I libri costano troppo in Italia? E all’estero?

I libri costano troppo in Italia? E all’estero?

In Italia i libri costano troppo ed è per questo motivo che non si legge abbastanza, ed è per questo che i lettori sono pochi: vero o falso?

Sono cari, i libri costano troppo! È per questo che non si legge. Davvero? Scopriamolo! Tanto per cominciare si può dire che in Italia il prezzo del libro è rimasto piuttosto stabile negli ultimi anni. Dal 2011 al 2015 non è pressoché cambiato. Poi dal 2016, causa crisi, c’è stato un aumento in media di 0,80 centesimi a copia.

Preferisci guardare? Ecco il video!

Per prima cosa, però, sfatiamo qualche mito. C’è chi pensa che gli editori si arricchiscono perché un libro, quanto costerà un libro uno o due euro? E se poi lo vendi a 16/18/20 euro, quanto ci fai? Un mucchio di soldi! E invece i ricavi degli editori sono bassi. Perché i libri offrono margini di guadagno bassissimi, sono tra i prodotti che permettono di guadagnare meno (4-5 per cento sul prezzo di copertina, 7-8 se il libro va alla grande). Basta pensare che del prezzo di copertina il 50% se ne va per i costi di distribuzione (e non facciamo i conti sula gestione della “baracca” ma, ovvio, ci sono anche quelli e c’è anche il costo di promozione di un libro).

Il secondo mito da sfatare? Che un libro dalla copertina morbida e di poche pagine, costi meno di un librone con la copertina rigida. Falso! O meglio, tutto dipende da diversi fattori primo tra tutti: l’editore (e le sue finanze). Certo stampare costa sempre meno ma i libri vanno venduti. Perciò un piccolo editore non si può prendere grandi rischi e di solito stampa 300-1000 copie. E non dimentichiamo che anche il magazzino costa! Cioè tenere di libri negli scatoloni a prendere la polvere in attesa di essere distribuiti è una spesa!  Se è un editore grande che può permettersi di distribuire in tutto il Paese le sue copie, ne stamperà di più – e, ovvio, se la tiratura è di 3000 o 10.000 copie il costo per ciascuna si abbassa.

E poi c’è la questione autore: se è un esordiente, l’editore se la “cava” con il 7% sul prezzo di copertina; se è un big le royalty, cioè i diritti che percepisce su ogni libro venduto, possono raddoppiare. i arriva a più del doppio. Nel primo caso l’anticipo può essere di mille euro, nel secondo possono essere 50.000 e più. E se l’autore è straniero il testo va tradotto.

Ci sono poi editori cari che sono un po’ le griffe dell’editoria: se compri Einaudi, spendi parecchio di più di un libro Newton Compton (che si distingue proprio per la politica di costi low).

Quindi i libri costano troppo o no? Nel nostro Paese il prezzo medio di un libro è di circa 19 euro. E all’estero, costano di più o di meno? Per gioco scegliamo due libri e compariamo i prezzi in alcuni Paesi: l’ultimo romanzo di Ken Follett e il premio Strega Paolo Cognetti. Il primo da noi costa parecchio, ma sono anche 900 pagine!, ben 27 euro. Nel Regno Unito costa 20 sterline cioè 22 euro; in Francia costa 24,50 euro (18,99 l’ebook); in Germania costa 36 euro (25,99 per l’ebook!). E negli Stati Uniti? 21,60 dollari cioè 18 euro (9.96 dollari per l’ebook cioè 8,4 euro).

In Italia il libro di Cognetti (Einaudi) costa 18,50; nel Regno Unito uscirà nel 2018 a 12,99 sterline, cioè 14,50 euro; in Francia costa 21,50 euro; in Germania costa 20 (15,99 per l’ebook); negli Stati Uniti costa 24 dollari cioè 20,40 euro.

