Gli autori in finale al premio Strega? Nicola Lagioia, Mauro Covacich, Elena Ferrante, Fabio Genovesi e Marco Santagata. La finale il 2 luglio.
E come ogni anno, un manipolo di valorosi ha seguito la diretta streaming del Premio Strega. È un po’ come osservare un documentario russo sulla fibrillante attività in un seggio elettorale (qualcuno fa notare che lì son vestiti meglio). Solo che a riprendere qui è un giovane col singhiozzo e problemi di astigmatismo.
E quando lo streaming non zoppica, possiamo finalmente goderci le interviste. Un buon dialogo letterario, si sa, deve essere necessario e avere ritmo. E le interviste? Le interviste, purtroppo, pare di no. E infatti sarebbe cosa buona e giusta elettrificarsi la sedia e infliggersi delle scossette, moderate ma costanti, ogni sessanta secondi.
Io ammazzo la noia su Twitter conversando amabilmente…
Ma la pacchia dura poco ché le interviste hanno inizio per davvero. Capossela parte con una iperbole definendo la situazione “eccitante”. In realtà l’unico brivido serpeggia quando il popolo della rete si chiede se la camicia indossata da Piccolo sia la stessa dell’anno scorso: attendiamo prove fotografiche. Zerocalcare sta sul concreto e dice che è una “roba buffa” ma la sua mamma è contenta. La Mizzau gela il povero Andrea Caterini (ha del coraggio quest’uomo) con una rispostina che se l’antipatia vincesse, stasera la signora sbancava. Genovesi non si smentisce ed è l’unico che aggiunge contenuti. Lagioia terrorizza le folle con una magliettina cum pelum a vista che fa rimpiangere la camicia lisa di Piccolo. Ma poi ecco che i conteggi hanno la meglio e zittiscono intervistatore e intervistati.
Come sempre i potenti mezzi tecnologici coadiuvano le operazioni di calcolo: matite, fogli, dita, qualche pallottoliere… c’è chi sgrana il rosario. Qualcuno delira numeri a caso, di sicuro 300 per qualcosa non lo sanno fare ma alla eccola, la Cinquina.
- Nicola Lagioia 182
- Mauro Covacich 157
- Elena Ferrante 140
- Fabio Genovesi 123
- Marco Santagata 119
Al solito c’è grande concordanza tra lettori e Premio: in rete votano in massa Paolo Zardi. “Zardi chi?” chiedono da casa Bellonci. Comunque il 2 luglio conosceremo il vincitore.
Vi aspetto su Twitter (#PremioStrega #StregamiLoStreaming) per commentare, ché il manipolo ha bisogno di voi. Chiudo con una immagina evocativa dello streaming. Già.
18 comments
Ma cosa hanno inquadrato? Sembra la telecamera di sorveglianza… caduta a terra
Eh son belle immagini sono, lo so. Evocative 😉
🙂
Felice per Genovesi, gli altri non li ho letti. La Ferrante mi attira, non tantissssimo, ma se mi capitasse tipo in biblioteca la leggerei. Il resto boh, a volte pare che i libri non siano i protagonisti dei premi.
Libri, quali libri? 😉
Uhm…non lo so, ma questo tipo di premi li vedo ben distanti dal giudizio popolare. Ho dato una scorsa ai vincitori del premio dalla sua istituzione, ne ho letti 5 e l’unico che ho adorato è Il nome della rosa di Eco (che con il suo discorso di ieri sui social media m’è caduto un mito, sprofondato proprio…)
Di altri libri letti, davo per scontato che avessero vinto un premio così prestigioso, invece non li trovo elencati. Anzi, andandoli a cercare, nonostante siano stati acclamati da critica e pubblico, non hanno vinto nulla.
Ma cosa dici su Eco?! Sai quante copie in più potrei vendere se l’esercito sconfinato di semicoglionazzi smettesse l’abito che indossa, per rivestirsi in maniera un po’ meno imbarazzante e semicoglionazzizzante, e leggesse, per ogni giorno mandato dal signore, quel quarto d’ora in più sottratto all’inutile, personale e fastidiosa e produzione online di pensieri, parole, sciocchezze? Tante tante tante tante tante, tante tante tante tante tante… (cit by Jovanotti)
Imbecille è chi l’imbecille fa, signore! (cit. Forrest Gump)
E prima di dare dell’imbecille a destra e a manca, bisognerebbe chiedersi perchè il volgo preferisce leggere la produzione online di pensieri, parole, sciocchezze piuttosto che le noiose, uggiose, prolisse lezioni di superiorità di certi critici?
Non lo so…sembrerebbe usare lo stesso tono di stizza con cui nel lontano 2003 un dirigente di una grossa azienda informatica mi predisse la morte di internet da lì a 3 anni. Ho ancora il biglietto da visita, in ricordo.
uuuh che cattiva che sei, peggio di quanto temessi! 😉
Io scrivo cose meravigliose: e non credo mi serva una tua foto per capire che le cose noiose, uggiose e prolisse ti stanno ben benino cucite addosso o quasi, tesorino mio…
Se però vuoi spedirmela lo stesso, la foto… 😉 😀
??? mah…boh…cvd…
Lo so, El cugino fa questo effetto. Non è cattivo, alla fine. Sono le medicine, i dosaggi variabili, le fasi lunari… 😉
PS: rifletti, oh mia carissima: la tua reazione isterica da maestrina impeccabile è la perfetta dimostrazione empirica dell’assioma, non proprio complicatissimo, dell’Eco Professore… 🙂
… E sì, “dolcissima”, che un assioma “non ha bisogno di dimostrazione perché evidente di per sé” (!) 😀
Confido in Bernoulli, seppur io rimango un outlier. 😀
Ecco il limite della rete. La mancanza del tono di una conversazione.
Isterica? Maestrina? in realtà, non me ne pò fregà de meno…
Eco ha fatto un’affermazione, diritto di parola pure a lui.
La mia foto è facilmente rintracciabile, da chi sa usare un collegamento 😀
Dobbiamo passare ali audiomessaggi…
No dai, ma esiste davvero?! Un genio 🙂
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