I consigli da leggere di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Un pesce sull’albero di Lynda Mulally Hunt, Solo rumore di Juliann Garey ed Etica dell’acquario di Ilaria Gaspari.
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► VOLTAPAGINA
Un pesce sull’albero, Lynda Mulally Hunt, traduzione di Sante Bandirali, Uovonero, p. 264 (14 euro)
«Andiamo» dice, spostando il foglio a righe verso di me. «Fa’ del tuo meglio».
Sette scuole in sette anni, e sono tutte uguali. Ogni volta che faccio del mio meglio, mi dicono che non mi impegno abbastanza. Che c’è troppo disordine. Che l’ortografia è imprecisa. Che è fastidioso trovare la stessa parola scritta in modi diversi nella stessa pagina. E il mal di testa. Mi viene sempre il mal di testa quando guardo troppo a lungo la luminosità delle lettere scure sul foglio bianco.
A parlare è Ally. E Ally è super intelligente, curiosa, stravagante… e dislessica. Il che significa “differenze di apprendimento”, cioè far fatica a leggere (le lettere sembrano scarafaggi!) e a scrivere, essere trattata da diversa e venire emarginata. Lei che dopo mille traslochi ha cambiato casa di continuo ha l’impressione che però tutto resti uguale e basti un soffio per ficcarsi nei pasticci un giorno sì e l’altro pure.
Finché la sua insegnante non va in maternità e non arriva lui, il signor Daniels. Da qui è tutta una scoperta, lo stupore che imparare può essere una avventura e non una tortura. Per tutti i genitori che vivono la frustrazione di non poter sottrarre il dolore dalla vita dei propri figli e per tutti i bambini e ragazzi che credono di essere soli. (Il libro è ad alta leggibilità, per essere amico di tutti i tipi di lettori.)
► DA GUSTARE
Solo rumore, Juliann Garey, traduzione di Leonardo Taiuti, Edizioni Clichy, p. 375 (15 euro)
Greyson Todd è un produttore cinematografico di successo. Ma non è da film la scena in cui lui prende e se la svigna. Niente carezze o addii lacrimevoli: molla moglie, figlia e vecchia vita e sparisce. Non sembra un grande uomo, in effetti, neppure un pavido per carità, ma pare un egoista, egocentrico.
Finché non capisci perché lo fa e allora cambia tutto. La risposta è “disturbo bipolare” una malattia che ha saputo controllare per oltre venti anni ma adesso gli pare davvero impossibile continuare a mentire e fingere di stare bene.
La prima cosa che mi ha sbalordita è che questa non è una biografia, la seconda è mettere fuoco che a scrivere la storia è una donna – nessun pregiudizio ma è così credibile e vero Greyson che ti pare naturale sia il parto di un uomo – e gli stupori non finiscono qui… per chi lotta per un equilibrio instabile, per chi sa bene che la memoria non è solo un insieme di fatti che ci riguarda o quello che abbiamo fatto e cosa ancora vorremmo, la memoria è ciò che ti permette di dire “io”.
► BELLISSIMI
Etica dell’acquario, Ilaria Gaspari, Voland, p. 191 (15 euro) ebook (6,49 euro)
Ti accoglie un noi appena inizi questa storia. E “noi” sono quelli che frequentano la Scuola. Siamo a Pisa e che si tratti della Normale è subito evidente. Non ragazzi che studiano, ragazzi che lavorano così si definiscono per distinguersi dagli altri universitari. E in questo luogo un po’ alienato, simile a un acquario, “la cosa più importante era sentirsi legati agli altri dall’appartenenza comune al regno di quell’indefinibile, inafferrabile eccellenza”.
A parlare è Gaia, in realtà, e con lei ci sono Marcello, Cecilia, Leo, Matteo… ex compagni aggrappati al rimpianto di chi sono stati e costretti a rivivere il passato per rispondere alle domande di un ispettore. Un ispettore niente affatto convinto che Virginia, un’altra studentessa della Scuola, si sia suicidata.
E così anche Gaia – bellissima, divorziata e senza figli (uno stava per arrivare ma lo ha perduto) – riapre il cassetto dei ricordi e in realtà pare abitare più quel cassetto che la vita vera. Un romanzo, una lunga introspezione, una storia nera e sofferta che mette al centro il rammarico per ciò che non ci appartiene più, per quelli che eravamo e che saremmo potuti diventare. Per chi ha molto amato e pure altrettanto odiato.
#CITACIONE
“Quando chiediamo un consiglio, stiamo di solito cercando un complice” Charles Varlet.
2 comments
Il primo, accendo il primo! Perchè c’è sempre da imparare di più dai “diversi” che dai “normali”. I “normali” sono scontati, uguali, prevedibili.
Hai scelto libri “pugno nello stomaco” oggi.
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