Costi che, Germania a parte, paiono inferiori rispetto all’Italia ma è ovvio che la comparazione dovrebbe tener conto del costo della vita e degli stipendi di ciascun Paese. Quello che mi interessa rilevare? In Italia 4 persone su 10 leggono, in Francia sono 7 su 10 e in Germania sono 8 su 10… quindi, forse, il numero dei lettori non ha troppo a che vedere con i costi.

Di sicuro il prezzo di copertina incide davvero sulle finanze dei SuperLettori, quelli da 2-3 libri la settimana (parliamo di 250 euro i libri al mese!). Per chi si legge un libro al mese si tratta di una una serata pizza e birra in meno, due biglietti al cinema… si può fare.

Insomma i libri costano troppo? Costano abbastanza ma si può spendere poco, anzi, pochissimo per leggere! Una tessera alla biblioteca, iscriversi al sistema bibliotecario digitale e usare il prestito digitale, prendere un Kindle o scaricarsi le app (gratuite) su smartphone e tablet e leggere gli ebook (per esempio, basta consultare ogni giorno, nella sezione Kindle store, le offerte lampo e le offerte a 0.99!). Oppure c’è Kindle Unlimited, è un po’ il Netflix dei libri: vi abbonate (costa 9,99 euro al mese) e leggete ciò che volete (i classici, per esempio, sono tutti disponibili). E anche se non amate gli ebook, usate le app per scaricarvi le anteprime dei libri: potrete leggere le prime pagine e capire un pochino meglio se il libro li vale o no i soldi del cartaceo.

Quindi vale o no la pena di spendere soldi per un libro? Se è buono certo! Quindi il problema è scegliere bene. Perché come direbbe Warren Buffett: “Il prezzo è quello che paghi. Il valore è quello che ottieni”.

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3 Comments

  • L’ultimo di Ken Follett sai quanto costa in Norvegia? 48 euro 😉
    Comunque, hai ragione, anche secondo me i libri non costano tanto, ma il giusto. Certo, ogni tanto qualche editore, secondo me, ci prova. L’ultimo romanzo della saga di Harry Potter lo vendettero a 24 euro e a quel tempo era decisamente troppo, ma sapevano che tutti l’aspettavano e ne hanno approfittato.

    • La Norvegia è cara, qui tocca studiare stipendi e paniere Istat locale Da noi sì, ci provano! Non solo con la carta. Ricordo i prezzi degli ebook di EO. Tipo un centesimo in meno della carta (ma va be’ quello era per favorire il cartaceo).
      Ciao, Daniele!

  • Certo, in dieci anni passati da due euro a 10 euro. Per me sono quintuplicati, mentre i soldi a disposizione nelle tasche sono rimasti uguali, o sono spariti.
    I libri, non sono diventati cari, sono diventati esosi! Roba da ricchi sfondati. O il prezzo della carta è andato alle stelle, e magari sarà pure successo non lo so, oppure c’è qualcos’altro che decisamente non va.
    Se il prezzo sale troppo, è ovvio che i lettori diminuiscano, e di conseguenza i guadagni si riducano. Allora cosa facciamo, continuiamo ad alzare i prezzi, e così alla fine il libro se lo legge solo più chi lo pubblica?
    Non parliamo poi degli ebook, che costano quasi quanto i libri cartacei, mentre dovrebbero costare molto meno, non avendo stampa, distribuzione, giacenza, un sacco di costi in meno.
    Questo articolo, dal titolo quasi promettente, poi non dice niente di quello che sta succedendo, e del perché è successo. Magari un po’ più di impegno dall’autore, tipo ad esempio, andare ad intervistare editori, librai, autori, qualche distributore, sentire un po’ di ragioni differenti, alla fine tirare le somme. Ma no, qui si fa solo un po’ di vuota propaganda per dire che un problema reale e sotto gli occhi di tutto non esiste. Si vede che si preferisce mettersi le bende sugli occhi, magari così il problema (che non esiste?) forse si risolve da solo.
    Allora, zitti, che altrimenti se ne parliamo, dopo il problema inizia ad esistere per davvero…. non ammettiamo nulla!

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