Oggi è il World Ocean Day la giornata mondiale degli oceani. In tutto il mondo si celebrano i “polmoni blu” del pianeta, perché le acque non solo ricoprono il 70 per cento della superficie terrestre ma producono anche il 50 per cento dell’ossigeno presente nell’atmosfera (senza contare che ospitano l’80 per cento della biodiversità). E sono quindi fondamentali per la sopravvivenza, regolando il clima ed essendo pure una fonte di cibo non trascurabile.
Insomma, tutelarli non è una cattiva idea…
Un appuntamento questo nato nel 1992 e riconosciuto ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 2009. Come festeggiarlo? Be’ se avete un bell’acquario nei paraggi, potrebbe essere una buona occasione per visitarlo. E se siete così fortunati di avere il mare di fronte agli occhi, dedicategli uno sguardo affettuoso perché, come al solito, noi uomini non gli stiamo rendendo la vita facile.
Dal canto mio cosa potrei fare se non consigliarvi qualche libro?
A cominciare da chi, negli oceani, ha ambientato un’ottantina di romanzi e altrettanti racconti: Emilio Salgari, il papà di Sandokan e del Corsaro Nero. Tra i tanti perché non cominciare proprio dai Pirati della Malesia, il libro che ha dato il nome al ciclo di avventure indo-malesi? In questo episodio la Tigre della Malesia, ovvero Sandokan, cerca di salvare insieme con il fido Yanez, l’indiano Tremal-Naik – famoso cacciatore di serpenti della giungla nera – fidanzato con Ada, la Vergine della Pagoda, fatto prigioniero dal rajah James Brooke, lo “sterminatore dei pirati”.
I Bastardi Galantuomini – questo il nome del ciclo fantasy composto da sette libri – di Scott Lynch sono truffatori, artisti di strada molto esperti che vivono le loro avventure a Camorr, città barocca fatta di canali e ponti (il richiamo a Venezia è evidente). Il primo libro della saga si chiama Gli inganni di Locke Lamora (Nord) e ci racconta di un giovane ladro di grande talento, Locke appunto, anche se negato con la spada e decisamente mingherlino, che è a capo della banda dei Bastardi Galantuomini. Il nostro eroe non sa stare fuori dai guai e si trova coinvolto in una questione decisamente più grande di lui: la guerra tra il criminale Capa Barsavi e il Re Grigio. Il tutto condito da una incredibile quantità di prodotti alchemici capaci di uccidere, trasformare le sembianze dei protagonisti, annientare le forze del nemico…
E per finirei in bellezza ecco La vera storia del pirata Long John Silver di Björn Larsson (Iperborea). Se il nome non vi è nuovo significa che avete avuto per le mani il libro di un certo Stevenson – l’Isola del tesoro – e avete quindi conosciuto il terribile pirata con una gamba sola che cantava “quindici uomini sulla cassa del morto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum! Il vino e il diavolo hanno fatto il resto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum!”. Nel romanzo di Larsson ricompare in Madagascar, ricco e famoso, deciso a raccontare la propria storia. Taverne, vascelli, tesori da scovare… non manca nessun ingrediente prezioso!
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28 comments
Carina l’idea delle recensioni tematiche!
Potrebbe essere una formula interessante anche per rendere la cosa interattiva con il tema a richiesta.
Vero! Questa sì che mi piace.
Caro cantastorie, lei è un commentatore creativo!
Lieto che l’idea sia di suo gusto.
A richiesta mi posso anche esibire in inchini alquanto buffi.
Son sicura che ci sarebbe da sorprendersi. Ma mi diverto di più a vedere cosa combina con le parole…
Ricevuto.
Eviterò gli inchini fisici in favore di balletti dialettici.
Anzi, a questo proposito … avrei qualche domanda seria (o quasi) da farle riguardo al lavoro. Il suo e l’ipotesi del mio.
Interessante il terzo.
Adoro Iperborea, ed in questo periodo ho proprio voglia di storie di mare.
Condivido l’idea di Tales Teller, è funzionale (io per es. ho tolto di mezzo il blogroll stantìo e propongo i link alla rete con dei post dedicati, dividendoli per tema).
La mia conoscenza tecnica è paragonabile alle capacità di orientamento di un paramecio ciliato, hai eliminato il Blogroll e di quando in quando inserisci dei post all’interno dei quali metti i link?
Interessante conversazione… tra i tanti traduttori, magari ne arriva uno anche per aiutare me a capire voi 😉
O quello od uno psichiatra.
Eh, esatto 😉
Scrivo dei post appositamente per divulgare delle pagine che trovo interessanti (o a mo’ di semplice elenco con descrizione, o anche in forma più raccontata, dilungata…).
Ci ho preso, sono commosso.
Per festeggiare, ti offrirò un thè.
Tanto, oggi dev’essere il tuo non-compleanno, scommetto.
Ci ho preso anch’io?
Non ci posso credere, come facevi a saperlo? Che incredibile coincidenza!
Ora mi dirai che il tea è aromatizzato all’arancia e cannella.
Ehi, aspetta!… i gufi mica si magnano le lumachine indifese, vero?!
Non gufo, civetta. O, per lo meno, questo diceva la didascalia. Ora mi informo sulla loro dieta abituale, c’è il serio rischio che sia migliore della mia attuale (ovvero solo verdura pressoché scondita).
Prende il flavour que te gusta quando lo assaggi, in verità.
Mistico.
Allora ne prendo quattro tazze.
1. Antipasto freddo con salumi e formaggi;
2. Pappardelle con il ragù di cinghiale;
3. Filetto al pepe con sugo di cipolla;
4. Torta al triplo cioccolato.
Hai ragione. Diciamo pennuto gufiforme: tanto me piasciono tutti quanti, i gufiformi.
Sono fascinosi, si.
…
Comincio ad intravedere il rischio di andare leggermente Out Topic. La Sig.ra Mazzotta ci redarguirà veementemente.
Ne convengo. Offro allora del thè mistico anche alla padrona di casa, per ingraziarmela. E striscio via ad organizzarmi il pomeriggio.
Hahahah.
Buon pomeriggio e grazie per il tea. Soprattutto la quarta tazza è stata veramente sublime.
Grazie per il tè. Ci voleva proprio. E grazie per questo interessante crazy-off-topic. Due cappellai matti in una botta sola non era facile… a presto!
Non ci redarguisci? Nemmeno un po’?
Guarda che rischi di avere un off-topic continuo.
Vi redarguirò solo quando inizierete a parlare solo di ciò di cui si parla 😉
A letto senza tè e niente, dico, niente libri!
Accipicchia, sai essere davvero spietata quando ti ci metti.
Eh lo so, quando una è dura, è dura… (battuta da pronunciare con sottofondo di musica di Morricone, prima di voltarsi e incamminarsi verso l’orizzonte).
E nel gesto di voltarti, saluto portando due dita alla tesa del cappello.
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