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TIPI NON COMUNI di Tom Hanks, traduzione di Alessandro Mari, Bompiani,
Libri da leggere

Tipi non comuni – Tom Hanks

Basta sfogliare le prime pagine, ed eccola lì: una macchina da scrivere. Questa raccolta, in effetti, esiste grazie a una passione. Una passione viscerale per questi oggetti ormai di antiquariato così evocativi e affascinanti con il loro ticchettio, a volte rassicurante, a volte minaccioso…

Giocai col telefono a 101: un videogame di domande vero/falso e a risposta multipla. Vero o falso: Il presidente Woodrow Wilson alla Casa Bianca usava una macchina da scrivere. Vero! Nella speranza di ottenere aiuti durante la Prima guerra mondiale, immaginò e batté a macchina un discorso con la sua Hammond Type-o-Matic.

Hanks di macchine da scrivere ne ha più di 300 e ha deciso di dedicare un libro a questo oggetto del cuore. Diciassette racconti alcuni contemporanei – la maggior parte – alcuni ambientati nel passato (particolarmente riuscito, l’autore sa ricostruire alla perfezione le atmosfere).

Virgil finì la birra e tirò fuori dall’armadio in corridoio la Remington portatile. Delores aveva comprato quel nuovo modello di macchina da scrivere mentre lui era ricoverato all’Ospedale Militare di Long Island, New York. Virgil le aveva scritto con l’unica mano sana finché il terapista gli aveva insegnato la tecnica delle cinque dita e mezza.

Diciassette racconti in cui l’autore non lesina idee (in un racconto i ricconi possono permettersi di viaggiare nel tempo) ma si confronta anche con temi più frequentati dalla narrativa (l’immigrazione, il multitasking di certe donne in carriera). Ci sono anche gli anni Cinquanta, fatti rivivere con notevole vividezza, la Luna, e non mancano scampoli di vita dell’autore fatti rivivere ai suoi personaggi…

Comprai una bandiera americana con quarantotto stelle degli anni Quaranta: quella bandiera avrebbe ricordato a MDash che la sua nazione adottiva era un progetto in perenne costruzione – e i cittadini meritevoli avrebbero sempre trovato posto nelle sue fertili praterie, così come c’era posto per altre stelle in quella campitura blu sopra le strisce rosse e bianche.

Sono esseri umani alle prese con la vita e con il sogno americano – che è sempre una questione con cui fare i conti è l’illusione che muove e rischia di trasformarsi in un diritto negato – non sono tipi comuni, no, perché c’è sempre un dettaglio a rendere i frammenti delle loro esistenze degni di essere raccontati. Ma il vero tipo non comune è l’autore di questa raccolta, che ci sorprende con il suo talento.

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