Citare o copiare? questo è il dilemma. Solo che basta un motore di ricerca per capire se ci si lascia “ispirare” troppo spesso. E se ti beccano, chiedi scusa perlomeno.
C’è una malattia che infesta la rete e non è la stupidità ma la tendenza a pensare che il web sia un calderone in cui è possibile attingere e usare a proprio comodo. Si può fruire, non copia-incollare.
Ed ecco che ieri sera Marina di Io amo leggere e tu? mi informa di una “spiacevole” situazione. “Oggi è successo un fatto davvero spiacevole. Fra le persone che mi seguono su Twitter c’è anche Mitì Vigliero una giornalista scrittrice che conosco personalmente. Attraverso la mia pagina si è accorta che Libreriamo ha preso dal suo blog www.placidasignora.com i suoi articoli facendoli propri. Scrivendo pure in fondo alla pagina ‘riproduzione riservata’”.
Ora un conto è “prendere spunto” altro è copiare. Se ti beccano, si ammette l’errore e si chiede scusa. E poi, ovvio, si rimuovono i contenuti in questione. Ma se un giornalista di lamenta perché trova il proprio blog saccheggiato e tu non gli rispondi, sei in malafede. Se banni chi ti fa delle domande (in questo caso Marina di Io amo leggere e tu?), ti dichiari colpevole. Sapete come si dice: due indizi fanno una prova.
Grazie al cielo in rete esiste un aggeggio per tutto, compresi dei motori di ricerca capaci di verificare le “concordanze” tra i testi. Per esempio Plagium. Ora prendo a caso un post nella sezione “perché si dice” (chiudiamo un occhio sull’accento acuto smarrito che campeggia nel titolo). E saltano fuori parecchie corrispondenze.
Conforntiamo: http://genesidiunaforisma.blogspot.it/2015_02_01_archive.html e http://perchesidice.libreriamo.it/perche-si-dice/perche-si-dice-bocca-la-lupo/
Oppure: http://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/di-tutto-un-po/perche-uomo-importante-pezzo-novanta.html e http://perchesidice.libreriamo.it/perche-si-dice/perche-si-dice-pezzo-90/
Direi che Omero, il proprietario di questo blog ha molte idee ma poche paiono sue (immagino che i signori di Sapere.it, cioè della De Agostini, non sarebbero felici di vedere sotto ai propri testi la scritta © RIPRODUZIONE RISERVATA anche se la faccenda ha del comico). Gli garbano, per esempio, anche i pezzi di Focus.
http://www.focus.it/cultura/curiosita/perche-il-terzo-mondo-ha-questo-nome e http://perchesidice.libreriamo.it/perche-si-dice/perche-si-dice-terzo-mondo/
Ma anche nelle biografie si trovano curiose similitudini. Prendiamo Tintoretto e la frase “Nella sua vastissima produzione emergono le linee essenziali della sua ricerca che, privilegiando composizioni decentrate, direttrici diagonali, audaci scorci e un particolare intenso luminismo, raggiunse una grande forza narrativa ed emozionale…” (http://libreriamo.it/arte/il-tintoretto-artista-furioso-tra-rinascimento-e-barocco-2/) basta metterla in Google.
E nel pezzo di oggi su Ligabue trovate questo passaggio: “Nel 1948 si fa più intensa la sua attività pittorica e giornalisti, critici e mercanti d’arte iniziano a interessarsi a lui. Nel 1957 Severo Boschi, firma de Il Resto del Carlino e il noto fotoreporter Aldo Ferrari gli fanno visita a Gualtieri: ne scaturisce un servizio sul quotidiano con immagini tuttora celebri. Nel 1961 viene allestita la…” provate a metterlo in un motore di ricerca (cliccate qui). Ci fermiamo qui ma temo che, a cercare, le similitudini continuerebbero…
Consiglio a Libreriamo di controllare i contenuti che condivide sulla sua piattaforma e rimuovere quelli copiati (una testata registrata deve badare a queste cosucce). E consiglio di rispondere ai tweet dei propri lettori. Marina è stata “sbloccata” ma sarebbe stato più elegante evitare di bannarla e risponderle civilmente. Così come sarebbe stato corretto rispondere a Mitì Vigliero, ammettere l’errore e scusarsi, e poi rimuovere i suoi testi.
Invece pare che rimuovano solo i commenti sgraditi (altri non li approvano nemmeno).
Qualcuno suggerisca a Libreriamo un pezzo sulla deontologia professionale e l’educazione, magari copiandolo impareranno a usarle entrambe.
Aggiornamento: 2 giugno ore 11.36
Gli articoli sono stati rimossi oppure sono state inserite al loro interno le fonti (come potete vedere, nella foto sotto). Marina è stata contattata e le hanno “ridato la voce” su Twitter e Mitì ha ricevuto una mail di scuse.
Certa che la questione sia risolta (anche se per “copiare” pagine intere bisogna avere l’autorizzazione di chi quelle pagine le ha prodotte e il link della fonte deve puntare alla pagina esatta) chiedo a tutti di avere cura, sempre, del diritto d’autore vale a dire rispettare il lavoro di chi le parole le ha messe insieme. E parlo anche a quei giornalisti che sui social spesso mettono, nei tweet e negli status, citazioni altrui spacciandole per proprie. È una cialtroneria inaccettabile oltre che una pratica che viola la legge (date un occhio qui).
5 comments
Ho vissuto in diretta l’eliminazione del mio commento.
Purtroppo, come scritto nel commento, i bloggari 2.0 fanno così: rubano contenuti e li spacciano per propri. Quindi, non dovendo perdere tempo per pensare e scrivere (non sempre le due cose si susseguono), hanno tutto il tempo per dedicarsi a tutelare la propria immagine di giornalisti, invece che bloggari, cancellando a piè spinto ogni commento non in linea con l’immagine che vogliono dare.
Peccato!
Spero che eliminino anche i pezzi o li integrino con le fonti (previo consenso degli autori, visto che molti contenuti sono rimaneggiati).
E sono pure loro follower…che amarezza.
Questa cosa mi fa parecchio incavolare. Io sono qui ogni settimana a faticare come un mulo per chiudere almeno un post, che sia nuovo, ricco, diverso. A lottare per ricavare minuti preziosi ovunque.
Loro copiano, bella fatica….
Che dire… è pieno il web. La cosa buffa (chiamiamola buffa) risiede nel fatto che i colpevoli quasi mai ammettono l’errore (diamo loro la buona fede come scusa).
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