Libri a Colacione # 29

Libri a Colacione # 29

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#VOLTAPAGINALa_misura_della_felicità
La misura della felicitàGabrielle Zevin, traduzione di Mara Dompè, Editrice Nord, p. 313 (16 euro) anche in ebook
Fikry detesta i libri che vende. Ne è proprio disgustato. Quelli che non vende (e gli garbano) mettono tristezza… ricordano che no, non ci sono più i lettori di una volta e no, non sono più i tempi di una volta. Fare il libraio è insomma una sorta di punizione con ‘sta pletora di clienti (altro che lettori) che si lamentano solo dei prezzi. Diciamo che il suo carattere non è migliorato dopo quello che ha perso la moglie. Ma ecco che proprio nella sua odiata libreria, nel reparto bambini, ne trova una abbandonata. Si chiama Maja e con sé ha solo il messaggio di sua madre, disperata per il suo non potersene più occupare. E qui mi fermo! È un libro questo che ne contiene molti altri perché ogni capitolo è preceduto da una scheda di un romanzo. Ed è un libro che parla di perdita, di rinascita, di incapacità a ricoprire il proprio ruolo… Ed è perfetto per chi lo sa bene: la vita è l’artista più creativo, quando meno te lo aspetti, ecco che ti sorprende.

Il fabtasma di Alexander#DAGUSTARE
Il fantasma di Alexander Wolf, Gajto Gazdanov, traduzione di Fernandra Lepre, Voland, p. 157 (14 euro)
Quando lo incontriamo, il protagonista di questa storia, che è pure il narratore, è soltanto un ragazzo. Ma è pure un soldato volontario che combatte durante la guerra civile in Russia. Sul suo cammino trova il nemico, che è un ragazzo pure lui. Maldestramente spara, maldestramente colpisce il bersaglio. L’immagine di questo giovane, bellissimo, agonizzante non smette di tormentarlo. Anche quando sembra passata una vita da quel giorno e lui è un giornalista e vive a Parigi. Ed ecco che leggendo una raccolta di racconti incappa in Avventura nella steppa di Alexander Wolf. Un racconto che lo colpisce perché racconta esattamente ciò che è accaduto quel giorno durante la guerra. Cerca così di mettersi in contatto con l’autore, che vive a Londra, ma nulla è semplice né scontato. Chi è quest’uomo? È davvero il ragazzo cui ha sparato? Un libro dalla prosa finissima che parla di scrittura e sa ammaliarci riga dopo riga. Si sa i fantasmi, prima o poi, tornano.

#BELLISSIMIAffari di famiglia
Affari di famiglia, Francesco Muzzopappa, Fazi, p. 234 (14,50 euro) anche in ebook
Dopo una posizione scomoda torna alla carica, e alla grande, Francesco Muzzopappa ribaltando, rispetto al suo esordio, il punto di vista sul mondo: stavolta, infatti il protagonista non è un giovane ma una signora: la contessa Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna. La sua sfortuna? Avere un figlio trentenne. Sfortuna perché Emanuele – nulla da dire dal punto di vista estetico, bello è bello – non è una cima. Non solo è stupido ma è pure un nullafacente, anzi no, una cosa la sa fare e bene: sperperare il patrimonio di famiglia (e scegliere donne che più sbagliate non si potrebbe). Patrimonio si fa per dire, visto che il conto in banca è sempre più prossimo allo zero. Così tocca alla contessa ingegnarsi per salvare il salvabile villa di famiglia compresa. E l’idea è a dir poco illuminante… Per chi pensa che i vecchi siano da rottamare, gente senza guizzi né risorse, qui ha l’occasione di ricredersi (e magari recuperare il tempo perduto con i propri genitori e nonni).

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11 Comments

  • MUzzopappa lo sai quanto lo adori. Come scrittore e come persona, sono felice se diventa super famoso e ricco da paura. Sono felice di leggerlo di nuovo. Oddio 2 sono felice in uno solo commento… guarda cosa mi fai scrivere Chiara!

    • Sei felicerrima! Pure io sono felice… un tripudio di gaudio insomma 😉
      Baci!

    • Ciao, sono Muzzopappa e visto che sono famoso ma soprattutto ricco, vi scrivo dalla mia Limo color carta da zucchero (la prossima, la sesta, la prendo color kaki; si abbina al mio chihuahua). Ero qui che accendevo un sigaro cubano Fonseca Petit Coronas bruciando un centone e, aprendo il mio iPad8, sono capitato su questa pagina di Bookblister in cui, casualmente, si parla di me. Mi sono stretto nella mia pelliccia di volpe bianca, ho ovviamente acceso il condizionatore, e sorseggiando un autentico rum Zacapa Centenario, invecchiato a 2300 metri di altitudine, ho letto la recensione salendo a cavallo. Blanco, il mio pregiato puledro nero, mi ha dolcemente accompagnato al secondo ingresso della mia terza villa vista oceano (perché nel frattempo ho cambiato residenza, sapete com’è…). Ne ho approfittato per un rinfrescante bagno in piscina e poi, in compagnia di Ana, Helena e Susana, ho letto i vostri commenti. Tenevo a rincuorarvi: sono rimasto una persona semplice. Amo ancora la pizza bianca e nelle notti d’estate adoro ascoltare i grilli, o non so, le cicale, quelle robe lì. E ora, se volete scusarmi, devo posare nudo per la mia statua in oro. Serve per la fontana al centro del parco. Un forte abbraccio.

      • Ah, che paura, temevo ti fossi montato la testa! 😉

      • Se serve aiuto per spendere i soldi, ricordati delle tue primissime fan!! Non ho grandi esigenze, credo che troveremo un accordo. W le cicale e le lucciole (insetti)

  • Al tuo mac è scappata una frase due volte nella presentazione di muzzopappa, se vuoi correggere. Invece, io mi segno il titolo del libro in wishlist e anche quello sopra, quello del fantasma. 2 su 3 come colacione è piuttosto sostanziosa.

  • Son felice pure io grande Muzzopappa!!! E come sempre GRANDE CHIARA!!! Un bacioneee

  • Torno con gioia perchè sto leggendo Affari di famiglia finalmente, e torno sempre sul luogo del delitto, è un romanzo davvero divertente e ben scritto, con frasi di grande effetto e dopo una giornata faticosa leggerlo ti rimette in pace con la vita. Tra i grandi pregi della penna di Muzzopappa essere uscito con un secondo libro al pari del primo, quando sarebbe stato facile “sedersi” o fare – come molti – il copiaincolla. Un bacio Francesco! Grazie Chiara.

    • Carezze per me! Grazie, Sandra.

    • Evviva! Oh, gaudio oh gioia! Grazie, Sandra, per il commento di lettura.
      E bravo, France’, tu sì che sei uno scrittore.

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