Per molti la lettura è un costo difficile da sostenere. A Barcellona si sono inventati un sistema per mettere in circolo i libri senza gravare sulle finanze degli aspiranti lettori.
Si chiama Llibres Lliures (Libri liberi), sorge a Barcellona nel quartiere della Verneda i la Pau, e ha aperto i battenti nell’agosto 2013 diventando subito piuttosto popolare.
Perché? I libri in questa libreria si regalano (o quasi)! Il meccanismo è semplice: i lettori che lo desiderano portano qui i titoli che vogliono donare. L’obiettivo? Permettere di leggere a chi non potrebbe permetterselo. L’offerta è molto ampia: testi di autori stranieri e spagnoli, letteratura catalana, saggi, filosofia, arte, cucina…
Qualcuno insomma i libri li offre, qualcuno invece li adotta e regala loro una seconda vita. Chiunque ha infatti la possibilità di prendere un testo. In cambio? Può contribuire con 1 euro, se non è possibile, ha il diritto di prendere il libro e tenerlo per un mese. Con 15 euro l’anno si diventa soci e si sostiene il progetto.
Tutto nasce grazie a una associazione di volontari mossi dal comune obiettivo di promuovere la cultura senza che i problemi economici siano un impedimento. Come partecipano? Supportano la causa offrendo qualche ora del loro tempo, ciascuno in base alle proprie competenze: c’è chi si occupa della logistica, chi dell’amministrazione, chi consiglia i libri ai lettori…
Ovviamente come ogni attività deve poter sopravvivere e lo fa anche grazie alle donazioni di chi comprende l’importanza di un progetto come questo. Se amate leggere, non c’è nulla da aggiungere. Basta un clic.
2 comments
In Italia si era cominciato con il Bookcrossing, aprendo siti OCZ (Official Crossing Zone) in bar, gelaterie, b&b, informagiovani, centri parrocchiali, parrucchiere e barbiere. Ma qualcosa è andato storto. Non prende piede. Mi piacerebbe capire perchè. Al “non ho tempo di leggere” rispondo con un “spegni la televisione!” Al “i libri costano troppo” si potrebbe rispondere con un “vai a curiosare nel bookcrossing”, e invece no.
Per conto mio, ho appena spedito uno scatolone di figliocci su in alta montagna: un’amica spera di creare un ocz lassù per la prossima estate.
Inutile che te lo dica, Barbara, ché già lo sai… in Spagna leggono molto. E credo che questo sia un incentivo in un Paese in cui il libro è considerato qualcosa di valore.
Ovvio che tra biblioteche, bookcrossing, streaming eccetera leggere con poco si può. E infatti chi lo desidera lo fa, il problema è: chi lo desidera?
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