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Libri a Colazione

Tutto Esaurito: Consigli da leggere # 23

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VOLTAPAGINA
Di che colore è la felicità, Francine Prose, traduzione di Marta Matteini, La Tartaruga edizioni, p. 299 (17,50 euro)
Lula è la classica candidata per il sogno americano. Ha lasciato l’Albania, dopo la morte dei genitori, per cercare di dare una svolta alla propria vita in America. Così dopo qualche lavoretto si trova a occuparsi del giovane Zeke: viene infatti assunta da suo padre Stanley, divorziato, perché si occupi del figlio adolescente con il quale ha un rapporto piuttosto conflittuale. Lula si trova così a vivere in una Di che colore felicitagrande casa nel New Jersey che sa di muffa, così come sono un po’ ammuffite le relazioni e le abitudini di chi la abita. E mentre con Zeke Lula si concede di essere davvero quello che è, con il resto del mondo mantiene un certo distacco (retaggio del suo Paese, e un po’ perche si sente una clandestina sgradita con il suo essere mezza musulmana). Finché, un giorno, tre connazionali la contattano chiedendole di aiutarli. Custodendo una pistola, tanto per cominciare. Accetterà? Inutile dire che non ve lo dirò! Un libro fresco che tratta temi decisamente tosti. Per tutti quelli che vorrebbero essere cittadini del mondo.

DA GUSTARE
cop barbabl˘_Cop viaggio da Pietrob 7/2 4Barbablù, Amélie Nothomb, traduzione di Monica Capuani, Voland, p. 102 (14 euro)
La grande Nothomb non delude mai e questa volta si cimenta con un classico delle fiabe. Racconta infatti la storia di Saturnine, una ragazza belga che incappa in un annuncio eccezionale: una stanza (smisurata) in affitto a Parigi, in un meraviglioso appartamento di un altrettanto meraviglioso palazzo. Il tutto a un prezzo stracciato. Ad affittare lo spazio è un ricchissimo nobile spagnolo decisamente stravagante. Uno che vuole solo coinquiline donne, che non permette a nessuno di cucinare per lui (e scoprirete perché), uno che sembra avere sempre la risposta pronta. L’uomo pare molto generoso, soprattutto concede a Saturnine massima libertà nella sua grande casa ma le chiarisce fin da subito che la camera oscura, la stanza dove sviluppa le fotografie, quella è tabu. Inutile dire che la stanza non è chiusa a chiave… Saturnine dovrà non solo resistere a una corte spietata, ma anche capire dove diavolo siano finite le precedenti sette coinquiline. Una favola nera, ideale per chi detesta i divieti e adora il botta e risposta eccezionali.

BELLISSIMI
We are family, Fabio Bartolomei, Edizioni e/o, p. 275 (17 euro) anche in ebook
Siamo nel 1971 e Almerico, o meglio Al, è un bambino prodigio. Non ha neppure quattro anni e legge, scrive, conta… e soprattutto vorrebbe salvare il mondo. A partire dal proprio, ovvero la sua scalcinatissima famiglia. Papà, mamma, sua sorella Vittoria – che lo adora – e un mucchio di guai economici. I Santamaria sono infatti costretti a cambiar casa di continuo a caccia del fitto più basso e rischiano seriamente di non avere più un tetto sopra la testa. Ed ecco che il piccolo Al mette We are familyil suo incredibile talento al servizio della causa comune: trovare una casa per la propria famiglia. Questa è una storia di amore, di sogni ed energie, è una storia che è un inno alla famiglia. Quell’intrico di anime, pregi e difetti, che può davvero cambiarci l’esistenza. Per chi crede che la vita sia una commedia e i suoi ingredienti di base le imperfezioni.

Puntata del 12-03-13

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12 comments

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tomas carosella 12/03/2013 at 09:26

Ciao Chiara,
ti ho sentito alla radio, bravissima come al solito!
un abbraccio
tomas

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Chiara Beretta Mazzotta 12/03/2013 at 09:28

Ciao, Tomas! Grazie infinite!
Un bacione,

Chiara

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angelo 12/03/2013 at 10:41

ciao Chiara bravissimaa

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Chiara Beretta Mazzotta 12/03/2013 at 10:46

Ciao, Angelo, grazie!

