Libri a Colacione 11 giugno 2016

Libri a Colacione 11 giugno 2016

I consigli da leggere di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Ventiquattro secondi di Simone Marcuzzi, Mio figlio mi adora di Laura Pigozzi e Riparare i viventi di  Maylis de Kerangal.

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►VOLTAPAGINAVentiquattro secondi, Simone Marcuzzi, 66Then2nd,
Ventiquattro secondi, Simone Marcuzzi, 66Then2nd, p. 287 (18 euro) ebook (3,99 euro)
Vittoriano Cicuttini non fatichi a notarlo. Svetta dall’alto dei suoi 215 centimetri. Un ragazzone dinoccolato del Friuli che il papà – un tempo un pugile che ha rischiato di andare alle Olimpiadi – vorrebbe trasformare in un secondo Primo Carnera. Però il destino ha per lui altre mire, è il caso di dirlo… perché di mira ne ha da vendere, il ragazzo.

Ed ecco che Vittoriano scopre la pallacanestro e la pallacanestro scopre lui e il suo talento. E questa passione lo porterà lontano, fino all’Nba – nei Portland Trail Blazers – e a giocarsi i 24 secondi più emozionanti della sua vita. Non c’è però solo lo sport, ci sono anche Marta e la piccola Irene ma anche questa parte della sua vita ve la racconterà Vittoriano in persona…

Sembra la vera autobiografia del primo italiano a giocare nell’Olimpo del basket ma in realtà è un romanzo di formazione e pure sulla formazione dei sogni e sul cammino che ci portano a compiere. Se siete degli adoratori del ferro e sapete bene che tre secondi bastano a cambiare una partita, e una vita, non potete perdervelo!

Mio figlio mi adora, Laura Pigozzi, Nottetempo► DA GUSTARE
Mio figlio mi adora, Laura Pigozzi, Nottetempo, p. 196 (14 euro)
La famiglia, la madre, i figli… La prima è al centro o è un centro, isolato, un luogo all inclusive, claustrofobico che non comunica (non vuole comunicare) più con l’esterno? La madre è una figura idealizzata? Essere madre che competenze dà? È meglio essere grandi madri o piccole madri? La madre accudisce oppure fagocita, ingloba, include? E i figli? Li facciamo perché lo vogliamo o perché si deve? E quando li facciamo sono uno status, un tesoro da mostrare e di cui farsi belli? Oppure sono naturali generatori di conflitti ed essendo tali è naturale che ci “disturbino” dal momento in cui vengono al mondo?

Sono tanti i nodi che l’autrice tenta di sciogliere smantellando luoghi comuni e stereotipi che aleggiano sui modelli familiari. Dall’idea di famiglia naturale all’affrontare il fatto che essere madre genera potere (trasformandola in una figura manipolatoria) e con questo potere i figli devono fare i conti (sono stato manipolato? In che modo?). Ma non solo loro, anche le altre donne e pure gli uomini.

In fin dei conti la responsabilità della famiglia, il suo obiettivo più grande non è trattenere ma è rendere liberi. È consentire la separazione. O come dice il proverbio: “Solo due cose i genitori possono donare ai figli: le radici e le ali”.

► BELLISSIMIRiparare i viventi, Maylis de Kerangal, traduzione di Maria Baiocchi
Riparare i viventi,  Maylis de Kerangal, traduzione di Maria Baiocchi e Alessia Piovanello, Feltrinelli, p. 224 (16 euro) ebook (5,99 euro)
“Bisognerebbe leggere soltanto i libri che mordono e pungono” diceva Franz Kafka e questo è un incredibile esempio. Christophe, Johan, Simon. O meglio Chirs, John e Sky. Sono tre ragazzi, tre amici, tre appassionati di surf. E se ne vanno in giro con il loro pulmino – ma loro lo chiamano sempre e solo van – a caccia di onde ed emozioni. Sono tre Big Wafe Hunters con le loro tavole impilate e i chili di mute per affrontare il freddo e la sabbia e l’umidità.

Dovranno vedersela con ben altro perché basta un incidente a cambiare tutto per sempre. Questa è la storia del fegato, i reni, i polmoni di un ragazzo e infine del suo cuore. Delle ventiquattrore che lo conducono dal petto di un ragazzo in quello di una paziente che altrimenti morirebbe: Claire, traduttrice cinquantenne. Le persone, gli affetti, i professionisti, gli accidenti… il mondo che ruota attorno a questo mondo sospeso. Un corpo che ormai non è più una vita e delle vite che non hanno un corpo sufficientemente sano da abitare.

Che fare allora? Be’ alle volte tocca l’indicibile: “Seppellire i morti e riparare i viventi.” Non abbiate paura di farvi tirare un cazzotto nello stomaco. È un viaggio avventuroso e necessario e, al termine, sarete grati di averlo intrapreso.

#CITACIONE
“In questo mondo è importante non avere l’aria di ciò che si è” André Gide.

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