I lettori inconsapevoli chi sono?

I lettori inconsapevoli chi sono?

I lettori inconsapevoli esistono, leggono su device che non considerano libri e fruiscono generi che non ritengono rientrare nella definizione di “libro”.

Chi sarebbero i lettori inconsapevoli? Per scoprirlo dobbiamo capire chi sia un lettore, oggi. Una persona che legge libri cartacei ed ebook? Una persona che ascolta audiolibri? E chi legge molto in rete, fruendo testi complessi, dati, brevi saggi… va considerato un lettore?

Se la domanda vi pare un inutile puntiglio, sappiate che da questa definizione dipendono anche parecchi numeri. Uno in particolare: il numero dei lettori che abbiamo nel nostro Paese.

Lo sa bene Istat che ogni anno stila un rapporto sullo stato dell’editoria, dedicando ampio spazio anche al numero di fruitori, numero che sta particolarmente a cuore – inutile dirlo – a chi i libri li produce e li scrive.

Cosa leggono i lettori inconsapevoli?

Basta infatti chiedere a una persona: “Ha letto libri negli ultimi dodici mesi?” per sentirsi dare risposte ambigue o addirittura contraddittorie, non appena si puntualizza la questione definendo meglio il concetto di “libro”.

Lo si è capito chiaramente dal 2015 quando, oltre al libro cartaceo, si sono presi in considerazione altri formati: ebook, audiolibri e libri online considerati “libri” a tutti gli effetti.

Ed ecco che, chiedendo all’intervistato se avesse letto libri, non per studio o per lavoro, negli ultimi 12 mesi, la risposta spesso era “no”. Ma se si sottolineava che erano inclusi anche altri formati o altri generi, il dato cambiava. In che misura? Nel 2015 si passava dal 42,6% al 59,4% (dati Istat).

Il che significa che un 16,8% era composto da “lettori inconsapevoli”. Ci sarebbero insomma persone che leggono manuali e guide, libri per la casa ma anche fiction… che non li considerano libri veri perché fruiti su cd-rom o sullo smartphone, cioè device che nella percezione risultano non-libri.

Lo stesso accade anche con alcuni generi (pensiamo alle guide turistiche o alcuni testi per la formazione) che nella percezione non sarebbero libri.

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