Presentazioni del libro? Macché! Tour promozionale! Anzi: book tour! Ma presentare il proprio libro serve? Quanto costa? E soprattutto: chi paga?!
C’erano una volta le presentazioni. L’autore scriveva, pubblicava e annunciava al popolo tutto l’uscita del proprio libro con una piccola e garbata presentazione. LA presentazione. Una al massimo due. Evento a cui partecipavano, nella maggior parte dei casi, soprattutto amici e parenti (che, ahimè, da sempre si aspettano che il libro glielo regali!).
Oggi alcuni autori somigliano di più a Jovanotti alle prese il lancio del suo ultimo album. Ed ecco il book tour: 20/30 date in su e in giù per lo Stivale. E presentare, più che un evento e un fatto isolato, è diventato un secondo lavoro.
Le presentazioni dei libri servono?
Ma serve presentare? In termini di vendite no. Se sei un autore sconosciuto e vendi 8/10 copie del libro è già un successo. Anche se sei un autore noto! Quindi, a meno di uscire di casa e passeggiare fino alla libreria – che ospita gratis l’evento – ed essere presentati da un amico, gratis, si è già in perdita.
Per questo motivo gli editori nicchiano, quando l’autore chiede loro delle presentazioni… perché solo in pochissimi casi le prestazioni, oltre che doverose, sono vantaggiose in termini di vendite.
Quanto costa una presentazione?
Cosa significa organizzare una presentazione? Devo spostare un autore (treno/aereo/macchina). Farlo dormire e mangiare. Devo dedicare risorse all’organizzazione (scelta della libreria/location, coordinamento, invio copie, pubblicità all’evento). Devo pagare per l’affitto della location (non sempre) e pagare un relatore (quasi mai). E se l’autore è un vip devo pensare anche alla sicurezza e al servizio d’ordine.
Si fa presto a spendere 500/1000/2000 euro. Mettiamo di riuscire a far star tutto in 300 euro. Solo per andare in pari con le spese dovremmo vendere 300 copie (per i calcoli su quanto guadagna un editore, leggi qui). Cosa che nella maggior parte dei casi non succede neppure ai super eventi del Salone!
Organizzare le presentazioni
E se non paga l’editore? Come fanno tutti gli autori che vedete presentare, magari a ripetizione, il proprio libro? Pagano loro. Se gli va bene, investono parte dell’anticipo che hanno ricevuto per il proprio libro. Oppure, se l’anticipo non c’è stato, sborsano di tasca propria.
L’autore ha due possibilità: fare da sé, investendo il proprio tempo nell’organizzazione oppure chiedere il supporto di un ufficio stampa esterno.
I problemi da risolvere sono diversi:
- individuare le location adatte.
- Contattare i librai/associazioni/biblioteche.
- Gestire gli spostamenti.
- Movimentare le copie.
- Occuparsi della comunicazione dell’evento sui social e, se l’editore o l’autore non sono degli sconosciuti, informare la stampa locale.
La comunicazione dell’evento è un dettaglio fondamentale. Perché, se le persone non sono informate del fatto che si terrà una presentazione, è del tutto inutile farla.
Quindi serve qualcuno che comunichi l’evento sul territorio. È necessario un libraio capace di attivare la propria comunità, un libraio che sappia anche valutare se la presentazione potrà avere successo e interessare a qualcuno.
Sono insomma tanti gli aspetti di cui tenere conto per evitare che un autore macini chilometri e chilometri per arrivare in una libreria sperduta e presentare il proprio libro davanti a due persone (una è il libraio).
Ha senso fare le presentazioni se…
Prima di organizzare una presentazione un autore dovrebbe fare un piccolo esame di coscienza: è un comunicatore efficace? Perché non è detto che chi scrive sia anche bravo a parlare in pubblico. Ma una presentazione è riuscita solo se c’è qualcuno di interessante da ascoltare. Qualcuno capace di comunicare e coinvolgere il pubblico.
Se si è timidissimi, un po’ noiosi nell’esposizione o antipatici (succede, alle volte soprattutto ai timidi di apparire antipatici), le presentazioni sono più un danno che altro. In questo caso bisognerebbe puntare tutto sulla “spalla”. Cioè qualcuno capace di tirare fuori il meglio dall’autore, dare ritmo alla presentazione e coinvolgere gli spettatori.
Un altro elemento da valutare: la comunicabilità del libro e della storia. Ci sono testi che, obbiettivamente, per contenuti e trama si prestano poco a essere raccontati. Vanno letti!
In questi casi è molto meglio farsi venire una idea e organizzare qualcosa che prescinda dalla classica presentazione. Alcuni autori come Fabio Volo optano spesso, per esempio, per dei firmacopie un po’ sui generis (quest’anno Volo li ha organizzati negli autogrill, quindi: niente affitto location, niente relatori, nessuna spesa…).
Prima di partire in quarta con l’organizzazione di un book tour, fate insomma un attento bilancio tra costi e benefici. Per un autore presentare il proprio libro è spesso una festa… ma dovrebbe essere altrettanto anche per chi vi ascolta!
Lo scopo delle presentazioni e dei book tour
Vendere molte copie del proprio libro? Certo! Ma presentare è soprattutto una preziosa occasione per incontrare persone, fare community, creare relazioni con i lettori e i librai e i territori. Questa costruzione è un valore che si rivela prezioso se scriverete altro.
E non vi fate abbindolare: tour con 30 date non significano automaticamente che un testo stia avendo successo. Anche una rassegna stampa infinita non equivale a tante copie vendute. Per sapere se queste fatiche sono servite dovreste mettere le mani sui dati di vendita… ma, lo sappiamo, è probabilmente questo il quarto segreto di Fatima.
2 comments
Buonasera,
Ho scritto 9 libri e ho il decimo in uscita. Per il primo ho fatto la presentazione classica ,con amico e parenti, poi i miei libri venivano recensiti fai vlog più seguiti e avevo un certo seguito(on line). Ho venduto tantissimo nell estate del 2019 a da do a tutte le fiere e sagre di paese con un amico che aveva contatti ovunque(praticamente un age te letterario gratis) che mi ha fatto fare anche 2 rappresentazioni teatrali per un o dei libri. Poi abbiamo litigato in modo irreversibile e io per 2 anni non ho più scritto nulla. Ora , per Novembre credo,uscirà una mia silloge di Poesie. Non vole do o blifare il parentale a seguirmi, mi chiedevo qual è il mezzo per avere un pubblico. Ci sono le presentazioni nei centri commerciali, ma la ge te è sempre.di corsa e si infastidisce se la fermi. Testano le lei regie indipendenti, che hanno sempre meno voglia di fare prese tazioni(almeno qui,nel modenese) .Avreste qualche consiglioda offrire, ovviamente retribuito? Grazie mille
Mirca Ferri miferri1211@gmail.com
Cara Mirca,
più che una domanda, un universo…
Il punto è che le presentazioni si fanno se si ha un pubblico disposto a venirci o se si collabora con una realtà capace di portarci il suo di pubblico.
Per il primo caso si deve costruire una community, per il secondo bisogna relazionarsi con librai e bibliotecari capaci di creare queste occasioni di incontro.
Ma è un tema che richiederebbe un corso. E infatti ne https://edday.it/corsi/kit-9-libri-eventi-presentazioni-rassegne-e-incontri-con-lautore/
Ciao!
Chiara
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