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Il mio arco riposa muto
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Il mio arco riposa muto – Irene Vallejo

IL MIO ARCO RIPOSA MUTO
di Irene Vallejo, traduzione di Monica R. Bedana, La nave di Teseo, pagine 224, anche in ebook

“Il vento della burrasca s’intrufola nel mio palazzo e ravviva il fuoco. Uno sbuffo d’aria fredda mi tocca la nuca. La tempesta ci inquieta, da ore i cani si sono nascosti a tremare lontano dai nostri occhi. Ascolto. Le mura rimbombano come una scogliera quando la marea ribolle e la bagna. Tuttavia il mio udito, che fin dall’infanzia ha consuetudine con la voce del mare, percepisce piccole pause nella furia della tempesta. La quiete non tarderà.
Le mie schiave filano e fanno la tela, sedute sui loro sgabelli. Alla pelle nera di queste donne, il fuoco strappa riverberi dorati e verdi.
Una delle guardie appare sulla soglia. È un uomo che conosce bene il cerimoniale del rispetto. A distanza, con lo sguardo rivolto a terra, dice: “Mia regina, ci sono notizie. Le navi della flotta straniera avvistata al mattino, sorprese dalla tempesta, sono approdate sulle nostre coste. Il mare ha sputato corpi di naufraghi, vivi alcuni, morti altri. Uomini e imbarcazioni sono stati malmenati, ma potrebbero essere pericolosi. Attendiamo ordini.”

È appena sfuggito alla sconfitta e alla guerra Enea. E dopo un viaggio burrascoso, eccolo approdare con la sua gente, i pochi sopravvissuti tra cui il figlio, sulle coste di Cartagine. Le navi sono ormai distrutte, il cibo scarseggia e l’eroe porta sulle spalle il fardello di un vaticinio che lo vuole come il fondatore della stirpe romana.

Non è facile essere in bilico tra salvare ciò che è stato, qualcosa di caro, tentare una ricostruzione o accogliere il futuro, costruire qualcosa di nuovo, lanciarsi in una nuova impresa.

Ma sull’isola governa la regina Elissa. Elissa la strega, Elissa la maga. La donna che detiene il potere, unica e sola, in un mondo di maschi.

Secoli dopo questa storia sarà croce e delizia di un autore, un poeta incaricato di cantare queste antiche gesta, di dare lustro alla storia della fondazione di Roma. A commissionargli l’opera è l’imperatore Augusto. Inutile dire che la penna deve mettersi al servizio del potere e farsi propaganda. Come si può essere una voce credibile senza avere davvero voce in capitolo?

Alle volte bisogna andare molto lontano per ritrovare drammi e conflitti con cui facciamo i conti anche oggi. Paure e limiti, il nostro bisogno di libertà, la fatica a ricostruirci dopo una sconfitta…

La filologa e scrittrice Irene Vallejo narra le vicende dell’Eneide e al contempo quelle del suo autore Virgilio ricordandoci l’immenso potere delle storie e dei miti: la loro capacità di aiutarci a leggere il mondo, di aiutarci a capirlo meglio, a capirci meglio.

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