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Quando una donna diventa un lago
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Quando una donna diventa un lago – Marjorie Celona

QUANDO UNA DONNA DIVENTA UN LAGO
di Marjorie Celona, traduzione di Manuela Faimali, Bollati Boringhieri, pagine 240, anche in ebook

“Scrutò il lago ma non c’era nessuno. Niente lasciava intendere che qualcuno vi fosse caduto dentro. Allora guardò il cane, che sembrava aspettare qualcosa con la lingua penzoloni. Sentì il rombo di un aereo in cielo. Cosa vedono i tuoi occhi che a me sfugge? Cosa sai che io non so? Vera Gusev e il bambino smarrito potevano essere lì fuori, nel bosco o sotto il ghiaccio, eppure il lago, il cane, l’aereo e il cielo non rivelavano assolutamente nulla.”

La macchina ha le portiere aperte e il motore è acceso. Come se Vera stesse per rimontare in macchina da un secondo all’altro. Invece…

In realtà, un’ora prima ha fatto una telefonata. Ha chiamato la stazione di polizia dal telefono pubblico di Squire Point. Ha detto di aver trovato un bambino. Ha detto che si stava scaldando nella sua macchina, ha detto anche che il piccolo stava bene ma aveva perso il suo papà nel bosco ed era infreddolito e spaventato.

E poi un tonfo. La cornetta che sbatte contro il lato della cabina. E un grido, strozzato. Qualcosa tipo “ehi” o forse “lei”. Poi basta.

Lewis fissa l’auto, i sedili. E notando dei peli nell’abitacolo si guarda attorno, poi comincia a battere le mani e a fischiare. Dopo qualche istante ecco uscire dal bosco un cane, forse un husky, ricoperto di neve. Dov’è la tua padrona? Gli chiede come se potesse rispondere.

Lewis è un ventiquattrenne scapolo e senza figli, attraente ma con un viso da bambino, e per certi versi è ancora un ragazzo nonostante se ne vada in giro con pistola e manganello.

Jesse, invece, è un ragazzino per davvero. E quel giorno aveva notato tutto. Se ne stava in macchina con suo padre, Leo, e suo fratello Dimitri. Stavano andando al lago, a preparare barchette di carta, barchette sulle quali avrebbero dovuto scrivere i loro desideri. Il padre gli aveva promesso che si sarebbero avverati non appena il lago si fosse sgelato.

E Jesse lo sa cosa vuole, vuole che i suoi tornino assieme… ma non ha il coraggio di scriverlo. E allora chiede una cosa sciocca, una cosa che non racconta davvero chi è e cosa prova. Quando hanno finito, però, non riesce a smettere di pensare al desiderio del padre. Chi sa che cosa ha scritto. E alle volte voler sapere, è l’inizio di tutto. Alle volte è la fine.

Questa settimana ti propongo un giallo che è soprattutto una storia commovente che ci parla del dramma dei vivi, della solitudine di chi resta. Perché qui sono quasi più invisibili loro di quelli che sono scomparsi. Il bisogno di sapere la verità, be’, quello invece si vede.

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