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Esordire: l’arte di tenere duro
Per chi scrive

Esordire: l’arte di tenere duro

Esordire è complicato come venire al mondo. È un percorso a volte lungo, tortuoso in cui tocca schivare fregature, bufale e altre sventure. 

Per esordire bisogna pagare. Se non sei un vip, un politico, uno sportivo (tutte e tre? meglio!). Se non hai santi in paradiso, se sei un signor nessuno, se non hai follower, insomma se sei tu e basta: scordati di pubblicare!

Di solito questa minacciosa presentazione della (non) carriera editoriale viene usata dagli Eap, dagli editori a pagamento, per abbacchiare gli autori e convincerli che l’unico modo sia pagare. Eh certo, loro chiedono soldi!

Ogni anno escono circa 80mila titoli e ben 50mila sono novità e tra queste il numero di esordi è molto alto. E no, non sono tutti autori stranieri (nel 2019, tanto per dire, 9.753 titoli il 12,5% del totale sono stranieri), sono di più gli autori italiani.

L’identikit dell’esordiente

Per semplificare possiamo dire che ci sono due grandi gruppi di autori esordienti. Quelli noti e quelli sconosciuti. I primi sono personalità della rete (influencer) e non, professionisti , persone dello spettacolo e dello sport. Persone che hanno una certa fama e quindi un seguito.

Perché sono interessanti per gli editori? Perché se hai un pubblico, una community, possiedi un potenziale bacino di lettori. Persone interessate a ciò che fai e dici che potrebbero essere interessate anche a un libro.

E poi ci sono gli autori esordienti sconosciuti. Parliamo sia di chi scrive storie pop, quindi rivolte a un numero di lettori molto ampio (romance, chick lit, gialli…), si chi si cimenta con generei molto specifici più di nicchia (fantasy, fantascienza…). Ma parliamo anche di autori che fanno un percorso più letterario.

In questo secondo gruppo ci sono quelli che alcuni definiscono i “finti esordienti”. Persone che, a vario titolo, lavorano all’interno della filiera, magari come editor e traduttori. Persone che quindi possiedono diversi agganci, conoscono le persone giuste. Sanno con chi parlare e sanno come rivolgersi agli interlocutori.

Tra questi, senza dubbio, ci sono anche quelli che si sono fatti strada come blogger o giornalisti culturali. Facendo la gavetta all’interno delle tante e feconde riviste letterarie o sulla carta stampata.

Come esordire?

Ora avete due possibilità. Lagnarvi con gli editori che pubblicano gli influencer e i calciatori. Sbuffare tutte le volte che un editor o un giornalista culturale esce con un libro oppure capire quale potrebbe essere la vostra strada.

Siete autori di genere? Comunicate alla grande sui social? Vorreste scrivere per una rivista culturale o vi siete aperti un blog che funziona bene? Siete super competenti di un genere (potreste recensirlo o diventare consulenti di un editore)?

Questi possono diventare degli argomenti utili da evidenziare quando proponete il vostro testo. Fermo restando che, se il contenuto non è di qualità, il percorso si farà ben più accidentato. O magari non ci sarà alcun percorso.

Certo, se uno ha 4milioni di follower, fidatevi che il contenuto verrà rimaneggiato fino a renderlo umano… se fate un piccolo calcolo, capite presto il perché. Se il 10 per cento dei “seguaci” di un influencer che ha 4k di follower compra il libro, significa vendere 400mila copie.

Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin (pubblicato da E/O) è stato uno dei libri più comprati alla fine del lockdown e a settembre 2020 aveva venduto 180mila copie, 220mila in meno. Non so se mi spiego…

Pertanto, estrarre dallo scaffale o dalla pila delle novità un libroide (ci sono libri brutti pubblicati, sì, lo sappiamo) e domandarsi “perché lui sì e io no?” è tempo sprecato!

Gli esordi degli altri sono sempre più verdi

Il punto è capire che cosa avete scritto, che tipo di autori siete e quali editori potrebbero fare al caso vostro. Conoscete le case editrici? Sapete che cosa pubblicano? Conoscete le collane e i titoli in catalogo? Leggete i contemporanei italiani e stranieri?

Di autori in questi 15 anni ne ho visti parecchi e la maggior parte non aveva ancora pubblicato alcunché. Non mi credete? Siete certi che sia tutto un complotto!!1!! Basterebbe entrare in libreria e chiedere al libraio di indicarvi qualche autore esordiente. Ma se non vi fidate di me, fidatevi di loro. “Loro” sono gli scrittori che hanno deciso di raccontarmi la storia di come hanno cominciato. Ne trovate diversi nella categoria Scrittori.

E scoprirete tanti aneddoti. Rifiuti, libri scartati, critiche, consigli, cattivi e buoni maestri, romanzi capaci di cambiare una vita e pure una penna, incontri del destino, sogni e la fatica per realizzarli.

Buona lettura! E, mi raccomando, informatevi sempre. Fate incetta di dati perché sono il vostro superpotere contro le B: bufale e Bande Bassotti dell’editoria.

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7 comments

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sandra 16/09/2013 at 22:54

Ho l’impressione che questa nuova rubrica (applauso!!) mi darà dipendenza.

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Chiara Beretta Mazzotta 17/09/2013 at 09:48

Ah, goduria, leggere la parola “dipendenza”!
Ce la metterò tutta!
😉

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Daniela 17/09/2013 at 08:44

In principio fu…che mi sei mancata assai e ti ritrovo più battagliera e in forma di prima.
E questa volta avrò molto ma molto tempo in più per leggerti 😉
Ben tornata e grazie di pensare sempre ai tuoi lettori

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Chiara Beretta Mazzotta 17/09/2013 at 09:53

Molto ma molto più tempo? Ahi… spero che tutto vada per il verso giusto. (Sono anni cupi, lo so…)
Comunque son qui, sempre battagliera e sempre felice di leggerti!

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Anonimo 19/09/2013 at 07:36

É un molto più tempo cercato e voluto: da ottobre si cambia vita. 🙂

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Valeryo 26/02/2021 at 14:54

Grazie Chiara, il tuo lavoro è utile e incoraggiante, ho iniziato a leggerti da poco, ma con grande piacere!
Vale

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Chiara Beretta Mazzotta 27/02/2021 at 21:10

Benvenuto, Valeryo.
Grazie!
Sì, i piedi vanno tenuti per terra ma il pessimismo è una cattiva abitudine.
A presto!

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