Se pensate che gli ebook siano un prodotto reperibile solo in rete, sbagliate. Si possono toccare, vedere sugli scaffali delle librerie e pure regalare.
Il libraio non è uno che vende ma uno che conosce i libri. Ed ecco perché nella filiera ha un ruolo prezioso. Indica una strada. Percorsi di lettura, passi di qualità. Suggerisce pure divagazioni lievi ma autentiche. Sa distinguere “facile” da “semplice”. (Esiste, signori, questo libraio e ha tante facce e tanti nomi.)
Gli amanti del digitale, finora, si sono dovuti accontentare di uno store asettico, magari coadiuvati dai consigli della rete: gruppi di lettura, lit-blog o (famigerati) blog senza il “lit” come questo, sconsigli d’acquisto, recensioni… potevano pure presentarsi alla cassa di alcune librerie e acquistarli senza ricorrere all’e-commerce e alla carta di credito (un esempio? I servizi proposti da MacBOOK o EnTrhill).
Oggi i lettori sono in realtà liberi di varcare le porte della propria libreria del cuore – sempre che questa sia, non illuminata, consapevole – sfogliare e acquistare un ebook.
Faccio un passo indietro: perché è importante che un libro digitale stia in libreria? Un ebook in libreria garantisce la bibliodiversità: la pluralità è un bene prezioso ed evita che tocchi lamentarci del monopolio dei grandi marchi (se li lasciamo da soli, di che ci lagniamo?). Un ebook in libreria è stato scelto e voluto, e può essere consigliato con maggiore consapevolezza al lettore, non solo venduto. Un ebook non è il futuro ma il presente. La tecnologia fa parte del quotidiano e noi non andiamo in rete, viviamo nella rete (e dobbiamo smettere di ribadirlo ché è come dire che respiriamo per sussistere). Un ebook è un fatto naturale per un giovane bipede contemporaneo – ogni generazione nasce con le competenze necessarie per esistere in un dato momento (tranne i geni che potrebbero comodamente vivere in epoche successive a quella in cui si trovano relegati) – non priviamolo del piacere di frequentare una libreria. Rischia di essere anche una occasione per (ri)scoprire la classica, tradizionale, indistruttibile carta. Un ebook in libreria può essere comperato e regalato (con dedica, tra l’altro). È un oggetto e come tale è bene che lasci prova della sua esistenza nella realtà. Non occupa spazio fisico ma contiene molto… contenuto appunto (il meno è più!).
Occhei, un ebook in libreria come? I primi ebook che ho “toccato” erano prodotti dall’etichetta digitale Nobook che ha pensato bene di realizzare l’EbooKover: immaginate il libro senza il libro, cioè la sola sovraccoperta che contiene ovviamente cover, bandelle con sinossi e bio dell’autore, codice per scaricare l’ebook (il QR code) e spazio per la dedica dell’autore.
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Così si salva la parte tangibile del libro, si ridà la giusta importanza all’immagine in copertina (quindi al lavoro grafico) e a tutte quelle informazioni che un lettore è abituato ad avere quando sceglie un libro (metterei sempre sulla copertina anche i nomi dei traduttori, già che ci siamo). Immaginate la presentazione di un libro che è solo in digitale: il lettore può acquistare l’EbooKover, farselo dedicare, regalarlo… vi assicuro che fa una grande differenza soprattutto per quelli che “ah, ma il profumo della carta”, aiuta a capirli di più questi benedetti cosi fatti di byte.
Altri ebook li vedo ogni volta che entro alla Open: di fianco alla cassa eccolo il distributore di informant. Si tratta di un editore digitale che ha scelto di occuparsi del giornalismo narrativo, il long-form journalism, cioè inchieste per approfondire l’attualità ma pure storia, politica, scienze, tecnologia… In effetti, per combattere la velocità con cui paiono “scadere” le notizie è necessario dare al lettore dei contenuti di qualità, offrire un sapere da preservare e non solo da consumare in fretta (mi ricordano, con le ovvie distinzioni del caso, i signori di Studio). Gli ebook che distribuiscono sono fisicamente disponibili e hanno la veste di una cartolina con la cover, la sinossi e il codice per scaricare il libro. A conti fatti potreste regalare un testo che per segnalibro ha… un ebook!
12 comments
Il mio ebook è differente
Perché tu vali. Ahahahahaha
Finalmente qualcuno ha usato il cervello. La cosa risolve il problema della reputazione degli ebook, e delle presentaziono nelle librerie, per non parlare del tanto auspicato igresso di queste nel mercato dei libri digitali.
Alleluia!
Mi unisco: Alleluia!
Bello, magari c’è anche il libraio/la libraia commesso o proprietario carino/a che dà una mano al compratore poco pratico di tecnologia. Ehi, ti aspettavo ieri 😀 (torno a parlare in codice) Bacione
L’idea di base è fantastica. E, credimi, io sono la prima, come libraia, a credere che gli ebook e i cartacei possano convivere (e, anzi, darsi ‘manforte’) all’interno delle librerie classiche, ma, da genovese, vi dico che quelle piccole, come la mia, non si potranno mai permettere MacBook (e di questo sono sicura, perché mi sono infomrata) e, temo, neanche il resto!
Natascia, MacBook l’ho citato per completezza di info ma credo che in pochi andrebbero a una cassa per comprare in digitale. Ormai le carte di credito sono utilizzatissime in rete.
Un distributore di card o di cover no. Che differenza c’è tra un libro e una card/cover che è un libro digitale tangibile? Basta parlare con l’editore. Immagino che in questo caso non ci siano né distributori né grossisti di mezzo ma ci si accordi con l’editore digitale. Il che, credo, voglia dire pure conto vendita. Che per un libraio è di certo vantaggioso. Senza contare che occupano poco spazio.
Parecchi colleghi hanno trovato la soluzione al “problema dell’intangibilità” con le card, ma queste secondo me hanno il difetto di assomigliare più alle ricariche del telefono che al libro cartaceo. Per le presentazioni noi ci siamo organizzati con i cd-ebook, che in libreria fanno la loro discreta figura. Sono un filo più cari, ma si collocano più “a metà strada”.
Le card, se sono abbastanza grandi, sono graziose e funzionali. La soluzione estetica più convincente, a mio avviso, è l’Ebookover che proprio lo ricorda il libro. Il cd è carino ma non rischia di confondersi con l’audiolibro? E quel “più caro” a mio avviso nuoce gravemente alla salute del lettore (e al benessere del portafoglio) 😉
“un filo più cari” dal nostro punto di vista, son 5 “euri” il libro singolo e 10 la compilation di 4 libri 😉
Il rischio di confusione con l’audiolibro effettivamente c’è, per questo usiamo quelli da 8cm (quelli che vanno nella “tazza” più piccola del pc, per capirci). Più che confusione dovuta a ciò, credo ci sia ancora tanta confusione in generale relativa al digitale. Ed essendoci “dentro” facciamo un po’ di fatica ad accorgercene.
Allora è proprio un filo, via. Niente di cui preoccuparsi 😉
Più che confusione c’è il nulla. Basta chiedere ai più come si compra un ebook, come si legge, dove si trova… il digitale non solo è il male che si mangia il “profumo della carta” ma è l’ignoto. E l’ignoto fa sempre paura.
Siamo nella direzione giusta, direi. Presentare degli ebook in una libreria aiuta a vincere la diffidenza e viene incontro a chi non ha una carta di credito.
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