Le ultime dal Salone del Libro e da MiBook

Le ultime dal Salone del Libro e da MiBook

Non va in vacanza la querelle tra Torino e Milano. Il Salone non se ne sta a guardare ma anche la fiera di Milano è al lavoro. Intanto politici, scuole, editori e pure premi Nobel dicono la loro.

Massimo Bray, l’ex ministro dei Beni culturali, ha accettato la proposta e sarà il nuovo presidente della Fondazione per il Libro. Risolta la questione presidente, la sindaca Appendino, il presidente della Regione Chiamparino, le assessore alla Cultura della Regione Parigi e della Città Leon, i rappresentanti di Mibact – Rossana Rummo, Arnaldo Colasanti del Miur e Michele Coppola di Intesa Sanpaolo, il vicepresidente della Fondazione Roberto Moisio e il consigliere d’amministrazione Luciano Conterno – dovranno costituire la nuova governance.

La prossima riunione in agenda della Fondazione per il libro è prevista per il 23 agosto, quando si discuterà la prima bozza del nuovo Statuto – la modifica serve per consentire l’ingresso ai nuovi soci (Intesa Sanpaolo, Mibact, Miur) – e la rosa dei candidati per la carica di direttore editoriale e vicedirettore. Non è escluso che possano entrare nella Fondazione gli editori che hanno abbandonato Aie.

Bray, per affrontare la “questione Salone del Libro di Torino”, ha subito posto delle condizioni. La prima? Essere affiancato da un direttore editoriale influente, uno capace di risolvere parecchi guai soprattutto capace di convincere i grandi nomi a partecipare all’evento torinese. La prima proposta (ahinoi) è stata Massimo Gramellini che, sfortunatamente, pare costretto a declinare a causa di impegni precedenti. Si è parlato anche dello scrittore Giuseppe Culicchia che nel 2016 si è già occupato del Bookstock Village. Serve anche un vicedirettore (forse Marco Pautasso) e, soprattutto, c’è bisogno di qualcuno capace a far di conto per la carica di direttore Organizzativo della Fondazione che sarà – eh, sì – una novità del prossimo anno.

Un’altra new entry? L’Advisory Board. Cioè un tavolo di lavoro nazionale che permetta il dialogo tra editori, librai, autori, lettori coinvolti nell’ideazione e organizzazione dell’evento. Cambierà anche la modalità di vendita e assegnazione degli spazi: non si terrà un bando per affidare la gestione di questo business ma sarà il Salone a scegliere direttamente la società (ahiahiahia).

Le date del Salone del Libro di Torino sono quelle annunciate: dal 18 al 22 maggio 2017 e sono esclusi ridimensionamenti. “La sfida è iniziata”, ha dichiarato Sergio Chiamparino, il presidente della Regione Piemonte, a proposito della Fiera di Milano organizzata dall’Aie, l’Associazione italiana degli editori.

Anche a Milano proseguono le operazioni. Il primo agosto si sono incontrati i vertici Aie e Fiera Milano, e il prossimo appuntamento è fissato per la fine del mese. «Mi pare che gli editori si siano espressi sulla volontà di venire a Milano» ha dichiarato il sindaco Sala. «Sono stato abbastanza prudente per evitate tensioni nei rapporti con Torino, ma, stante la situazione, non posso che collaborare per far sì che l’evento funzioni e coinvolga tutta la città» e, soprattutto si armonizzi con l’altro evento “libresco” meneghino, BookCity.

Non ci stanno i torinesi che non si rassegnano allo “scippo”, diversi editori e neppure i 30 istituti scolastici che formano Torinoretelibri e hanno lanciato un appello per la salvaguardia della manifestazione: «Perché ricominciare un percorso abbandonando un tesoro già accumulato?» E ancora: «Torino ha un terreno culturale fertile, tavoli collaborativi aperti, tante iniziative di promozione della lettura (Portici di carta, Torino che legge) alle quali il Salone già partecipava anche senza i grossi editori, ma con tutti i ‘professionisti’ del libro (scrittori, librai, bibliotecari, insegnanti, editori indipendenti), il Salone, il Circolo dei Lettori, la Scuola Holden. Insomma un mondo che può continuare il percorso di crescita di tutta la Città nei confronti della promozione della lettura e collaborare per rinnovare il Salone del Libro.» (Qui trovate la petizione #SalvaSalTo).

L’altra grave questione è la data di MiBook: la fiera di Milano, si sovrapporrà o no con il Salone? Il problema non è infatti creare una sana competizione ma una contrapposizione distruttiva.

Perché non pensare a un Salone condiviso? Molti, a questo proposito, ricordano l’esperienza positiva di MITO settembre musica, il festival nato nel 2007 grazie al gemellaggio culturale tra Milano e Torino: “Grande musica a prezzi popolari, per tutto il mese di settembre gli appuntamenti del festival invadono teatri, auditorium, chiese, cortili e piazze, trasformando più di settanta luoghi di Torino e Milano in un’immensa platea”.

Si fa sentire anche il premio Nobel Dario Fo: «Alla fine saranno le persone, i lettori, a capire a quale manifestazione dare la propria fiducia». Ve lo dicevo io, i guai son sempre del lettore!

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