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Angeli per una notte

Una notte per le strade di Milano con i City Angels: settimana scorsa ve l’ho raccontata attraverso i miei occhi, stavolta a farlo è Giovanni Gastel Junior che ci porta a spasso “con chi sta dalla parte del bene”.

La strada ha ancora su di me un fascino da cui non riesco a slegarmi completamente. La strada è un blues irruento, dolce, violento. Come un bacio dato nell’avventuroso buio della giovinezza sotto capelli tinti di blu scuro.

I marciapiedi sono pensiline sotto cui si aspetta il treno giusto: guardarli mentre passano non basta, non questa volta… voglio essere motrice, vagone, rotaia, voglio essere il treno, i passeggeri, le valigie!

Ci sono uomini e donne, per le vie a dicembre nelle traverse della vita e della città, appena sfiorati dalla luce di una scritta appesa tra i tetti: Tanti auguri, recitano questi festoni quasi inutili, ma ci sono così tante cose poco utili, in questo pezzo di epoca, che anche una notte spesa con chi sta dalla parte del bene vuol dire aggiungere una lampadina personale contro la cupezza del mondo.

Stanotte stiamo con gli Angeli, stiamo con chi è sceso dal marciapiede celeste per divenire uomini e donne e gentilezza. Stiamo dalla parte di chi ha rinunciato a dormire per fare il passo con la notte, per passeggiare con l’estremo senso di bisogno che scorre sui lati della vita mentre le disarmonie della sventura scorrono via a fianco delle nostre automobili. Invisibili, perché i Suv sono troppo alti. Inafferrabili per le nostre moto che sono troppo veloci per poter guardare davvero negli occhi chi vive un crepuscolo eterno. Una nottata di freddo senza stelle, di sorrisi umili e veri, ma anche ore di speranza, di solidarietà.

Sotto il tracciato dei treni della stazione centrale sta il covo dei City Angels. Si muovono a piedi o con un pulmino rosso – è il loro colore – muovono i passi verso chi non ha casa, verso chi indugia nel buio della metropoli alla ricerca di un pasto o di vestiti, di guanti usati ma puliti. Non si immagina la loro dignità finché non la si incontra. È nelle parole della guida degli Angeli della città, Mario Furlan, uomo affettuoso e severo – parole nette e un po’ mescolate a uno slang americano – è nei gesti misurati di chi porge un tè caldo a uomini infreddoliti ma senza paura, a donne senza tetto ma con un senso della vita tutt’altro che pericolante, sorrisi contagiosi.

Ho fatto poco, per la verità, e nessuno mi chiamerà mai “angelo”. Ma è più che  giusto, trovo. I medici, gli infermieri, i volontari, gli assistenti: questi sono gli angeli custodi di Milano, certamente. Non io, non gli scrittori e i giornalisti che erano con me due notti fa, ma va bene così. Noi viviamo e scriviamo, non c’è nulla di eroico in questo, piuttosto un’attitudine, una ricerca, ecco. C’è in alcuni di noi una propensione per la verità, e nei migliori, per la bellezza.

Non mi illudo certo di aver cambiato il corso della vita di qualcuno, no. Però possiamo avere il privilegio, se siamo abbastanza bravi, di illuminare, anche per pochi attimi, la vita della gente, possiamo ringraziare e anche spingere a farlo, siamo in grado di emozionare, e questa è una gran cosa… io, mi sono emozionato, mentre giravo in motorino al seguito del furgone degli Angels, ho portato il thermos del tè e sono stato felice, in quel momento, perché porgere una mano è un atto di coraggio, oggi più che mai, e farlo con una giacca che non lascia penetrare il freddo è un privilegio importante.

Grazie, dunque, alle ragazze indaffarate col Bene: Stefania Nascimbeni e Valeria Merlini, e a Chiara Beretta Mazzotta, che come loro è bella e piena di vita, perché racconta queste storie che sono appena virgole nel romanzo della vita, ma sono scritte con l’inchiostro della verità, con un po’ di coraggio e di altruismo.

Non ho visto nessuno barare, due notti fa, nessuno guadagnare soldi o celebrità: c’erano Angeli, certamente, ma soprattutto uomini, da una parte e dall’altra. Milano, certe notti, sa essere straordinaria: le persone sanno sciogliere la nebbia dell’anima e dare voce alla dignità di chi vive lontano dalle luci.

Giovanni Gastel Junior

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3 comments

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sandra 10/12/2015 at 20:28

Grazie, per questo video così toccante.

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Barbara 14/12/2015 at 10:56

Bel video, ottima iniziativa. Condivido sui social. Sotto Natale, si danno troppe cose per scontate.

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Chiara Beretta Mazzotta 14/12/2015 at 11:36

Grazie, Barbara, caspita se è vero… tante proprio tante.

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