Far leggere in Italia non è semplice. Ma lo è ancora meno per chi scrive saggistica.
Se dici libro, dici “narrativa”. Peché i lettori si orientano soprattutto sulle storie, destreggiandosi con una certa abilità tra generi e collane.
La saggistica è un territorio molto più misterioso. Può ospitare opere scientifiche, reportage, libri d’attualità o divulgazione, e tutto ciò che sta in mezzo. Eppure, questa ricchezza non è un punto di forza. Forse perché i lettori temono sia complessa, troppo densa… ostica in qualche modo. Forse perché nessuno ribadisce (o dice?) ai lettori che dentro alla saggistica c’è un mondo fatto di storie e meraviglia, un mondo utile per scoprire il mondo!
Nel contempo è evidente che, negli ultimi anni, chi scrive saggistica, e in particolare chi fa divulgazione, si è trovato costretto a diventare anche un comunicatore: deve saper sintetizzare, vendere se stesso e il proprio libro, costruire una community e mantenerla viva.
Perché la probabilità di essere pubblicati – e poi letti – dipende sempre di più non solo dal valore del testo, ma dalla capacità dell’autore di “tenere la scena”, di farsi riconoscere. Di vendere.
Il caso di Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, è emblematico. Nel suo ultimo libro, Vertigine. Storie di chi si affida alla scienza e di chi impara a farlo (Mondadori), l’autrice ha raccontato la fatica di uscire dalla propria bolla e di essere riconosciuta, non solo come volto noto della divulgazione pop, ma come autrice capace di affrontare temi complessi e profondamente umani. Eppure, paradossalmente, Vertigine ha trovato poco spazio nei media mainstream.
Perché? Perché il sistema culturale italiano funziona per incasellamenti. Serve una definizione chiara per sapere come promuoverti, in quale scaffale metterti, quale pubblico attivare. Chi sfugge alle etichette – chi mescola i linguaggi o attraversa generi – rischia di diventare invisibile.
Ho raccontato questa storia e quello che ci dice del nostro mercato, in un pezzo pubblicato su BookBlister su Substack.