Se non hai talento dove vai? Siamo circondati da fenomeni. Sportivi, cantanti, geni della comunicazione… Alieni o semidei che sfoggiano una qualità che li rende unici. Irripetibili. Inimitabili.
Il talento però pare più un dono divino. Qualcosa che è arrivato alla nascita e che, certo, si deve saper sfruttare e valorizzare ma lui c’era già.
Prendiamo un caso tipico, la scrittura. Si crede, spesso, che i grandi scrittori siano folgorati dall’ispirazione e basti loro sedersi alla scrivania ed ecco, per magia, un libro. Visto così il talento è una specie di superpotere, c’entra con la genetica, non richiede troppa fatica e ti permette di raggiungere risultati eccezionali.
Va da sé che tutti vorrebbero avere talento. Ma se si nasce senza una grande dote, come si fa? Ci vuole la grinta!
E perché non tutti desiderano avere grinta? Perché richiede ben più fatica… ma porta maggiori risultati. Cosa che non è sempre vera per le persone talentuose che, spesso, si siedono in questa condizione e non producono, non si allenano.
Tutti gli altri, invece, ben sapendo di avere poche altre scelte, studiano, si esercitano, imparano e migliorano perché possiedono una grande passione e dosi generose di perseveranza.
Ecco che questo libro analizza con cura e in modo scientifico l’ingrediente speciale che ci permette di raggiungere i nostri obiettivi: la grinta!