BookBlister
consigli-da-leggere
Recensioni

Consigli da leggere # 10

BookBlister consigli: Benvenuti in casa Esposito di Pino Imperatore, Il corridoio di legno di Giorgio Manacorda e L’unico scrittore buono è quello morto di  Marco Rossari.

VOLTAPAGINA
Benvenuti in casa Esposito, Pino Imperatore, Giunti, p. 265

blank
Tonino, anni 35 “sciupati dalla calvizie e da un’imbarazzante pancetta, brillantino all’orecchio sinistro, lampadato, ufficialmente disoccupato. E orfano di padre”. Può essere questo l’identikit dello spietato malavitoso? Forse… e in effetti Tonino non si accontenta di farsi mantenere dalla Camorra, vuole dimostrare a tutti che vale quanto suo padre. Peccato che, prototipo del perfetto antieroe, sia buono solo a ficcarsi nei pasticci (non per altro il sottotitolo del libro è Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista). Pino Imperatore ci regala una visione inaspettata della criminalità organizzata e senza mai nominarla, riesce a raccontarci la Camorra, mostrandoci l’ignoranza, il terrore di non essere considerati all’altezza dal sistema, la religiosità snaturata, il trionfo del pacchiano. Un libro perfetto per chi sa che per ridere (e far ridere) delle questioni serie, bisogna prenderle sul serio per davvero.

LIBRI DA GUSTARE
Il corridoio di legno, Giorgio Manacorda, Voland, p. 159

blank
Ecco un saggio travestito da romanzo, con una trama minimale, come fosse un salvagente cui ancorare i pensieri dell’autore. La storia è quella di un poliziotto che, tornando a Berlino per un’indagine, è costretto a fare i conti con i luoghi della propria infanzia. Si crea così una amalgama tra ricordi – soprattutto del periodo trascorso in collegio – e indagini. Perché Andrea e Silvestro, sono due ex compagni di scuola che in Italia sono entrati nella lotta armata e su cui tocca indagare proprio adesso. Ma Andrea e Silvestro erano anche due ragazzini cresciuti in collegio. Quale malattia li ha contaminati costringendoli alla violenza? Possibile che un terrorista nasca tra i banchi di scuola, a colpi di bullismo, solitudine e mancanza di affetti? Per chi ama un narratore che mette in gioco molto di sé.

BELLISSIMI
L’unico scrittore buono è quello morto, Marco Rossari, edizioni e/o, p. 214

blank
Se pensate che la letteratura sia una piaga e che gli Scrittori (con la maiuscola) siano la falange armata della noia, qualcosa vi farà cambiare idea: questa raccolta di ventidue racconti disseminata di aforismi (epitaffi degli scrittori… vivi?). Il gioco sta nel sottoporre a intelligente tortura poeti, traduttori, mostri sacri della narrativa, editori. Come? Prendendo il vero, mescolandolo con il falso e immaginando il possibile. Che so, pigliare un certo Lev Tolstoj e fiondarlo al giorno d’oggi costringendolo a subire una umiliante intervista radiofonica per pubblicizzare il proprio romanzo. Oppure assistere allo sfacelo di un aspirante scrittore rifiutato da tutti, ma proprio tutti gli editori e scoprire che di nome fa Joyce. Un libro così intelligente da travestirsi da “scherzo” per raccontarci un mondo di libri e di personaggi eccezionali e di rivelazioni come questa: “C’era uno scrittore le cui lettere di accompagnamento erano meglio del libro ma, non appena decise di cavarne un libro, persero mordente”. Imperdibile.

Related posts

Social media ed editoria

Pirati e bastardi galantiuomini

Gli eschimesi e il carpiato della banalità