Facciamoci tutti un #belfie! I bei libri hanno bisogno di andare in giro a caccia di nuovi lettori.
Stavolta non mi basta la vostra libreria, voglio che ci mettiate la faccia. E la cover!
Nobilitiamo il selfie accompagnandolo con un libro, qualcosa che abbiamo amato, appena comperato… detestato ma che riteniamo di qualità. Ovviamente vi toccherà dirmi i vostri “perché” e, come sempre, prendetevi lo spazio – poco, tanto – di cui avete bisogno.
#Belfie (questo e l’hashtag per seguirlo in rete) vorrebbe diventare un ricco catalogo di storie pensato da voi lettori. Come sempre il meccanismo è semplicissimo: voi mandate foto e testo a BookBlister e io li pubblicherò.
Pronti? Via!
Comincio con un piccolo (per foliazione) grande (per genialità) capolavoro: il romanzo tratto dalla sceneggiatura di Paddy Chayefsky di Quinto potere (1976) il film diretto da quel talento di Sidney Lumet.
Immaginate un commentatore televisivo schiacciato dai sondaggi di gradimento: eccolo Howard Beale, un tempo stella della tv, adesso in declino. E così, con due settimane di preavviso a Beale vengono consegnate le dimissioni dal suo amico Max Chumacher, nonché presidente della sezione notiziari della rete.
«Mi ammazzo» disse Howard.
«Oh, merda, Howard» disse Max.
«Mi faccio saltare le cervella, proprio nel bel mezzo del notiziario delle sette, come quella ragazza in Florida un paio di mesi fa.»
«Otterrai un indice di gradimento del diavolo» disse Max «vedrai, almeno un 50.»
«Pensi?»
«Possiamo farne una serie: “Il suicidio della settimana”. Al diavolo che ci può fermare? “L’esecuzione della settimana” … “Lo show di M.me Defarge”! Ogni domenica sera, mettetevi davanti al video con il lavoro a maglia e guardate gente ghigliottinata, impiccata, finita sulla sedia elettrica, gassificata. Come sigla, ci metteremo qualche energumeno con cappuccio nero in testa. Pensa ai titoli di testa: “La violenza della settimana”…»
Howard cominciò essere preso dall’idea. «“Il terrorista della settimana”…»
«Splendido!»
«Che ne dici di “Colosseo ’74”?» disse Howard.
«Ogni settimana gettiamo qualche cristiano in pasto ai leoni!»
«Fantastico! “L’ora della morte”! Mi piace! Suicidi, assassinii, terroristi folli, sicari della Mafia, omicidi dal barbiere, sacrifici umani nei raduni delle streghe, incidenti automobilistici. “L’ora della morte” il grande spettacolo della domenica sera per tutta la famiglia. Cancelleremo Disney dalla faccia della terra!»
E il nostro Howard questa cosa la prenderà sul serio. Tanto da arrivare a dichiarare, in diretta, che si suiciderà, sempre in diretta ovvio. E nella rete alcuni fiuteranno l’affare e trasformeranno il presentatore in una sorta di predicatore pazzo della tv. Ma certi successi, si sa, non sono fatti per durare…
È pleonastico precisare quanto sia attuale questa storia? Sì, però, essendo spaventosamente attuale, mi ripeto con gioia: sembra scritta domani e invece ha 38 anni.
C’è solo un piccolo problema: il libro è fuori catalogo.
La copia, usata, che sfoggio nell’immagine mi è arrivata da poco per posta ed è stata acquistata in rete (tra l’altro: grazie, Cristina!). Qualche giorno fa stavo scrivendo il post e la mia non saltava fuori… di certo l’avrò prestata a qualcuno (ehi, tu, ridammela! Anzi no, renditi utile e falla girare).
Trovo insano che, varcando una qualsiasi libreria, non sia possibile entrare in possesso di Network (questo il titolo originale), perché “leggere” un film capolavoro è una impresa meravigliosa, perché è una critica alla tv che trabocca rabbia e riflessioni illuminate e la storia ti inchioda alle pagine.
E invece no, niente da fare, in libreria non c’è più. Però potrete trovare una copia di questo e pure di questo.
(L’ultima considerazione è dedicata a chi sostiene che il mercato siano i lettori a farlo e non gli editori con i propri cataloghi.)
Comunque sia, aspetto facce e copertine! Fatevi vedere, lettori!
Quinto potere, Sam Hedrin, traduzione di Andrea Terzi, Mondadori, p. 130
25 comments
copertina d’annata eh? 🙂
Quando non ho trovato il libro m’è preso un colpo!
