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Intervista a Francesco Gungui, Tutto il tempo che vuoi, Giunti
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Intervista a Francesco Gungui – Tutto il tempo che vuoi

La crisi dei trentacinquenni? Forse non esiste. Ne parliamo con lo scrittore Francesco Gungui che ha appena pubblicato con Giunti il romanzo Tutto il tempo che vuoi.

Gli uomini non cambiano, cantava Mia Martini. Le donne sì. Evolvono. Si trasformano. Lottano per combattere gli stereotipi di genere. Si raccontano, esprimono le proprie emozioni, provano addirittura a parlare di quelle dei “maschi”.

Agli uomini che cambiano è concessa, spesso, soltanto l’etichetta della “crisi”. Non è trasformazione ma crisi. Non è ribellione ma crisi. Non sono i ruoli che cambiano ma è la crisi.

Difficile saperne di più perché, spesso, anche in narrativa si riflettono queste dinamiche e i personaggi oscillano tra l’antieroe e lo stereotipo del macho. Ma come sono i principi azzurri moderni?

In effetti non pare troppo azzurro Franz, il protagonista dell’ultimo romanzo di Francesco Gungui, con tanto di pancetta e stempiatura ma ha un progetto di vita ben preciso. Vuole una famiglia con Lucia, la sua compagna da ormai sette anni. Desidera un figlio. E gli piacerebbe che il suo lavoro – è un editor – gli permettesse di continuare a pagare il mutuo della casa (oggi non ti sposi, magari, ma il mutuo è il nuovo sacramento che sancisce il legame).

Inutile dire che Gungui, come cattiveria da scrittore comanda, i piani al proprio Franz li farà saltare tutti. O meglio, lo costringerà a fare i conti con l’idea di “piano” e di “futuro”. Si parla quindi di progetto di vita, di coppia e pure di cucina ma no, non è una questione di moda perché Francesco Gungui ha iniziato, nel 2008, proprio con un libro di ricette. Poi sono arrivati i libri per bambini e una fortunata serie di storie young adult.

Adesso Francesco è cresciuto, è sposato, ha due figli e non è affatto convinto che i trentacinquenni siano in crisi. Vediamo cosa ci ha raccontato i questa intervista.

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Chiara Beretta Mazzotta

2 comments

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Sandra 08/06/2017 at 10:22

Bella intervista, anche bella voce, va detto.
Ahi ahi ahi i sassolini dalla scarpa! 😀
Sì, la confessione da parte degli uomini avviene meno, noi donne sempre lì a ciacolare, apriamo blog per assicurarci un pubblico ulteriore, loro no, e questa chiusure che forse ora sta cedendo il posto a barlumi di condivisione secondo me li penalizza, manca lo sfogo.
La faccenda mutuo mi ha fatto ridere: è il vero caposaldo dell’unione, non è finché morte non ci separi, ma fino all’estinzione del mutuo.
Sul trucco condivido ma con un però, la donna ha più armi per apparire ma le viene anche molto più richiesto dalla società, la donna bruttina è davvero messa all’angolo, l’uomo è un tipo, ha carisma, vedi capelli bianchi!
W la creatività quindi, in cucina, nella scrittura e nella vita sempre.
Nick Hornby uh è anche uno dei miei miti e tu CBM lo sai, e ti giuro COME DIVENTARE BUONI è stato il mio faro quando ho scritto… non dico cosa, perché non mi piace fare il commento marchetta, ma è davvero così.
Ciao Francesco, grazie!

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Chiara Beretta Mazzotta 09/06/2017 at 15:05

A parte che un certo ufficio stampa mi ha mandato una certa copertina… evviva!
Comunque.
Sì, gli uomini si confessano di meno. E invece a noi interessa molto. E poi se non si confessano come fanno a sapere a che punto stanno?
E sì: viva la creatività!

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