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Libriful? Continua! Il programma inesistente, la moltiplicazione dei direttori(ni) e gli sconti

Il Salone del libro di Torino non ha mai brillato per rapidità di esecuzione e chiarezza di intenti e infatti continua a procrastinare tutto tranne i prezzi per parteciparvi.

Non so voi, ma io nella faccenda Salone del Libro di Torino-Fiera di Milano ero rimasta a Nicola Lagioia proclamato direttore della kermesse torinese. La puntata di Libriful è finita con la dichiarazione di un “programma innovativo” che sarebbe stato annunciato alla fine di ottobre. Ma nessuno ha detto di quale anno, in effetti…

E infatti a oggi il programma innovativo è rimasto una promessa. Ripromettono, però, che lo presenteranno il 22 novembre, alle 11, a Palazzo Madama. Segnatevelo. E no, non si tratta solo di bucare una consegna, perché forse ricorderete che l’investitura di Lagioia è stata motivata proprio con questo fantomatico programma super innovativo (mentre alcuni dicevano fosse il solo – non torinese – ad aver accettato… ah, maligni!).

Nel frattempo il direttore si è insediato e oltre al progetto “innovativo” sarebbe al lavoro per formare la squadra. Cioè trovare i “responsabili d’area” che, ahimè, stanno moltiplicandosi come i Gremlins.

Il programma? Un mistero. Però sappiamo quanto costerà agli editori partecipare al Salone del Libro di Torino

Forse qualche spettatore attento ricorda che in una puntata di Libriful si è parlato di un intricato sistema organizzativo con strani caporedattori, manco fossimo al New York Times. E, infatti, questi capi pare che non saranno solo quattro ma, forse, otto. I nomi papabili? Son sempre gli stessi: Culicchia, Geda e Bajani. Degli altri cinque, nulla si sa. Quel che è certo: più si è più è facile, se le cose non vanno per il verso giusto, dare la colpa a qualcun altro.

Quindi cosa è successo in un mese e mezzo? Nulla. Per dovere di cronaca vi ricordo che nello stesso lasso di tempo la fiera milanese ha creato una società, indicato l’organico, trovato il nome – Tempo di Libri – e fornito un abbozzo di programma.

E in questo vuoto che succede? Sono state aperte le iscrizioni per gli espositori. Cioè sappiamo quanto costerà loro partecipare alla trentesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Anche se non si sa nulla della manifestazione? Sì.

Mille euro, tutto compreso, per uno stand pre-allestito di 8 metri quadri. Tutto compreso significa che il prezzo include iscrizione, plateatico (cioè il costo per lo spazio occupato dallo stand), allestimento e assicurazione. Per tutti gli altri il plateatico avrà una tariffa unica ridotta, rispetto allo scorso anno, dal 30% al 50%. Cioè 60 euro al metro quadro (ma solo per chi prenota entro il 27 gennaio 2017) o 66 per chi prenota dopo.

La cifra scende a 55 euro per gli editori (ma dovranno possedere uno stand di almeno 16 metri quadrati) che ospiteranno un editore straniero. Eccola una novità: quest’anno ogni editore italiano avrà la possibilità di ospitare nel proprio stand un editore straniero con il proprio catalogo e farlo a condizione di favore.

La quota di iscrizione? Per i titolari di stand sono 360 euro (l’anno scorso erano 450). Gli editori ospiti negli stand collettivi pagheranno 200 euro (nel 2016 erano 250). Per gli Amici del Salone (associazione nata per sostenere la manifestazione) sono previsti ulteriori sconti: 200 per i titolari di stand, 150 per chi opta per lo stand collettivo. E poi pacchetti e convenzioni per ospitalità, trasporti e ristorazione.

«Il Salone 2017 offre agli espositori un approccio completamente rinnovato» lo ha detto il presidente della Fondazione per il Libro, Mario Montalcini. Più che rinnovato, io direi scontato… per la gioia di tutti gli editori che per esserci, nelle precedenti edizioni, hanno fatto i salti mortali.

Gli sconti vanno bene, per carità, ma non sarebbe il caso di invogliare gli editori con le idee e un programma serio? La professionalità se manca, si paga sempre. Altro che sconti!

«Viene fortemente potenziata la dimensione internazionale: l’International Book Forum, riservato allo scambio dei diritti, sarà ulteriormente ingrandito» ha aggiunto Mario Montalcini. Agenti ed editor siete (siamo) avvisati, ci sarà l’Ibf! Chi se ne occuperà? Boh. Ma di certo ce lo diranno il 22 novembre. O forse no.

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