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Libri a Colazione 2 luglio 2023
Libri a Colazione

Libri a Colazione 2 luglio 2023

Scopri i Libri a Colazione della settimana: La nuova me di Halle Butler e Le grandi dimissioni di Francesca Coin.

Ascolta il podcast!  Libri a colazione lunga

LA NUOVA ME
di Halle Butler, traduzione di Annalisa di Liddo, Neri Pozza, pagine 192, anche in ebook

“Vado a casa a piedi, al buio, sotto la neve. Ho i collant che cascano e una scarpa con un buco di lato. Apro la porta dell’appartamento e accendo tutte le luci, come se ci fosse una persona a cui serve usare una stanza diversa da quella dove sto io. Come se aspettassi gente. Come se nella mia vita ci fosse ancora qualcuno. Accendo una sigaretta e apro il portatile. Per consolarmi faccio partire un episodio di Delitti al microscopio, la mia serie true crime preferita. C’è qualcuno in casa!

Sì, magari.”

Millie si muove nella sua città, Chicago, come se fosse l’ultima umana tra i walking dead. Ascolta il vociare di altre donne con fastidio, in metropolitana lotta con altri corpi per guadagnare centimetri di spazio, al lavoro percepisce ogni parola come falsa. E come non potrebbe, sbagliano pure il suo nome! Non che lei ricordi quello degli altri, sia chiaro…

Nessuno le parla e nessuno la guarda, come al solito. Non dice quasi mai niente, mentre aspetta che la nave del tempo o una roba del genere la traghetti a scossoni verso la morte. E intanto fa un lavoro poco importante, supervisionata da persone che fingono sia importante solo per dare senso al loro inutile lavoro e alla loro inutile vita. Questo pensa Millie.

In caso non l’avessi capito, Millie è incazzata nera. Con tutto, con tutti. Millie è depressa, si trascina un giorno dopo l’altro in una vita a tempo determinato, bevendo troppo e guardando compulsivamente le puntate della sua serie crime preferita.

Non un granché se hai trent’anni… La sua vita sentimentale è inesistente; ha un’amica, Sarah, che la vampirizza, e vive in un micro-appartamento pagato dai genitori.

Millie pensa che se tutto dovesse andarle bene, se quel lavoro precario e noioso dovesse diventare un lavoro sicuro e noioso, se dovesse arrivare l’agognata promozione e il contratto a tempo indeterminato, be’, lei pensa che sarebbe ancora più depressa.

Perché forse dovrebbe leggere un libro, provare a farsi degli amici, mandare delle mail, andare al cinema, avere un hobby, comprarsi una pianta o un gatto, fare volontariato… dovrebbe provare a capire perché non è normale e la gente vuole solo starle lontano.

Halle Butler con una prosa al vetriolo dà voce a una antieroina che sa lamentarsi con dissacrante maestria e riesce nell’incredibile impresa di non starci antipatica. Il suo isolamento, la sua tristezza, il senso di alienazione ci parlano di qualcuno a cui è stato detto “puoi avere tutto”, una figlia del capitalismo che lavora per consumare, ben sapendo che la felicità è altrove ma non le sono stati dati gli strumenti per andarsela a prendere.

LE GRANDI DIMISSIONI
di Francesca Coin, Einaudi, 288 pagine, anche in ebook

Le grandi dimissioni

“Il nuovo rifiuto del lavoro è un fenomeno ambivalente e contraddittorio. Non è una soluzione alla deflagrazione delle nostre condizioni di lavoro e di vita, ne è un sintomo. E non è un sintomo come gli altri: è il sintomo di una rottura epocale. È il sintomo della fine dell’epoca in cui regnava la speranza che il lavoro consentisse di realizzare i nostri sogni di emancipazione, mobilità sociale e riconoscimento. In cui si pensava che il lavoro fosse parte di un sistema virtuoso che salva il mondo dalla fame e dalla povertà. Quell’epoca è finita. Il sistema in cui viviamo è rotto e in questo contesto spesso chi abbandona il lavoro non lo fa perché può permetterselo. Lo fa per sopravvivere. Lo fa perché non ce la fa più, perché è in burnout, per prendersi cura dei propri cari o perché sa benissimo che il vero problema, oggi, non è chi può permettersi di non lavorare, ma chi lavora sempre e nonostante questo non riesce a racimolare i soldi per pagare sia l’affitto che la cena.”

Oggi chi si licenzia non lo fa per protesta, non pensa che potrà cambiare le cose, né il mondo, né la propria vita. Lo fa perché sta male, perché non ce la fa più. I carichi di lavoro sono tali, la fatica è tale che la corda prima o poi si spezza e c’è il crollo.

Qualche esempio? Jacinda Ardern, premier della Nuova Zelanda che ha lasciato il suo incarico nel gennaio 2023. Sheryl Sandberg, ex direttrice operativa di Meta; Meg Whitman, amministratrice delegata di Hewlett-Packard; Marissa Mayer, Ceo di Yahoo, per citarne solo alcune. Nello sport: Simone Biles, Naomi Osaka e Michael Phelps…

Casi isolati? Casi che riguardano solo lavori apicali? Negli Stati Uniti, ben 48 milioni di persone hanno deciso di licenziarsi nel 2021. Nel 2022 il numero è salito a cinquanta milioni e mezzo. In Italia, le dimissioni volontarie hanno sfiorato i due milioni nel 2021 e hanno superato questa soglia nel 2022.

È la Great Resignation, il fenomeno che ha indotto milioni di persone a lasciare il lavoro alla fine della pandemia. Il Covid sì è stato lo spartiacque. Il luminol che ha rivelato le contraddizioni in cui viviamo, mostrandoci le storture di un modello produttivo e l’assurdità di sacrificare la propria esistenza e i propri affetti a un lavoro spesso odiato privo di reali gratificazioni.

Le grandi dimissioni sono il fenomeno di chi ha avvertito all’improvviso la luce accendersi e ha potuto guardare per davvero la propria vita, riuscendo a fare un elenco di priorità, ridefinendo finalità e aspettative dell’esistenza.

E in Italia la situazione pare ancora più complessa e anomala perché da un lato ci sono circa cinque milioni di persone scoraggiate e disoccupate, dall’altro in ogni settore si sente denunciare la difficoltà di reperire personale.

Questo libro è una occasione per ascoltare, per capire chi sta facendo delle scelte che potrebbero apparire estreme (lasciare un lavoro sicuro senza un piano B, per esempio) e perché lo sta facendo.

Perché il grande turnover ha a che vedere con una cultura del lavoro tossica, fatta di salari bassi e turni massacranti, di mobbing e di bullismo, di scarsa sicurezza del e sul lavoro, di vessazioni e di cultura antisindacale.

“La risolutezza di chi rifiuta un lavoro che rende cinquecento euro al mese non esprime un privilegio: ci dice che non possiamo permetterci di lasciarci spingere al suicidio da un sistema tossico. Chi non accetta una paga da fame non fa una cosa irragionevole: rifiuta di abbassare l’asticella.”

I Libri a Colazione sono un podcast di Chiara Beretta Mazzotta. Puoi ascoltarlo su Spotify, iTunes, Apple Podcast, Spreaker e Alexa. Alla prossima settimana e buoni libri!

Recupera i Libri a Colazione 25 giugno 2023

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