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Libri a Colazione

Libri a Colacione # 17

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VOLTAPAGINAColpo di sole
Colpo di sole, Silvia Roth, traduzione diElena Papaleo, Booksalad, p. 405 (15 euro)
Siamo a Wiesbaden, in Germania e al commissario Hendrik Verhoeven e alla sua collega Winnie Heller – una super coppia di ruvidi problematici, tutt’altro che perfetti – tocca vedersela con uno stupratore seriale. Uno che entra nella vita delle donne, le spia, le segue, impara tutto delle loro abitudini fino a infilarsi nelle loro case e violentarle. Solo che, stavolta, qualcosa non è andato secondo i piani… perché, dopo quattro vittime, al quinto stupro abbiamo pure un morto: il marito della vittima. C’è qualcosa di strano però, una evidente anomalia perché l’Artista – così lo chiamano i media – è un criminale attento, metodico. Ed ecco che si insinua il dubbio che qualcuno in realtà abbia compiuto il fatto e abbia bisogno di un colpevole cui affibbiarlo. Così a essere sulle tracce dell’assassino saranno in tanti, Artista compreso. Per chi vive di pane e thriller e vuol stare alla larga dagli stereotipi.

come-fossi-solo-cop-h900p-XDW4JSL6DA GUSTARE
Come fossi solo, Marco Magini, Giunti, p. 216 (14 euro) anche in ebook
C’è un soldato, si chiama Dražen ed è un ventenne serbo-bosniaco. Si è arruolato per disperazione, non per fanatismo. Non è un dettaglio da poco, perché lui è stato dalla parte dei cattivi quelli che hanno fatto un massacro e ora lui è l’unico imputato in un processo per crimini contro l’umanità. E poi c’è Dirk, un olandese, lui faceva parte dei “buoni”, i caschi blu, una task-force che ahimè non ha impedito l’orrore. La terza voce è quella di Romeo González, è un giudice spagnolo e ha l’ingrato compito di dover giudicare Dražen (che è poi l’unico a essersi ribellato all’ordine di uccidere degli innocenti). Queste tre voci vi racconteranno una guerra, quella nella ex Jugoslavia. La guerra in Bosnia ed Erzegovina che possiede il proprio triste primato di orrore nel genocidio di Srebrenica: era l’11 luglio del 1995 e migliaia di musulmani bosniaci furono uccisi da parte delle truppe serbo-bosniache. Un esordio che ricorda il potere della narrativa: renderti capace di vivere e descrivere qualcosa che non ha fatto parte della tua vita (l’autore nel 1991 era solo un bambino). Per chi sente la necessità di uno sguardo sul mondo che contempli diversi punti di vista. Per chi ha il coraggio di confrontarsi con ciò che è disumano.

BELLISSIMIViviane
Viviane Élisabeth Fauville,Julia Deck, traduzione di Lorenza Di Lella e Giuseppe Girimonti Greco, Adelphi, p. 136 (15 euro) anche in ebook
Viviane Élisabeth Fauville, in Hermant. Con un nome così compito e pure un po’ polveroso non può essere altro che una quarantaduenne rispettabile, una manager, una dirigente di successo, con un marito e una bimba di tre mesi. Una vita normale, una donna normale. Ma, si sa, guai a fermarsi alle apparenze. Viviane in realtà è una donna fragile, preda dell’ansia, di attacchi di panico che la schiacciano, letteralmente, al pavimento. E né le medicine, né il suo analista, sembrano capaci di aiutarla davvero. Ed ecco che in questa crepa dell’anima, in questa debolezza si incunea un dolore indigesto: il tradimento del marito, sbattutole in faccia pure con una certa goffaggine. Viviane abbandona la casa e il marito, e si rifugia con la figlia in un quartiere popolare. Ma gli eventi precipitano. Un esordio che sceglie il contenitore del genere, il noir, per parlare di cliché, sdoppiamenti, crimini e castighi con una scrittura asciutta, calibrata in ogni sua sfumatura. Per chi elogia la follia, sulla carta, e la lucidità nella vita e della psicoanalisi non sa che farsene (o forse sì).

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5 comments

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sandraellery 24/03/2014 at 13:12

Oggi scelgo il secondo, per l’Orso marito che legge sì, ma, secondo me, non abbastanza. E’ troppo chitarrista, dlin dlin.
Bacio

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Chiara Beretta Mazzotta 24/03/2014 at 14:27

Evviva i chitarristi-lettori.
Il secondo mi ha sorpresa. Confesso di averlo lasciato “invecchiare” un po’ causa diffidenza verso il tema e l’età dell’autore. Sbagliavo.
Il terzo è una chicca! Se sta qui è merito di Giuseppe Girimonti Greco che me lo ha segnalato. Viva i traduttori!

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sandraellery 24/03/2014 at 14:35

w i traduttori, io li cito sempre, fanno un gran lavoro e come ha detto qualcuno, noi in realtà dei romanzi stranieri non conosciamo che la traduzione, per cui deve essere fatta bene. Girimonti, non ti ricorda qualcuno? : )

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Giuseppe Girimonti Greco 08/04/2014 at 21:15

Ch. Be. Ma., gentilissima. E molto attenta. Si sente la passione per la lettura. Coniugare lentezza e attenzione è difficile

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Chiara Beretta Mazzotta 08/04/2014 at 22:02

Grazie a te per averlo per prima cosa tradotto e poi consigliato. La suggeritrice, senza suggeritori è perduta 😉

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