La cinquina del premio Campiello 2017

La cinquina del premio Campiello 2017

Sono stati annunciati i libri candidati al Premio Campiello 2017 e la vincitrice del Campiello Opera Prima. Ma come si concorre, chi giudica e cosa si vince?

Tre donne (quattro se contiamo l’opera prima), una poetessa prestata alla narrativa, un editore – La Nave di Teseo – doppiamente soddisfatto perché oltre a essere in cinquina e stato già premiato.

Parliamo del Premio Campiello, arrivato alla sua 55esima edizione. La Giuria dei Letterati*, presieduta quest’anno dall’attrice Ottavia Piccolo, ha annunciato la cinquina:

  • Mauro Covacich La città interiore (Nave di Teseo) con 7 voti
  • Donatella di Pietrantonio L’Arminuta (Einaudi) con 6 voti
  • Stefano Massini Qualcosa sui Lehman (Mondadori) con 8 voti
  • Laura Pugno La ragazza selvaggia (Marsilio) con 6 voti
  • Alessandra Sarchi La notte ha la mia voce (Einaudi Stile Libero) con 7 voti

A scegliere il vincitore – che sarà proclamato sabato 9 settembre al Teatro La Fenice di Venezia – sarà la Giuria dei Trecento Lettori anonimi (la loro identità viene svelata soltanto la sera della finale. Come vengono selezionati? Devono essere maggiorenni e di cittadinanza italiana (i criteri statistici di selezione: distribuzione geografica e categoria socio-professionale) e non potranno più far parte della giuria.

Va invece a Un posto dove stare (La Nave di Teseo), la raccolta di undici racconti scritta da Francesca Manfredi, il premio Opera Prima.

Come si partecipa al Premio Campiello?

Per partecipare al Campiello quest’anno bisognava inviare venti copie del testo – pubblicato tra il 1 maggio 2016 e il 30 aprile 2017 – entro e non oltre il 4 maggio 2017.

Possono però partecipare anche opere segnalate dalla Giuria dei Letterati. Ciascun giurato, infatti, è tenuto a segnalare alla Segreteria del Premio un minimo di cinque e un massimo di quindici opere di narrativa italiana (romanzi o raccolte di racconti) che ritenga meritevoli di partecipare. Quest’anno erano 78 le opere segnalate.

Ai cinque autori finalisti spetta un premio in denaro del valore di 5.000 euro. Gli Editori – per ciascuna di queste cinque opere – devono inviare (a titolo gratuito) 600 copie alla segreteria del Premio.

Al vincitore, oltre al riconoscimento, spettano 10.000 euro. L’editore del libro premiato deve fornire alla segreteria altre 100 copie fascettate (cioè con la dicitura “Premio Campiello – 55/a Edizione”). Insomma è evidente che partecipare a un premio come questo per una casa editrice è un investimento.

E per il Premio Opera Prima? Il vincitore viene scelto dalla Giuria dei Letterati e oltre al riconoscimento incassa 3.000 euro. In questo caso l’editore deve fornire alla segreteria del Premio ben 200 copie fascettate (con la dicitura “Premio Campiello – Opera Prima”).

E se i vincitori non ritirano i premi? Vanno in beneficenza.

*Composizione della Giuria dei Letterati: Federico Bertoni, docente di Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Bologna; Chiara Fenoglio, studiosa di Letteratura Italiana; Philippe Daverio, storico dell’arte; Paola Italia, docente di Letteratura Italiana all’Università di Bologna; Luigi Matt, docente di Storia della lingua italiana all’Università di Sassari; Ermanno Paccagnini, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università “La Cattolica” di Milano; Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della “Fondazione Sandretto Re Rebaudengo” di Torino; Lorenzo Tomasin, docente di letteratura italiana all’Università di Losanna; Roberto Vecchioni, cantautore, scrittore e docente universitario; Emanuele Zinato, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Padova

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3 Comments

  • 700 Copie? Non so, a me sti premi che devi mandare quintalate di volumi paiono anche un po’ fuori tempo col digitale, e poi ovviamente come sottolinei tu rimangono appannaggio di pochi che possono investire.
    Comunque, non ne ho letto manco uno. Sono sull’altro premio, Strega con (finalmente) Teresa Ciabatti, molto bello.

    • Lo so. Infatti partecipare a un premio per un piccolo editore è una impresa… il digitale aiuterebbe. Ma forse non si vuole aiutare chi ne avrebbe bisogno.
      Chi lo sa.

  • Ma i trecento Lettori Anonimi come vengono scelti? Ci si iscrive da qualche parte? O vanno estratti direttamente all’anagrafe comunale? Non vorrei mai che adesso mi usassero il Registro Pubblico delle Opposizioni per non chiamarmi come lettore! 😛

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