bisogna lavorarci su

La storia di un esordio. Ce la racconta Angelo Orlando Meloni. Lavora presso La Casa del Libro Rosario Mascali, storica libreria ddi Siracusa. Ha pubblicato Io non ci volevo venire qui e Cosa vuoi fare da grande (con Ivan Baio); il racconto lungo La fiera verrà distrutta all’alba; la sceneggiatura del fumetto Triviale. Dietro le cattive intenzioni (su soggetto di Gabriele Galanti, con disegni di Massimo Modula); la raccolta di racconti “spaghetti-fantasy” Santi, poeti e commissari tecnici.

Poteva essere più semplice o lo sarebbe stato se fossi nato “imparato”, ma ricordo che provai una certa soddisfazione. Quindici anni fa circa ero alle prese con aridi esami universitari. Ciò ingenerava angoscia maxima, che si sa è cattiva consigliera. Ero accerchiato da un esercito di parole in tetro accademichese e scrissi il primo racconto per una reazione fisiologica alla letteratura scientifica. Ma le buone intenzioni non bastano, era brutto. Dopo un po’ di colpi sparati a vuoto, però, ne venne fuori uno leggibile, Itagliaccia. E si spalancarono i portali dell’Inferno. Perché il compare Ivan Baio, proprio lui, mi mise sotto il naso una rivista, Nuova Prosa.
“È bella.”
“Vero è.”
“Ci sono pezzi di autori sconosciuti accanto ad autori famosi.”
“Interessante”, non so se avete presente Spock quando inarca il sopracciglio.

E quelli di Nuova Prosa (grazie, o generoso Luigi Grazioli), non solo non diedero alle fiamme il racconto, ma decisero di pubblicarlo. Misteri del cosmo. Il resto è venuto da sé. Ho scritto tre romanzi, il primo l’ho cancellato dal computer e ho fatto coriandoli del manoscritto, gli altri due, Io non ci volevo venire qui e Cosa vuoi fare da grande, sono stati pubblicati da Del Vecchio Editore. E ringrazio Carla De Caro, che è stata la prima a leggere Io non ci volevo venire qui e a sostenere la sua pubblicazione. C’è pure un fumetto, da qualche parte, pulp-pure-troppo-pulp, intitolato giustappunto Triviale e una raccolta di racconti che piacque molto di più ai redattori di una casa editrice di quanto piaccia a me oggi. Un giorno li riscriverò, ora preferisco dimenticarli.
Sappiamo tutti che due più due fa quattro. E quindi se avessi scritto un fantasy erotico con elfi mutanti affetti da priapismo avrei evitato di spedirlo a una casa editrice che non pubblica fantasy erotici con elfi mutanti affetti da priapismo. Altrimenti la fatidica telefonata non sarebbe arrivata. Quale? Questa: “Giovanottino, il libro ci piace, lo pubblichiamo.”

E così è andata, ho spedito i miei manoscritti a una casa editrice che aveva appena varato una collana di narrativa italiana e ho cercato di migliorarmi frequentando alcuni corsi di scrittura. Corsi che a modo loro sono stati d’ispirazione per Io non ci volevo venire qui. E ho avuto la fortuna d’incontrare gli amici di Del Vecchio Editore, una casa editrice con un gran bel catalogo, seppure impestato dai miei romanzi. L’ultimo, Cosa vuoi fare da grande, che ho scritto con Ivan Baio, è frutto anche dei consigli dell’editor, Filippo Nicosia, l’inventore di Pianissimo, libri sulla strada. Pensate un po’, all’inizio, quando si manifestò l’idea del futurometro, la macchina che misura il futuro dei bambini con precisione scientifica, volevamo scrivere un raccontino. E invece eccoci qua. La prima stesura era striminzita, a cacatina di mosca, e ci dicevano: “Macché, sistematelo e semmai ne riparliamo”. Dopo un rifiuto per i primi dieci secondi pensi che è tutto un magna magna, poi ti rendi conto che hanno ragione, che bisogna lavorarci su. La nostra fortuna è stata incontrare un editore che ha creduto nelle potenzialità del romanzo. E così abbiamo dato le vitamine al “bambino” e abbiamo messo & tolto la cera.

Insomma, è chiaro che se un giovine autore è raccomandato dalla Spectre per lui le cose saranno più facili, ma prima di vomitare la parola “scandalo” ricordiamoci di quella volta in cui un cugino ci ha fatto saltare la fila o in cui l’amico ristoratore ci ha fatto uno sconto sulla pasta con i ricci, sconto che poi ha caricato biecamente sul turista tedesco. Il mondo è imperfetto, ragazzi, ed è proprio per questo che nelle pieghe di tanta nequizia c’è spazio per la buona narrativa. Se non abbiamo il passi per il settore Vip armiamoci di pazienza, perché prima o poi accadrà qualcosa. Qualcosa che non ci saremmo mai immaginati.

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16 Comments

  • Parole Sante! Bravo Angelo Orlando Meloni.

  • Azz a 6 anni mi operarono di tonsille e un amico di mio zio mi procurò il posto lampo in ospedale, così ora, grazie alle tue illuminanti parole, non posso più lamentarmi del marcio editoriale. A dire il vero nella vita sono state molte ma molte di più le volte in cui non conoscevo nessuno e mi sono sparata le trafile e prese le cancellate sui denti, ma in effetti…
    Apprezzo anche il discorso “potenziale” ecco non tutti lo colgono.

    • Insomma, a furia di prendere cancellate sui denti prima o poi un cancello cede. Certo, il rischio è di arrivare alla meta con un sorriso imperfetto, ma tant’è. 🙂

      • In effetti il sorriso non è il mio punto di forza, però mi sto forgiando un sacco! Grazie

        • 🙂

        • Ti tocca comprare un altro libro… ahahahahahahaha
          (Glielo spieghi tu, Sandra? 🙂 )

          • Invece no, questa volta mi è andata di lusso, perchè l’avevo già messo nella wish list attingendolo dai tuoi libri a colacione. ahhah!
            ps x l’autore: io leggo con sommo gusto tutti gli esordienti, ma compro SOLO i libri di quelli che rispondono ai miei commenti!

          • “leggo con sommo gusto tutti gli esordienti, ma compro SOLO i libri di quelli che rispondono ai miei commenti!”, me lo diceva infatti sempre mia madre: rispondi sempre ai commenti. 🙂 thanks thanks thanks!

  • L’ha ribloggato su speraben.

  • Bravo Angelo e bravo Ivan! Avevo intenzione di scrivere qualcosa, ma già che ci sono comincio qui: Libro molto divertente, con buona dose di ferocia, scene con velocità da comica finale e slapstick visivo, cinematografico, ma anche, e per fortuna trattandosi di romanzo, linguistico, pieno di trovate e invenzioni sorprendenti. Vi benedico, papale papale!

    • qui dalla scuola elementare Attilio Regolo ringraziamo in coro per la benedizione. “Olè olè olè!!”

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