Il dono della sintesi. Dono divino.
Perché un vocabolo è sempre più forte e immediato di due per veicolare un concetto, arriva dritto al cuore del lettore come una stoccata vincente.
E se per trasmettere un’idea rinunciaste persino al vocabolario? Niente parole ma immagini: icone e pittogrammi.
Shortology nasce infatti dall’incontro tra short story e graphic design, si tratta di 101 storie che raccontano le biografie di personaggi famosi, avvenimenti chiave della nostra cultura, film, persino serie televisive. Bastano pochi secondi per “leggere” queste illustrazioni, cesellate a colpi di ingegno e di stile.
Il progetto è stato ideato e disegnato da Matteo Civaschi (grafico e art director) e Gianmarco Milesi (copywriter ed egittologo), direttori creativi di H-57 – “una cosa che somiglia molto a un’agenzia di pubblicità, a uno studio di design e a un laboratorio sperimentale” – con la collaborazione di First Floor Under, la casa editrice digitale della TBWAItalia. L’editore gli aveva infatti chiesto dei contenuti creativi, decisamente originali e pop.
E così, quasi per gioco, nasce la storia di Michael Jackson seguita da quelle di Maria Antonietta, Gesù, Giulio Cesare, Hitler, e Napoleone tutte pubblicate sul sito di First Floor Under.
L’operazione di sottrazione riscuote subito notevoli consensi in rete – senza contare che l’immagine può fare il giro del modo senza bisogno di traduzioni – dando il là all’avventura.
Ed ecco il libro per chi non ha tempo da perdere, si legge nel sottotitolo. Poco tempo, sì, e parecchio gusto.
Shortology. Da Alien a Mark Zuckerberg, 101 ministorie per chi non ha tempo da perdere, H-57, Rizzoli, p. 221 (9,90 euro).
4 comments
Proprio il libro di cui si sentiva il bisogno.
Aldo
Direi che non ti piace. A me certe trovate, invece, mettono di buon umore. Sarò un’anima semplice… 😉
Il progetto è interessante e le due storie che hai messo in evidenza le trovo esilaranti e dirette. Non è un libro come tutti gli altri però anch’io sono attratta dalle cose fuori dal comune, mi fanno pensare e vedere le cose da nuove prospettive. Ma son sincera me lo farei regalare per Natale. 😉
Parlare del dono della sintesi è una stoccata al mio cuoricino.
Mi rendo conto di avere un’insana passione per sdoppiare gli aggettivi … me tapino.
Andando oltre questo piccolo siparietto privato, trovo l’idea di questo libro veramente molto graziosa.
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