Aldo Costa è morto oggi e mi mancherà moltissimo. Tra le mille cose che ha fatto, ha anche reso più bello (e più cattivo!) BookBlister. Io lo ringrazio per questo, per tutto.
Mi mancherà la sua mail: “Preparati, mi è venuta un’idea!”.
Qualche giorno dopo piombava in agenzia – con l’immancabile pacchetto di Nocciolini di Chivasso – e iniziava a raccontare.
L’idea era sempre buona, si discuteva di quello che non era ancora chiaro e qualche mese dopo si presentava con il libro finito. E i nocciolini.
Era specialissimo ragionare con lui sulle storie (anche lamentarci degli editori!). Ne raccontava tante, oltre alle sue, ed erano sempre interessanti. Perché se sai che annoiare è peccato, non lo fai, mai.
Era un super copywriter, le parole sapeva metterle in fila alla grande e aveva ritmo, nella vita, sulla carta. Ma nonostante tutta questa creatività i piedi li teneva ben piantati a terra. Mi ha insegnato a parlare di soldi con i clienti, a trattare, ad acchiappare un lavoro con il contenuto. Ad assumermi qualche rischio.
Era uno dei pochi che avesse senso seguire su social. Perché faceva le cose per bene, ci metteva i contenuti e il senso dell’umorismo. Più dosi generose di foto della Scozia, dei puffin e di qualche (minaccioso) haggis.
Aldo Costa era un lettore, un autore (ci teneva proprio alla distinzione tra scrittore e autore), un valido collaboratore, un caustico recensore, un ottimo fotografo e infinite altre meravigliose cose che sapeva fare, bene.
E, soprattutto, era un amico. E sono stata fortunata a incontrarlo.
4 comments
Ciao Aldo, ci siamo conosciuti in questo splendido spazio messo a disposizione da Chiara e abbiamo fatto un pezzo di strada insieme, seppur virtualmente è stato molto bello. Grazie, Aldo, grazie Chiara.
Ciao Sandra, grazie a te!
Chiacchierare con Aldo di libri era speciale (e pure spettegolare!).
Comunque è proprio da lui, buggerare quel melenso di San Valentino così…
Un bacio
Non so chi ci ha perso di più, se la Scozia o l’Italia…
Poche volte l’ho letto qui, sono arrivata tardi, ho letto il suo Lorenzo Cremona però. Una buona lettura.
Mi mancheranno le sue recensioni e la libertà dal rovello che mi attanaglia al pensiero dello spreco d’intelletto che la natura fa mietendo vittime fra menti ancora giovani e vivissime. Che nervi!
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