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Totò Cascino 12/03/2013 at 12:08

Grazie Chiara, i tuoi consigli sono ben graditi, ti adoro 🙂

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Chiara Beretta Mazzotta 12/03/2013 at 12:31

Ciao, Totò, grazie! 😉

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Anonimo 24/05/2013 at 13:53

Ciao Chiara! Incuriosita dal nuovo libro della Nothomb sono andata a cercarlo in biblioteca, dove non l`ho trovato proprio perché è nuovo nuovo…così visto che c`ero ne ho presi altri due, per la precisione “Dizionario dei nomi propri” e “Ne di Eva ne di Adamo”…Ho finito di leggere quest`ultimo proprio ieri, ed entrambi, non mi sono dispiaciuti però mi rendo conto che queste storie autobiografiche non mi fanno impazzire..boh, trovo più interessante una storia inventata…ma la mia domanda è: quando consigli un libro, indirettamente consigli anche lo scrittore in questione..? Oppure nel consigliare un libro ti “prendi la responsabilità” solo ed esclusivamente di quello? Grazie!! 🙂

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Chiara Beretta Mazzotta 24/05/2013 at 18:27

Io penso che ogni storia sia a sé. E quando consiglio, consiglio in quel momento quella storia 😉
Esempio: Eureka Street per me è semplicemente strepitoso. Ma l’altro libro (di cui ho cancellato pure il nome, insieme con il ricordo) di Wilson è orripilante.
La Nothomb è una “voce”. Se non la ami, se non vibri insieme con lei, be’ delude. Reiterate volte 😉

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Debora 24/05/2013 at 22:16

Ok, messaggio afferrato 🙂 credo anch’io che uno stesso scrittore possa scrivere più romanzi e alcuni piacere molto e altri no, essendo scritti appunto dalla stessa persona, ma perdonami se “insisto”…nel caso della Nothomb che i suoi racconti sono autobiografici e quindi hanno anche un certo senso cronologico tra di loro, non avrebbe più senso leggerli tutti, e magari nel giusto ordine, per comprenderli meglio? o tu riesci ad essere distaccata e prendi la storia che stai leggendo, così, fine a sè stessa? senza magari prima farti un’infarinatura generale sullo scrittore in questione anche per capire tipo il perchè delle tematiche presenti in quello che racconta?

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Chiara Beretta Mazzotta 24/05/2013 at 22:44

Per me ogni storia è un mondo a sé. E quando leggo, valuto la fabula.
Che la trama sia autobiografica, che l’autore sia antipatico, che i suoi temi cari siano X o Y… no, non ci bado.
Tutto quello che devo sapere, lo racconta la storia.
Questo vale per i narratori, per quelli che insomma se la vedono con fatti e intrecci. Poi ci sono gli scrittori che, più che altro, hanno una voce.
La Nothomb ha una voce che la rende unica, ma è pure una narratrice. Una che, a ben guardare, viola quasi tutte le leggi della narrativa (o della tremenda narratologia) ma ha un carisma tutto suo. Di lei non leggo mai alcuna anteprima, quarta di copertina, sinossi… non voglio sapere nulla, voglio solo leggere la storia.
E lei mi sorprende sempre. Temo mi convincerebbe pure se scrivesse gli orari dei bus 😉

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Debora 24/05/2013 at 23:07

Ok…credo di aver capito la tua risposta…io allora proprio non sono stata in grado di capire la “voce” unica della Nothomb…non almeno nei due suoi libri che ho letto, e che non so se tu hai letto…in ogni caso vorrò di sicuro leggere quello che hai consigliato tu sperando di cogliere la differenza da questi! e cercherò di essere critica nella lettura senza pensare al resto e prendendo la storia così, fine a sè stessa…grazie Chiara per la tua disponibilità 🙂

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Chiara Beretta Mazzotta 24/05/2013 at 23:10

Debora,
guarda, hai scelto un’autrice davvero particolare. Per esperienza: fa schifo (della serie ma che ci trovate?), piace da impazzire (è un genio). Io credo che con i libri sia un po’ come con i colpi di fulmine. Talvolta scatta, talvolta no.
Se senti che un libro non parla a te (pure di te), ti lascia indifferente. Perciò dipende tanto da come siamo (e dal momento in cui siamo).
Un bacione (ma che disponibilità! Grazie a te per le chiacchiere).

Chiara

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