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Libri a Colazione

Libri a Colacione 21 maggio 2016

I consigli da leggere di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Il cappotto della macellaia di Lilia Carlota Lorenzo, Rondini per formiche di Giorgio Ghiotti e Nella giungla di Park Avenue di Wednesday Martin,

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►VOLTAPAGINAIl cappotto della macellaia, Lilia Carlota Lorenzo, Mondadori
Il cappotto della macellaia, Lilia Carlota Lorenzo, Mondadori, p. 235 (18 euro) ebook (4,99 euro)
“All’alba di giovedì 7 ottobre 1943, in un paese sperduto delle pampas argentine, fu ucciso un uomo. La verità non venne mai a galla: i morti non parlano, gli assassini non si autoaccusano, l’unico testimone non disse nulla perché era il vero colpevole.” Inizia così questo giallo che vi strapperà più di una risata ed è soprattutto il racconto di un luogo.

E un posto così lo conosciamo forse un po’ tutti ma questo si chiama Palo Santo e sta in mezzo alla Pampa. Le persone che ci abitano – 207 residenti in tutto – si conoscono molto bene, perché qui di segreti non ce ne possono essere (qualcuno di prova con scarsi risultati!). Tutti sanno chi sono la maestra e il macellaio con cui è sposata, e pure Pagnottina, la loro figlia; la telefonista; la sarta e suo marito e suo figlio… e anche voi scoprirete tutto di loro, un passo alla volta però. Anche le cose più terribili: le maldicenze, le invidie, i tradimenti. E se siete in pochi e dovete sopravvivere, dipendete gli uni dagli altri e la convivenza può farsi davvero infernale.

Se amate scoprire le dinamiche che regolano i rapporti tra le persone e, soprattutto, se amate i puzzle, leggetelo!

Rondini per formiche, Giorgio Ghiotti, Nottetempo► DA GUSTARE
Rondini per formiche, Giorgio Ghiotti, Nottetempo, p. 144 (12 euro) ebook (6,99 euro)
“La nostra era una casa per sottrazione, una casa buia con una cucina buia affacciata su scale buie e ripide che, per correre velocissimi i gradini a due a due con salti a piedi uniti, c’era da prendere storte e il dolore per un giorno intero”. E in questa casa vivono Nicole e Tommaso, la voce narrante, e ci viveva anche un papà che non è più tornato da Torino o forse è morto o forse chissà, e resta una mamma, Anita, che ha perso però la ragione.

Questa è la storia di una famiglia, un contenitore di speranze e dolori, un gioco di pieni e vuoti che ha come sfondo una provincia che è manchevole e quindi, implicitamente, è una incitazione a riempire ciò che non c’è e non si capisce. Per Tommaso gli strumenti per farlo sono le parole attraverso cui “dire” il mondo, quindi sperimentarlo, perché le parole hanno un potere divino (e se le cancelli, comunque, resta il loro significato) e creano storie. E le storie sono preziose, sanno indicarti ciò per cui vale la pena sognare e lottare e quindi possono salvarti la vita.

Per tutti quelli che vogliono barattare rondini per formiche (leggete e capirete).

► BELLISSIMINella giungla di Park Avenue, Wednesday Martin, traduzione di Letizia Sacchini, BookMe
Nella giungla di Park Avenue, Wednesday Martin, traduzione di Letizia Sacchini, BookMe, p. 285 (14,90 euro) ebook (7,99 ebook)
Con tutto quel leopardato in copertina potreste rischiare di credere che si tratti di una chick-lit. Ma la faccenda è ben diversa. Immaginate di essere un antropologo e di trovarvi alle prese con una tribù di scimmie molto molto particolare. Questa specie, abita una lingua di terra nota ai più come Upper East Side di Manhattan.

Ed è una giungla metropolitana, sì, in cui vigono regole precise e la sopravvivenza è assicurata solo se le si conoscono e praticano con successo.

Ora, la nostra protagonista – che di mestiere fa la giornalista ma ha studiato letteratura e antropologia – decide che questo libro sarà “la cronaca di una ricerca sul campo. È la storia di un microcosmo dentro un microcosmo e di ciò che ho scoperto quando ho deciso di studiare cosa significhi essere madre a Manhattan mentre lo sperimentavo sulla mia pelle”. Un posto dove i bambini vanno in gita in elicottero, hanno insegnanti privati per entrare all’asilo, pianificano i momenti di svago, possiedono consulenti immagine e le madri sono ossessionate da dieta, palestra, chirurgia e sono disposte a tutto per un pass disabili per saltare le code a Disneyland.

C’è questo ma c’è soprattutto troverete il dolore: perché tutte le scimmie, anche le più evolute, hanno bisogno di sentirsi parte di una comunità. Una vera scoperta!

#CITACIONE
“Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto” Italo Calvino.

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5 comments

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Francesco (Il Letterino) 22/05/2016 at 10:14

Ho preso l’ebook e cominciato a leggere Rondini per formiche, intrigato dal tema della potenza delle parole e delle storie. Devo ammettere che ha una prosa molto suggestiva, spesso ermetica, e mi incuriosirebbe leggere il libro di poesie dell’autore. Devo però ammettere anche che l’incantesimo della sua prosa non regge nemmeno per metà libro, quando comincia a cadere volentieri nello stucchevole (specialmente a parlare d’amore e sesso).
Un’altra aspettativa mancata è il personaggio della sorella, che credevo sarebbe stata protagonista al pari del fratello, e invece è quasi inesistente (almeno fin dove sono arrivato, a due terzi). In due avrebbero portato un punto di vista più interessante sulla vita di provincia e sulla famiglia disfunzionale. Cosí invece sembra uno sfogo adolescenziale che dopo cinquanta pagine ha già stancato.
Magari un adattamento al cinema potrebbe salvare questa storia…

Grazie del consiglio!

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Chiara Beretta Mazzotta 22/05/2016 at 13:18

Ciao Francesco! Grazie per il parere post-lettura! Il tema è la potenza della parola e delle storie che hanno formato il protagonista. E no, come dico nella presentazione, la storia è raccontata in prima persona da Nicola, non è un romanzo a due voci, la sorella c’è ma è sullo sfondo. E sì, è uno sfogo adolescenziale, è un romanzo di formazione! Posso capire che ti abbia stancato, se cercavi una trama più forte. Qui c’è una voce. E spero che la coltivi l’autore la sua voce 😉 Forse dovresti fare un giro nel paese del Voltapagina! E buon weekend.

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Francesco (Il Letterino) 25/05/2016 at 06:01

I voltapagina in generale non mi attirano, anche perché sono lentissimo a leggere quindi su di me il vantaggio di essere un voltapagina va sprecato (non vedi l’ora di scoprire come finisce, ok, ma nel frattempo io mi sarò scordato come iniziava :-P).
Quanto al Ghiotti: è vero, è una voce molto interessante e una vera sorpresa (ho il sospetto che l’altro giovanotto che domina le classifiche ‘sti giorni non sia neanche lontanamente paragonabile). Però spero che abbandoni il genere di formazione al più presto. Confermo di voler leggere le sue poesie, devo ordinare quel libello.

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Barbara 22/05/2016 at 12:49

“Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto” Italo Calvino.
E noi si continua a dire che “no, non è autobiografico….” XD

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Chiara Beretta Mazzotta 22/05/2016 at 13:19

Se non ci riguarda non dovremmo neppure cominciare a pensarlo figurati a scriverlo! 😉

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