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Tramiro: il racconto vincitore

Nei commenti mi avete chiesto lumi dei racconti vincitori del Tramiro.
Non era previsa la pubblicazione, o meglio, non era obbligatoria. E imporla ci pareva un tantino minaccioso…
Giovanni Teti, con grande spirito, sta al gioco ed è lieto di farsi leggere. Quindi, ecco a voi Fantascienza locale, il racconto che ha vinto il Tramiro d’Oro 2014.

Tutto incominciò 32 anni fa, l’ora era sempre quella, ogni qualvolta si sentono le voci di alieni questo rimbalza nel futuro, quel futuro che ci sorrideva alla gioventù.
Si, suo padre lo aveva sempre detto; quello era un lavoro da perdigiorno, vai a lavorare, più il tempo trascorreva e lui, sempre barcollante con la stabilità, correva contro il destino combattendo alla rinfusa.
Forse nessuno lo appoggiava quel imperterrito sognatore iniziò quella strada di euforia speciale dalla voce banale, sussurri di estasi che a poco a poco sentirono il corpo in una radio.
Era lui, un uomo striminzito con la voglia di calcio sul piede sinistro, un fallito della palla a quadretti, tipo da oratorio, e caviglie da distorsioni.
Un alieno che ogni giorno prima di cominciare a parlare si versava un bicchiere d’acqua per gargarizzare le sue corde vocali, senza mai berla, si diceva così   “io non la bevo”, l’acqua da secoli fa indigestione di ruggine, meglio il vino, dato ad un astemio.
E tutte quelle balle spaziali facevano sentire attraverso a quel microfono, ingiallito di sputi veloci nel proporsi a noi, soli mortali, lui un capitano di ventura fin dall’ora cercava la pensione.
Tutto quello che ci hanno insegnato sulla dignità dell’uomo eccola in pochi passaggi vuoi la fatidica vacanza senza fine, retribuita per viaggiare con la fantasia nel portale della tua mente.
Lui continua ancor oggi come una volta a darci la voglia di vivere ogni giorno con ironia e sentimento.
Solo che, da qualche giorno il bicchiere d’acqua è rimasto ancora pieno e non bevuto su quella postazione di vita, accesa fluttuante con dei pischelli da pollaio che ronzano li vicino, e nessuno si chiede che cosa è capitato al capitano?
Già, il perché è ovvio ci sono i giovani che vogliono scalciare dal suo trono, conquistato nelle battaglie contro il demonio, quel ridicolo contenitore, fatto ad astronave, con tutti quei maiali, grassi con tanti dei nostri soldi.
Lui è sparito non è più al suo posto, forse saranno venuti dall’al di là, quei suoi 35 anni di denari, d’un falso ideale lasciato a tutti noi umani, nel turbinio di giorni perduti.
Cerchiamo quel mantello che indossavi ogni giorno ma non lo scorgiamo, forse sei veramente da qualche altra posizione, la parola tua ci manca e siamo tutti senza fiato.
I marziani lo hanno preso sarà nel più bel paese, senza ruberie, ingenuità e potere, leggi e doveri.
È finalmente in pensione, non più quelle branchie di soffocanti attorno al tuo collo.
No non puoi credere alle favole, ed ora devi tornare in mezzo a noi, e continuare la tua ricerca dell’essere buono che naviga in te, sai però che essere buoni è un dono di Dio ma essere fessi è un castigo. Con una piccola pastiglia puoi ritrovare la stabilità. Dei giorni perduti, delle cose lasciate, delle parole dimenticate nel fondo di un pozzo nero e senza fine.
Ho popolo di alieni ascoltate ancora le sue parole, sono coltelli affilati dolci e provocanti che colorano le pagine della nostra storia, quella che voi italiani buttate nel fondo di una scarpata puzzolente dei maiali andati a male.

Dedicato alle persone che ogni giorno entrano nelle nostre case con la loro voce.

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9 comments

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Sandro Jstrcyt 02/03/2014 at 11:04

Sono confuso….
ora capisco perché hai meritato il Tramiro. Complimenti per la vittoria.

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polimena 02/03/2014 at 12:16

Premio sicuramente meritato, quindi complimenti, soprattutto per la sportività, a GiovannTeti!

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Massimo Boni 02/03/2014 at 15:11

Perfetto per il Tramiro d’oro. La prossima volta so come fare…
Ma i racconti che hanno meritato la menzione d’onore li pubblicate?

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Chiara Beretta Mazzotta 02/03/2014 at 15:15

Se gli autori ci danno il “via libera”, volentieri!

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Massimo Boni 02/03/2014 at 15:25

Accetto il rischio di essere linciato. Via libera Chiara.

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Chiara Beretta Mazzotta 02/03/2014 at 15:27

Ahahahaha ma no, vedi che son tutti tranquilli (o è la domenica?!). Va bene, pubblico!

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Aldo Costa 02/03/2014 at 15:49

Beh, gli indizi li ha messi, no? Il bicchiere d’acqua per esempio.

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Chiara Beretta Mazzotta 02/03/2014 at 16:03

Se non ci fossero gli indizi sarebbe stato eliminato, infatti…

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steve 03/03/2014 at 17:10

si vabbe’ ma bisognava mettere un po’ di regole, questo non e’ un racconto, sono delle frasi buttate li’ senza senso che anche l’ubriaco sotto casa puo’ dirmi quando esce dal bar, va bene il tramiro ma qui stiamo parlando del nulla, ora leggo gli altri

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