Libri a Colacione 11 novembre 2017

Libri a Colacione 11 novembre 2017

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica dei libri di Tutto Esaurito su Radio 105! Ecco i BookBlister consigli della settimana: Le paure segrete dei bambini di Lawrence J. Cohen e Cuore di seta di Shi Yang Shi.


Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!


LE PAURE SEGRETE DEI BAMBINI
di Lawrence J. Cohen, traduzione di Grazia Maria Torasso, Feltrinelli, p. 269

Le paure segrete dei bambini, di Lawrence J. Cohen, traduzione di Grazia Maria Torasso, Feltrinelli

Capita a tutti i genitori. Ogni cosa sembra andare per il verso giusto e poi, all’improvviso, ecco un problema. Per esempio? Vostro figlio comincia ad avere delle paure strambe (in realtà ha iniziato da un po’ ma voi ve ne accorgete tutto d’un tratto). Tante paure. Delle auto, ad attraversare la strada, dell’ascensore, di rimanere chiuso in una stanza, dei terremoti, del buio e dei mostri, dell’acqua, della scuola, dei voti, di sbagliare!

Il guaio è che queste paure possono incidere pesantemente sulla vita dei nostri figli e sulla nostra. Perché, per esempio, i bambini possono iniziare a evitare certe situazioni – quelle che sono fonte di inquietudine – a fare capricci per vestirsi e andare scuola. Capita altrettanto spesso che la sera, invece di addormentarsi, si agitino, piangano e, sopraffatti dall’ansia, non riescano proprio ad addormentarsi…

Mi capita spesso che mi domandino se i bambini, crescendo, superano la loro ansia. Mi dispiace ma di solito crescere non è sufficiente.

Che fare? Per prima cosa attenzione a ciò che dite e alle parole che utilizzate. Evitate uscite come “devi stare calmo!”. Chiunque abbia mai provato un attacco di ansia sa bene cosa si passa, e a ogni devi stare calmo avrebbe volentieri imbracciato un fucile.

Ma se è più facile sapere cosa è bene evitare, è decisamente più difficile capire che cosa dire. Ed ecco che questo manuale può rivelarsi prezioso. Semplice, diretto – a tratti spassoso – è anche la storia di un ex bambino ansioso che col tempo è diventato uno psicologo e uno psicoterapeuta. Cohen cura le paure e le ansie dei bambini con il gioco e soprattutto facendo quello che Borgonzoni chiama il “Salto in altro”, cioè abituando i genitori a mettersi nei panni dei propri figli.

Fare da specchio a tutte le emozioni è fondamentale affinché i bambini imparino chi sono e che cosa sentono. E insegna che le emozioni possono essere condivise e comprese.

Qualche suggerimento? Per calmare i vostri figli non dite loro che non c’è nulla di cui temere. Se siete spaventati, non vi serve scoprire il perché, c’è il terrore ad assicurarvi che un pericolo c’è per forza. Ditegli: “Potresti guardarmi negli occhi e vedere se ho paura?” In questo modo non negherete la paura ma esprimerete sicurezza che è ciò che serve per rasserenare.

Altrettanto utile è giocare ai pompieri. Sì, esatto, si tratta di insegnare ai nostri figli a gettare acqua sulle proprie ansie. Tutto sta nell’usare la metafora della “fiamma delle emozioni” immaginando ogni paura come una scintilla. Per non far divampare il fuoco bisogna raffreddare ogni scintilla. Ed ecco che ogni fatto o pensiero negativo si annienta con un pensiero positivo o una attività gradita.

Ciò che conta? Avere bene in mente che un bambino che impara a gestire le proprie emozioni sarà un adulto capace di affrontare le sfide.

CUORE DI SETA
di Shi Yang Shi, Mondadori, p. 195

Cuore di seta, di Shi Yang Shi, Mondadori

Shi Yang Shi è un attore e interprete di origini cinesi, vive in Italia ed è una delle voci più note della comunità cinese di seconda generazione. È arrivato nel nostro Paese quando aveva 11 anni e qui è cresciuto e sta creando il suo futuro.

Più che un racconto personale è l’autobiografia di una integrazione in cui l’autore ci regala un punto di vista unico sull’Italia spiegandoci anche chi siano i cinesi che vivono nel nostro Paese, quelli che insomma non hanno – appena è stato loro possibile – deciso di tornare in Patria. Genitori che hanno cresciuto i figli qui, ragazzi che hanno studiato e lavorano in Italia e forse sarebbero persi se decidessero di tornare in Cina.

Tutte le mie disgrazie sono iniziate quando ho messo piede per la prima volta in Italia.
È questo che mi sono raccontato, per anni.
Ora posso dire che non è stato così. E, comunque, chi può saperlo?
Una cosa, però, è certa: è nel momento in cui ho lasciato la Cina, a undici anni, che nella seta del mio cuore si è aperto uno strappo.
Uno strappo che si sarebbe a poco a poco trasformato in un occhio nuovo, con cui guardare, più dolcemente, al fiume della mia vita.

Guardare l’Italia per Yang significa anche ricordare le proprie origini e portare il lettore nella Cina, non solo quella delle antiche tradizioni, ma nella quotidianità delle famiglie. Regole, rigidità, sguardi sul mondo che percepiamo molto distanti. E poi c’è la famiglia di Shi quella con cui confrontarsi e scontrarsi, e poi, forse, con cui trovare un punto di incontro.

Si parla spesso di integrazione, leggetela. Scoprirete il racconto di uno straniero italiano per i gusti e le abitudini. Qualcuno che parla e sogna in italiano e legge i suoi autori preferiti cinesi, in italiano. E che non dimentica gli anni duri, i lavori precari quando era solo un bambino e le fatiche della sua famiglia.

Ti sei innamorato di un libro? Scrivimi a info@bookblister.com e raccontami perché è speciale e diventerà il prossimo BookBlister consiglio!

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