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La Fabbrica del Libro SpA: così Milano si prepara alla sua Fiera del Libro

Mentre il Salone del Libro di Torino sonnecchia e la Fondazione per il Libro medita su direttori e presidenti, ecco che Milano parte all’attacco.

È nata oggi e si chiama La Fabbrica del Libro SpA (se vi ricorda qualcosa, guardate qui). È stata costituita da Fiera Milano (che detiene il 51%) ed Ediser, società di servizi dell’Associazione Italiana Editori (AIE). Solly Cohen sarà l’amministratore delegato e Renata Gorgani, editore della casa editrice Il Castoro (nata come editore di saggistica cinematografica, dal 1999 si dedica anche alla narrativa per ragazzi), la presidentessa.

La società si occuperà di attività di promozione del libro. E – guarda caso – anche di “eventi fieristici in tutto il territorio nazionale, valorizzando l’intera produzione editoriale” si legge sul comunicato.

Pensavate che Libriful fosse finita? No! Siamo solo all’episodio uno, della seconda serie della telenovela editoriale del momento.

A firmare l’atto costitutivo Corrado Peraboni, amministratore delegato del centro espositivo, e Federico Motta, presidente di AIE. Eccolo, insomma, il primo passo per la realizzazione di MiBook (ormai la chiamo così, ma sappiate che non c’è alcuna ufficialità).

“Oggi abbiamo posato il primo mattone non solo della Fabbrica del Libro, ma del nostro progetto” dichiara Federico Motta. “AIE, con i suoi 147 anni di storia e di esperienza, e Fiera Milano, primo operatore fieristico in Italia e uno dei maggiori al mondo, mettono insieme le loro energie e la loro esperienza per realizzare insieme il Progetto di Promozione del Libro di AIE, che partirà con l’appuntamento milanese a maggio, ma investirà progressivamente anche Roma e il sud in una messa in rete degli appuntamenti principali di promozione del libro e della lettura”.

Una dichiarazione che regala parecchio su cui riflettere. A cominciare dalla data: maggio. Il Salone di Torino dovrà quindi fare i conti con una fiera che la precederà di qualche settimana o sarà addirittura contestuale? Pare quindi che l’idea di accorpare l’evento a BookCity – che, di solito, ha luogo in novembre – sia sfumata (a meno che spostino anche quest’ultimo a maggio, mese del libro per eccellenza).

Nella dichiarazione Motta parla anche di Roma e ci si domanda come prenderanno questa notizia i signori di Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria. A pensarci bene anche BookPride, la fiera dell’editoria indie milanese, dovrà vedersela – dopo Bellissima – con un’altra iniziativa editoriale.

Badate bene: più si fa per i libri, meglio è! Il punto? L’identità delle proposte. Ciascuna manifestazione dovrebbe avere una propria specificità, colmare vuoti, parlare a un pubblico ben preciso. Servono idee, insomma. Altrimenti si gioca alla clonazione del nulla e a farne le spese saranno (come al solito) i lettori.

“Il progetto di un evento fieristico a Milano dedicato al libro prende corpo” aggiunge Corrado Peraboni. “Ne siamo davvero felici. Milano è già capitale dell’editoria, oltre che centro vitale di produzione culturale, ricerca e innovazione. Era giusto che avesse una manifestazione di livello nazionale sul libro. Ora abbiamo creato il soggetto che dovrà materialmente sviluppare l’idea, a cui presto daremo anche un nome. Il sogno sta diventando realtà”.

E per qualcuno che sogna, qualcun altro fa sonni agitati: chissà cosa ne pensano della Fabbrica del Libro gli editori indipendenti che hanno abbandonato Aie, la Fondazione per il Libro – che è ancora alle prese con cariche e statuto – gli intellettuali che hanno firmato petizioni in favore del Salone del Libro di Torino. E soprattutto: chissà cosa faranno.

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