Soffocare – Chuck Palahniuk

Soffocare – Chuck Palahniuk

Oggi  © Aldo Costa, il nostro recensore atipico, se la vede con una anima ridens… leggendo Soffocare di Chuck Palahniuk.

Non è un libro. È un amico. Cioè: “Soffocare” è il libro; l’amico è Chuck Palahniuk. Non posso definire diversamente uno che mi capisce e misoffocare Chuck Palahniuk conosce al punto da farmi fare quello che vuole. Chuck sa perfettamente come funzionano i miei due schemi mentali e mezzo, sa cosa mi fa ridere, cosa mi diverte, cosa mi fa ridere tanto, cosa mi manda in ipossia dalle risate, cosa mi fa desiderare di indossare un Tena Lady.

Mi rendo conto che Chuck mi prende in giro con amore, perché mentre scrive sa esattamente a quale punto della pagina e della riga comincerò a ridere. Non solo: mi dà la sensazione (probabilmente vera) che se ci incontrassimo, io e lui saremmo davvero amici e Chuck riderebbe delle mie battute come io delle sue.

Naturalmente lui parla a tutti, ma io ho la presunzione che si rivolga proprio a me. Poi, però, scopro che anche altri uomini lo conoscono e hanno la stessa sensazione. E allora? Siamo forse gelosi per questo? Ma no: siamo tutti più amici.

Ecco, non credo che le donne possano apprezzare con lo stesso slancio il libro e l’amico Chuck. Per quanto possano conoscere bene il pisello (intorno al quale ruota tutto quanto) hanno con esso un rapporto diverso, mediato. La differenza è un po’ quella tra un proprietario e una semplice utilizzatrice. Per dirla in altre parole, mi potete spiegare finché volete la fisica quantica ma non ci arriverò mai. Il rapporto di un uomo col sesso è la stessa cosa: può capirlo veramente Chuck Palahniuk 2soltanto un altro uomo.

Intendiamoci: io metto la donna sopra ogni altro essere vivente. Vorrei una donna per tutto: per amare ed essere amato, per ragionare, piangere ed essere consolato, per capire le cose, essere trasgressivo, per viaggiare, farmi insegnare e farmi dirigere, per ascoltare e imparare tutto quello che c’è da sapere nella vita.

Ma per ridere tanto, per sentirmi “penetrare” da un’altra anima ridens voglio un uomo, perché per quanto una donna possa essere brava, gli uomini lo fanno meglio.

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4 Comments

  • O mamma. M’è venuta voglia di leggere questo Chuck. Non sia mai che mi sveli l’imponderabile che il dottor Gray ( e mi riferisco a quello di Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere, non al genio del sadomaso e delle sfumature) non m’ha già fatto capire. Tipo che al di là della sfera intellettiva maschile (tutta imbastita attorno al pube, è universalmente riconosciuto, non dico nulla di offensivo credo) si celi una irrefrenabile voglia di farsi due risate. Spero non con discorsi del… pene. Ok. Non resta da fare che leggerlo. E pazienza se non m’affilo con la risata che Chuck vorrebbe, in quel caso passerò il libro a mio marito.

  • “Ma per ridere tanto, per sentirmi “penetrare” da un’altra anima ridens voglio un uomo, perché per quanto una donna possa essere brava, gli uomini lo fanno meglio.”
    E come scrive proprio Chuck:
    “Se un giorno gli uomini impareranno a partorire allora sì che si potrà cominciare a parlare di parità fra i sessi.” (cap. XVIII, 2003, p. 119)
    😀

  • Non parità, come dice Barbara, ma parallelità. Io penso che un uomo sa penetrare meglio un altro uomo, e le donne sanno penetrarsi meglio tra di loro. Sarà per questo che Palanhiuk non è il mio genere, e non riuscirei a Soffocare di risate.

  • “Il rapporto di un uomo col sesso è la stessa cosa: può capirlo veramente soltanto un altro uomo”
    …uhm…allora quando uno scrittore scrive con voce narrante femminile o una scrittrice con voce narrante maschile…ci stanno prendendo in giro?!
    Non ne sono così sicura. Potrebbe dipendere dal livello di sensibilità e dall’estensione dei lati mentali maschile/femminile di ognuno di noi, e non dall’organo riproduttivo di cui effettivamente dotati.

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