I consigli da leggere di Tutto Esaurito su Radio 105! Sugar Queen di Cristina Zagaria, Tutte le strade portano a noi di Alcide Pierantozzi e 20 frammenti di gioventù vorace di Xiaolu Guo.
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VOLTAPAGINA
Sugar Queen, Cristina Zagaria, Sperling & Kupfer, p. 212 (14,90 euro) ebook (8,99 euro)
Gestione degli imprevisti, capacità di adattamento, intuito, prontezza di riflessi… non sto descrivendo le doti di un marine ma di una mamma! E la vita di Giada Baldari sì, è un po’ un campo di battaglia. Lei è in gamba, una che si è laureata con il massimo dei voti in legge, ed è una donna innamorata, una donna che diventata mamma di Mirea e che si è sposata. Una che, anche se l’esame da magistrato non è andato bene, tiene duro e fa il praticantato in uno studio. Però al lavoro non gradiscono troppo le mamme che lavorano, figurati le bismamme – ché nel frattempo Giada è rimasta incinta di nuovo – così a un certo punto Giada molla.
Perché se non molli, non puoi neppure cercare qualcosa di meglio. Ma il meglio forse è distratto o forse si è perso e non arriva. Comunque sia la vita va avanti e la piccola Mirea sta per compiere due anni. E Mirea vuole, fortissimamente vuole, una torta! Non una qualunque, una torta con le principesse. Che problema c’è?! Basta rivolgersi a una cake designer, che intimidisce un po’ come qualifica ma è semplicemente un’artista che crea torte meravigliose con la pasta da zucchero.
Peccato, però, che la nostra designer sia irraggiungibile. E allora? E allora, ancora una volta, tocca fare da sé. Un romanzo che vi inietterà una dose di coraggio, perché si sa, nella vita se ti lamenti, sei perduto. Bisogna darsi da fare. Sempre. E alle volte funziona, eccome se funziona.
DA GUSTARE
Tutte le strade portano a noi, Alcide Pierantozzi, Laterza, p. 196 (13 euro) ebook (6,99 euro)
Centinaia di chilometri, a piedi, da Milano a Bari lungo la via Francigena. Uno scrittore, il fondatore di un social network, una critica d’arte e altri tre valorosi: questo è l’eterogeneo manipolo che intraprende l’avventura. Lungo la strada tanti pellegrini, incredibilmente moltissime persone sole, pure facce conosciute e poi c’è il mal di piedi, la pelle infiammata, le litigate, le stanze per dormire che non ci sono, la rete wireless che è un miraggio e pure i lettori che fanno a brandelli un libro perché così pesa meno nello zaino. E che libro…
Si cammina e si pensa e si raccolgono storie. E questo, infatti, è un itinerario, una mappa punteggiata di racconti e di persone. Ma la fatica sappiatelo, comincia ancora prima di partire: “Il primo ostacolo che si presenta a un viaggiatore di lunghe distanze – e che inevitabilmente lo agiterà più della partenza stessa – è il doversi sorbire il resoconto dettagliato di chi un grande viaggio, un viaggio diverso lo ha già fatto”.
Un percorso che dissacra il cliché del viaggio spirituale e invita a cercarla altrove la spiritualità, nella propria vita, per esempio, nella propria famiglia, magari nel ricordo dei propri amati nonni, nell’amicizia. Un libro per tutti i viaggiatori saggi che lo sanno bene: quando cammini, la strada più lunga è quella giusta per arrivare. Se prendi una scorciatoia, arrivi dopo.
BELLISSIMI
20 frammenti di gioventù vorace, Xiaolu Guo, traduzione di Gaia Amaducci, Metropoli d’Asia, p. 160 (16 euro)
Fenfang Wang è stanca, annoiata dalla routine del suo villaggio, dal silenzio della sua famiglia. È stanca di vivere sospesa, congelata. Così eccola, a soli diciassette anni, fare le valigie, abbandonare il suo paesello di campagna e attraversare la Cina fino a Pechino, la capitale.
Perché? Perché vuole diventare una attrice e perché no, fare un mucchio di soldi e comprarsi tutto quello che non ha. Ma il cinema non certo la aspetta a braccia aperte e così dopo casting interminabili e altrettanto noiose parti di contorno e comparsate, Fenfang pensa che potrebbe diventare una scrittrice.
Ma la vita in una città di 15milioni di abitanti non è vita, è una guerra. Il racconto è suddiviso in 20 frammenti, come si legge nel titolo, e troverete per ciascuno delle immagini della città di Pechino che è descritta in modo così vivido che alla fine del romanzo vi sarà parso di averla visitata. Un romanzo sulla forza di volontà, sui sogni nel cassetto per chi sa bene che un giovane che vuole il successo è arrogante, alle volte insopportabile perché provarci significa imparare a sopravvivere ma, soprattutto, conoscere il dolore e pure la solitudine.
DEDICA LIBRO
Simona da Milano scrive: “Chiara, in questo periodo alla mia amica Serena (che nome, che nome!) non ne va una dritta. E quindi le dedico Sangue e neve di Jo Nesbø (traduzione di Eva Kampmann, Einaudi) perché Olav, il protagonista, è talmente nei casini che i suoi le sembreranno una passeggiata di salute. A Colacioneeee!”.
2 comments
Che tentazione Nesbo! Ma resisterò perché mi dicono trattarsi di boiata. Dicono che ci sono delle Comunità dove ti fanno passare l’effetto “collezione” anche senza metadone.
Tanto non ce la fai. Tanto cedi… 😉
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