Ho ripreso fiato quando è arrivata per posta 😉
Scusa Chiara, ma sono i lettori a fare i cataloghi. Perchè su uno che cerca Quinto Potere ce ne sono cento che cercano Lapo e Corona.
Ora, possiamo anche sostenere che sia sbagliato e cercare di cambiarlo, ma di certo quello che non possiamo fare è negare la realtà, quindi prendiamone atto (magari senza rassegnarci): di Quito Potere e simili alla massa non gliele frega niente e gli editori, di conseguenza, lo tolgono, perchè quelli che fanno far soldi sono Lapo e Corona.
Neppure Lapo e Corona vendono oggi 😉
Il punto è che se tu non parli MAI di “Quinto potere” un lettore come fa a sapere che c’è? Magari se fai l’ebook a un euro o lo alleghi al film risci a comunicare con i più giovani. E se fai una bella edizione economica magari comunichi pure con gli altri.
Insomma i libri vanno comunicati. Pensa a una azienda che non lo fa? Muore!
Il problema, oggi, è che gli editori stanno virando verso il Non catalogo. Ma le storie non sono come lo yogurt.
I lettori occasionali (tanti, discontinui e difficili da gestire) compra(va)no i best seller, i lettori forti (pochi, costanti e attenti alla qualità) fanno precise scelte di campo. Vuoi dire che loro non incidono?
Sono certa che editori e lettori incidano entrambi (i pesi cambiano da editore a editore, però). Ma non togliamo ai primi il ruolo che hanno. Se fossero dei geni del male, dei piazzisti del libercolo non avrebbero le pezzette (le pezze costano troppo) in zona parti basse ma navigherebbero negli euro. Io temo che questo sia l’esito di una crisi di identità editoriale, di incapacità di fare il mercato nel tentativo di inseguire i successi.
Comunque sia, ti comunico che hai vinto la partecipazione al gioco per evidenti meriti sul campo 😉
wow come perdere un’occasione tanto ghiotta? Appena torna il marito (sempre lui chitarrista, ma anche fotografo) lo blindo, uhm e ora quale libro scelgo? In realtà non ho dubbi, il mio libro N. 1 è rimasto invariato al suo posto nella mia classifica del cuore, dalle elementari. Eh. Non dico quale sia. BACIONE
Eh, vabbe’ però non è valido…
(sono regredita alle elementari, appunto)
Resta il fatto che sono curiosa. 🙂
Sto leggendo una biografia su Alice Cooper, mandarti il selfie è doveroso 😀
Manda! Manda! Manda! Credo sia chiaro… o devo mettere tre esclamativi in fila? 😉
Avrei messo un secondo punto esclamativo qua e là
Belloooo!!! Secondo me però hai mancato un punto: l’espressione del volto dev’essere in tema con il libro e con le emozioni che ci ha – o nn ha – suscitato! 🙂 esagero?
Tomas
Ps ma “la tua libreria” è ancora viva vero?! voglio mandare le foto pure di quella!
Certo! BiblioFlash procederà a oltranza. Voi mandate e io pubblico.
La tua idea è ottima, c’è pure chi ha cercato facce da copertina: http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2014/02/28/foto/corpus_libris-79851168/1/#1 bellissimo!
Ma l’idea, semplice, è quella di creare un catalogo di titoli pensato e voluto dai lettori. Insomma, scegliamo i libri da salvare 😉
Alla prossima!
Chiara
che bell’idea anche quella su Repubblica, geniale! 🙂
grazie, ciao
Tomas
non c’era un blog chiamato “recensioni facciali”?
Ah, questo me lo sono perso! Vado a cercare, grazie!
Eccolo! http://recensionifacciali.wordpress.com/
Ma che meraviglia 😉
Ma la cosa incredibile è il template! Lo stesso di BookBlister!
Tiè: http://recensionifacciali.wordpress.com/
che bella idea! sarà il mio primo e unico selfie…
ti condivido per diffondere l’idea 🙂
Evviva! Dai un selfie per una buona causa…
Grazie per la condivisione.
L’ha ribloggato su filosofo79e ha commentato:
bella idea!!!
Un po’ come le recensioni facciali, solo con uno scopo più serio e meno ludico.
E poi, vuoi mettere la comodità? Di chi si fotograferà con qualche boiata sarà già pronta la foto segnaletica per il pubblico ludibrio.
Eh, ma non basta la faccia, ci vuole pure la spiega! 😉
E la faccenda si fa scomoda!
Troverò un socio. A lui la faccia, a me la spiega. ^_*
Il braccio e la mente insomma 😉
Esatto.
Ruoli che verrano stabilito per mezzo di un voto segreto, di cui mai riveleremo l’esito.
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