Quali sono i titoli che hanno venduto di più tra gennaio e aprile del 2025? Eccoli!
- La catastrofica visita allo zoo, J. Dicker, La nave di Teseo (Marzo 2025)
- Spera, l’autobiografia, Francesco, Mondadori (Gennaio 2025)
- Tatà, V. Perrin, E/O (Novembre 2024)
- Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia, A. Cazzullo, HarperCollins (Settembre 2024)
- Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia, B. Severgnini, Rizzoli (Febbraio 2025)
- Elogio dell’ignoranza e dell’errore, G. Carofiglio, Einaudi (Gennaio 2025)
- Il canto dei cuori ribelli, T. Umrigar, Libreria Pienogiorno (Aprile 2024)
- Onesto, F. Vidotto, Bompiani (Gennaio 2025)
- Onyx Storm, R. Yarros, Sperling & Kupfer (Gennaio 2025)
- Game of Desire. Devozione, H. Riley, Sperling & Kupfer (Aprile 2025)
Vince la narrativa (7) sulla saggistica (3), abbiamo due romantasy a conferma del successo del genere. Queste prime dieci novità nel 2025 hanno però venduto quasi un quarto di copie in meno (-23,9%) rispetto al 2024.
E, se nella top 10 dei primi quattro mesi del 2024 figuravano sei romanzi italiani, tra cui il primo in classifica, nel 2025 (in allegato) sono solo due, in ottavo e decimo posto.
Si intensifica la flessione dell’editoria
Si intensifica la flessione nei primi quattro mesi del 2025 per il mercato libro. Cala del 3,6% l’editoria italiana di varia – romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione – rispetto allo stesso periodo del 2024, registrando 431,3 milioni di euro di vendite a valore per una minor spesa degli italiani di 15,9 milioni di euro.
Il calo a copie è stato del 3,2%: quasi un milione di copie di libri acquistati in meno (975mila) su 29,2 milioni di copie complessive.
La flessione coinvolge tutti gli editori, con gradi di intensità diversi: i grandi gruppi e gli editori con un venduto superiore a 5 milioni di euro di nell’anno precedente perdono l’1,3% a valore, gli editori medi (tra uno e cinque milioni di euro di venduto) il 13,1%, i piccoli (sotto il milione di euro di venduto) il 7,3%.
Lo stato di salute dell’intera editoria italiana
Nel 2024 l’editoria italiana di varia ha chiuso in calo dello 0,9%, con vendite complessive di 1.522 milioni di euro, 14,6 milioni in meno dell’anno precedente.
L’editoria scolastica adozionale ha registrato un meno 0,5% attestandosi a 790,2 milioni di euro, 3,9 milioni in meno dell’anno precedente. L’editoria universitaria ha accusato una flessione del 15,1%: i 154,9 milioni di euro di vendite a valore sono inferiori di 27,5 milioni rispetto l’anno precedente.
Le ragioni della flessione del 2025
Rispetto all’anno precedente, il mercato di varia nel 2025 sconta soprattutto la forte diminuzione dei sostegni alla domanda: gli acquisti dei neo-diciottenni con le Carte nei primi quattro mesi del 2025 sono stati pari a 18,3 milioni di euro contro i 45,9 milioni di euro del 2024: al netto di questi acquisti, il mercato del 2025 rispetto al 2024 è in crescita del 2,9%.
Prezzi in diminuzione
Il prezzo medio del venduto, pari a 14,76 euro, è in flessione dello 0,3% rispetto all’anno precedente, contro un’inflazione generale del 2%.
I canali di vendita
La flessione riguarda tutti i canali, ma cresce la quota delle librerie. Nei primi quattro mesi del 2025 segnano una flessione degli acquisti tutti i canali di vendita.
La grande distribuzione perde il 6,6% delle vendite a valore, gli store online il 5,2%, le librerie di catena e indipendenti il 2,1%. Ma all’interno di questo ultimo gruppo, le librerie indipendenti perdono 322mila copie comprate, il 7,5%.
Per effetto dei diversi andamenti, la quota delle librerie fisiche cresce ancora e raggiunge il 55,6%, l’online si riduce al 40% e la grande distribuzione si attesta a un residuale 4,5%.
Calo generalizzato dei generi, con l’esclusione di bambini e ragazzi
Il calo delle vendite attraversa tutti i generi con l’esclusione di bambini e ragazzi, le cui vendite crescono a valore del 5,4%.
La saggistica specialistica è calata del 12,4%, la manualistica del 7,7%, la saggistica generale del 2,7%, la narrativa straniera del 2%, la narrativa italiana dell’1,5%, i fumetti dell’1,4%. Male le formule promozionali dell’1+1: calo del 15,7%.
All’interno della narrativa italiana, cala dell’11,2% quella letteraria e cresce dell’8,9% quella di genere. Il romance, in flessione dell’1,8%, vede però una crescita delle vendite di autrici italiane (più 16,7%) e un calo di quelle straniere (meno 22,1%), confermando un trend già in corso l’anno precedente.
Nei libri per bambini e ragazzi traina la fascia 0-5 anni (più 13,5%) e calano tutte le altre, mentre nei fumetti prosegue la discesa dei manga che perdono il 5,8% mentre, in controtendenza, i fumetti per bambini e ragazzi crescono del 14,5%.
Qui trovi la presentazione dei dati di Aie