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VOLTAPAGINA
Vita, morte e miracoli, Roberto Mandracchia, Baldini & Castoldi, p. 171 (10,90 euro) anche in ebook
Canio Calicchia due cose ha ereditato: il ginocchio valgo e il lavoro. Mica uno qualsiasi, visto che le sue giornate sono scandite da tumulazioni e funerali. Sì, perché è il custode del cimitero di un piccolo paese del Sud (che ha vederlo dall’alto ha una forma piuttosto bizzarra…). È un abitudinario, uno che a far sempre gli stessi gesti si sente vivo, si sente bene. Un uomo semplice, insomma, dai pochi e chiari principi. Così gli piace e così devono essere le persone che gli vanno davvero a genio. Questo finché Nunziatella Levo comincia a parlare con la Madonna, con Gesù e non solo… ed ecco che un delirio di pellegrini sconvolge la vita del nostro povero protagonista. Perché il paese dovrà presto fare i conti, non tanto con il misticismo, ma con la convenienza. E saranno dolori, soprattutto per Canio che sa qualcosa che gli altri ignorano. Grandioso il dialetto inventato dall’autore (un miscuglio di meridione e centro-meridione) vivo, cangiante che dà ritmo e colore alla storia. Per tutti i superstiziosi impenitenti.
DA GUSTARE
La metà dell’amore, Maurizio Baruffaldi, Nobook edizioni, p. 143 (4,99 euro)
“Nora, io ti amo. Non voglio altro che continuare a farlo”. Stare accanto alla donna che ama da oltre trent’anni, non è un desiderio, per Marcello significa semplicemente vivere. Perché la loro “è una storia scritta… un copione” ed Eleonora è quella che ha scelto, che lo ha scelto e con la quale non ha mai smesso di camminare, nonostante i conflitti, gli sbandamenti (veri e figurati) e la droga. Adesso, però, tocca fare i conti con un nemico felino, un male che puoi anche illuderti di sconfiggere ma che è pronto a ferirti, a tirare la zampata finale. Perché il cancro non è un avversario da sottovalutare. Mai. È un lungo dialogo questo romanzo, tra il protagonista e il lettore. Un serpente di parole composto della materia di cui son fatti i ricordi: amore, nostalgia, gioia, paura, desiderio, la passione, follia… Marcello prende in mano il suo passato – qualcosa di doloroso e prezioso al tempo stesso, da preservare perché è l’unico innesco per il futuro di cui dispone – e si mette a nudo, senza sconti, senza il timore di giudicarsi ed essere giudicato. Il risultato è il racconto di una grande, immensa storia d’amore. Per tutti quelli che quando c’è un problema scapperebbero. Per quelli che sanno cosa sia “amare sempre con desiderio”.
BELLISSIMI
Tokyo orizzontale, Laura Imai Messina, Piemme, p. 264 (14,90 euro) anche in ebook
Gente sdraiata per terra – sulla banchina della metropolitana, al parco – dorme, è ubriaca. Sono queste le fotografie postate su “Tokyo orizzontale” un blog che spopola in rete. Lo scopo? Riderci su, perché una faccia ad altezza suola delle scarpe è di per certo una faccenda curiosa. E gli accessi sono più di 10mila, tanto che una agenzia del Paese sulla scia del successo si inventa una sorta di viaggio orizzontale in cui i turisti, sdraiati su dei lettini, sono scorrazzati per la città e se la gustano da questa straordinaria prospettiva. Ma c’è anche un filo, orizzontale, una connessione invisibile che lega Jun, l’autore del blog, a Hiroshi, e a Sara e Carmen due ragazze straniere che in questa Tokio, modernissima e pure spirituale e intima, sono venute a tentare fortuna, a caccia di una nuova vita. Quattro personaggi che conosciamo e scopriamo nell’arco di un weekend e con i quali viaggiamo attraverso le strade di una città viva, raccontata come se i suoi quartieri fossero esseri umani con una anima e una personalità ben definita. Un esordio sorprendente per tutti quelli che sanno che la saggezza è racchiusa anche nello sguardo che si ha sul mondo.
2 comments
Tokyo Orizzontale e` semplicemente orribile…. una vera e propria presa in giro verso i lettori che non conoscono il vero Giappone…
Ciao Al,
io non sono stata mai in Giappone (ne ho letto, ovvio, e ho avuto occasione di “visitarlo virtualmente” con Meridiani… oltre a curare le recensioni, correggo la rivista 🙂 ). L’autrice vive lì, quindi penso che sia un punto di vista comunque interessante il suo. Lo stesso penso leggendo la Nothomb…
Tu cosa intendi per vero Giappone?
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