Non fa caldo, non siamo ancora in vacanza e la saracinesca selvaggia pare ancora lontana eppure si percepisce una certa stanchezza sul fronte libresco. Oggi nessuna uscita. Ieri solo 21 libri. Solo, direte voi. In effetti, quanto tempo ci vuole per leggerere 21 libri?
Che poi, sì, le uscite sono troppe (troppe è un eufemismo) ma la questione preoccupante semmai riguarda i titoli che non si trovano più. Un tempo il catalogo era sacro, la carta d’identità di un editore. Una casa editrice era i libri che produceva e che continuava a rendere disponibili. Addirittura nascevano collane apposite – i Meridiani, la BUR della Rizzoli, gli Oscar di Mondadori… – scambiate da molti lettori come editori a sé, perché? Perché erano realtà, presenze forti e tangibili.
Questo accadeva quando i libri erano un prezioso contenitore di sapere da preservare. Non merce. Adesso che sono cose da vendere, i libri vecchi diventano roba vecchia. Ed ecco che tanti titoli svaniscono e diventano tesori da scoprire e conquistare in qualche mercatino o bancarella.
Passino i libretti che, vomitati su qualche scaffale, vengono fagocitati dalla mensola, macerati e risputati come materia prima da contaminare nuovamente. Parlo di libri che fanno la vita di un lettore. Per esempio? Quinto potere è fuori collana. E non inizio il lungo e doloroso elenco, ché basta il pensiero e la mia ulcera fa già le bizze. Per sentirmi subito meglio focalizzo Ebay, Maremagnum, Melbookstore, Abebooks… e le sopracitate bancarelle che sono l’ultima spiaggia, o meglio, l’ultimo scaffale per il lettore che non si arrende alle leggi di mercato.
Chi mi segue lo sa, amo gli ebook, trovo idiota ogni dicotomia carta/digitale e penso che un mezzo per leggere sia solo un’altra occasione per essere più felici. Credo anche che il formato digitale possa essere prezioso per rendere disponibili tanti titoli, ché un file non occupa spazio, non va “movimentato”, né distribuito. Ha bisogno solo di spazio virtuale, di un archivio per essere catalogato, consultato e quindi scaricato.
Sono di quest’idea anche i creatori della Libreria degli scrittori, nata grazie a Bookrepublic, l’agenzia letteraria Grandi & Associati e Oliviero Ponte di Pino. Se andate sul sito, trovate cinque titoli “disponibili dal lancio” (Aldo Buzzi, Stecchini da denti; Chiara Valerio, Fermati un minuto a salutare; Antonio Franchini, Esordio e raggiri; Eraldo Affinati, Soldati del 1956; Giacoma Limentani, Il grande seduto) che per amor di precisione non sono disponibili sul sito. Sono scaricabili su tutte le librerie online al prezzo lancio (per tutto luglio) di 1,99 o 2,99 euro (contro i 4,99; e su Bookrepublic potete acquistare il cofanetto a 9,99). Mi permetto quindi di suggerire ai creatori del sito di mettere qualche link per agevolare l’acquisto. Così come gioverebbe una pagina che spiegasse come funziona la faccenda e fornisse le date delle prossime uscite. (Aggiornamento delle ore 22.29: dopo meno di sei ore dalla pubblicazione di questo post, sul sito, ecco i link per l’acquisto; tutto più chiaro e apprezzo la velocità!) La cosa che mi diverte di più? La notizia dell’apertura della libreria è girata parecchio nel web ma nessuno deve esserci andato davvero sul sito, visto che non ha sentito il bisogno di capire o precisare come funzionasse il meccanismo.
A proposito di domande inevase: per chi non lo sapesse, oggi è giovedì e, disgraziatamente per lui, è il giovedì della premiazione dello Strega. Dalle ore 21 si parte con lo spoglio delle schede per assegnare il premio Strazio. Dalle 23.35 potrete gustarvi lo spettacolo direttamente su Rai 3 con la conduzione dei giornalisti Gerardo Greco e Irene Benassi. Credo ci sia anche lo streaming (trattasi, di solito, di webcam fissa su orda di ospiti che gozzovigliano) ma non ho il cuore di suggerirvi la visione.
Comunque. Non credo vincerà Piccolo, con tutto il polverone sollevato da Pippo Russo e Satisfiction che ha coinvolto pure la Federconsumatori. Catozzella si è già aggiudicato lo Strega giovani… Se dovessi puntare su qualcuno, sceglierei Pecoraro. Invece AntonLeo Scurati DiCaprio potrà sempre consolarsi con una bottiglia di liquore e meditare forme altre di clonazione testuale e paratestuale.
Aggiornamento del giorno dopo: il premio Strazio è stato vinto da Piccolo, la diretta è stata in linea con il premio, Pecoraro ha detto che il suo libro era il migliore, Scurati è arrivato “due”. E dall’anno prossimo niente premio Strega. È una farsa e va ignorata.
3 comments
Trovi sempre belle immagini per i tuoi post. Questa del muro di libri che sta crollando lo è particolarmente. In casa ci siamo portati avanti col disordine inventando una nuova libreria, che però, vuota com’è ancora, è il contrario dell’immagine qui sopra: povera.
Che goduria una libreria vuota! Non solo per il miraggio di un po’ di spazio, ma per il gusto di riempirla! Quindi non povera, ma piena in potenza 😉
Ahimè cara Chiara ancora una volta devo costatare che nulla può contro il potere dei soldi. Mi dispiace contraddire le tue previsioni ma ha vinto Piccoli. Ancora un’ulteriore dimostrazione che non c’è morale, non c’è amor proprio, non c’è dignità, non c’è giustizia e non c’è nessun ritegno. La sfacciataggine e l’arroganza impera se il miraggio è una sorgente piena di bei bigliettoni e chi se ne frega se qualcuno verrà preso dalla nausea, che si curi un bel Alka-Selzer e tutto passerà, si dimenticherà presto. Invece, carissima Chiara, i soldi restano e portano tante belle cosucce con loro.
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