I consigli da leggere di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Lettere dall’assassino. Quattro storie dal lato oscuro di Chiara Prazzoli, Bambini nel tempo di Ricardo Menéndez Salmón ed Enormi cambiamenti all’ultimo momento di Grace Palay.
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► VOLTAPAGINA
Lettere dall’assassino. Quattro storie dal lato oscuro, Chiara Prazzoli, Informant (3,99 euro)
Fabio Savi è uno dei killer della Uno Bianca, ha ucciso 24 persone e non si è mai pentito. Giovanni Erra è coinvolto nell’omicidio di Desirée Piovanelli, la ragazzina di quattordici anni massacrata a coltellate. Nicola Sapone e Andrea Volpe, due della Bestie di Satana. Carmelo Musumeci, boss che scatenò la prima faida di mafia del Nord.
Quattro storie di morte, cinque assassini che si raccontano dal carcere. E lo fanno in un modo antico: attraverso carta e penna. E si raccontano a Chiara Prazzoli, cronista del settimanale Giallo, che vuole rispondere a una domanda ben precisa: il carcere serve davvero? Perché “una volta che i criminali sono stati giudicati e rinchiusi in una prigione, sembra che il problema per la società non si ponga più: ci sentiamo tutti più sicuri, rimuoviamo vittime e crimini”. Troppo semplice?
Un viaggio per capire come si sconta la pena, e parlo di se stessi, del proprio fare i conti con le azioni che si sono compiute. Per chi vuole guardare un problema da un altro punto di vista e ha il coraggio di vestire panni molto molto scomodi.
► DA GUSTARE
Bambini nel tempo, Ricardo Menéndez Salmón, traduzione di Claudia Tarolo, Marcos y Marcos, p. 221 (15 euro)
“Quanti gesti impossibili bisogna compiere: salutare medici e infermieri, recuperare vestiti che nessuno userà più, occuparsi di dettagli pratici con l’impresa funebre. Non è un compito a misura d’uomo. O forse sì. È umano troppo mano, dover tirare avanti quando tutto preannuncia che la posterità, il futuro, il domani sono lance conficcate nel costato del buonsenso.”
A parlare è Antares. Lui ed Elena stanno insieme da 15 anni. E hanno consumato tutte “le tappe dell’affetto: amici, amanti, fidanzati, sposi, genitori”. Adesso devo vedersela con qualcosa di immenso e mostruoso. La perdita di un figlio. È un libro sull’indicibile questo perché è impossibile descrivere qualcosa di inumano come la sofferenza di un genitore davanti alla morte di un bambino (pensateci, non esiste nemmeno la parola per dirlo che si è perso un figlio). È un libro per salvare un tesoro che è la vita vissuta.
Una storia in tre tempi: la perdita, la cura alla perdita che si realizza attraverso la scrittura di una storia che non ci si aspetta (l’infanzia di Gesù) e l’incontro tra un uomo e una donna che aspetta un figlio… E il cerchio si chiude. Non perdetevelo a leggerlo si rinasce.
► BELLISSIMI
Enormi cambiamenti all’ultimo momento, Grace Palay, traduzione di Marisa Caramella, Einaudi, p. 128 (8,50 euro) ebook (6,99 euro)
Non l’avevo ancora letta e sono stata folgorata. Questa è una raccolta di racconti, uscita in America nel ’74, e Grace Paley, l’autrice, ci regala una fotografia della sua vita a New York nel Lower East Side e nel Bronx, i quartieri dove è nata e vissuta. Sono racconti brevi ma densissimi, la scrittura vi lascia di sasso, musicale, ironica, arguta… originale.
E cosa ci racconta? Di donne vere – amiche, vicine di casa, giovani e adulte – pratiche e sagge, di quella saggezza che è storia e ricordi familiari e insegnamenti tramandati con amore. Donne coraggiose che non si limitano a ciarlare ma lottano, si impegnano a cambiarlo il mondo anche se non tutte le cose vanno per il verso giusto. Parla di passato, parla di emigrazione e parla di futuro.
“Attribuisco la colpa del fallimento del nostro matrimonio al fatto che tu non abbia mai invitato a cena i Bertram. È possibile dissi io. D’altra parte se ben ricordo: primo quel venerdì sera mio padre stava male, poi sono nati i bambini, poi ho cominciato ad andare alle riunioni del martedì sera e alla fine è scoppiata la guerra. Dopo mi sembrava di non conoscerli più, i Bertram. Comunque hai ragione, avrei dovuto invitarli a cena.” Fatevi un favore, leggeteveli!
► #CITACIONE
“La passione non è cieca, è visionaria” Stendhal.
2 comments
Non ce la farei a leggere quello del bambino. No. Anche se poi i due ne escono, lo evito. Come il film di Moretti, “La stanza del figlio” Mamma che angoscia per uno che di figli ne ha.
Aldo, l’ho chiuso due volte prima di farcela. Ma ne vale la pena.
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