Come disintossicarti dal tuo cellulare – Catherine Price

Come disintossicarti dal tuo cellulare – Catherine Price

Quanto riuscite a stare senza il vostro cellulare. Non dico lasciarlo a casa ma nell’altra stanza?! Quante volte lo controllate, quante lo prendete per fare qualcosa e vi trovate ad aver perso un’ora e mezza per fare… che cosa?! Per perdere tempo.

Sono strumenti meravigliosi. Eppure c’è in loro qualcosa che trasforma noi in strumenti. Molti faticano ad arrivare in fondo a un pranzo, a un film o persino a un semaforo senza guardare lo smartphone.

Secondo le stime le persone controllano il proprio cellulare dalle 60 alle 150 volte al giorno. Molti lo fanno prima di dormire, molti appena svegli e una quota considerevole (soprattutto i ragazzi) si sveglia di notte e dà un occhio allo schermo.

Gli smartphone i tablet sono device utili perché sono strumenti capaci di risolvere molti nostri problemi (illuminano, contano, trovano, ci guidano…). Il guaio? Si mangiano il nostro tempo e divorano la nostra capacità di concentrazione. Ci tolgono una abitudine preziosa: la capacità di essere concentrati su di un compito. Perché? Perché ci nutrono di novità e di rendono dipendenti a suon di rinforzi – icone luminose, cuoricini gratificanti e contenuti desiderabili – rendendo insopportabile un contenuto privo di questi stimoli.

Vogliamo sentirci amati. Gli esseri umani sono creature sociali che hanno una voglia disperata di sentirsi integrate.

Non si tratta però solo di tempo e attenzione, è in gioco la nostra felicità. Perché leggere prima di dormire una mail del capo che ci ricorda una grana, fare confronti con l’immagine patinata di alcuni profili social – dove tutti sorridono, sono belli, magri e ricchi – oppure misurare la nostra autostima in base al numero di like ricevuti non sono attività ottimali per il nostro benessere. Ansia, inquietudine, depressione, sono questi i veri effetti collaterali.

Quindi? Cosa dovremmo fare, dovremmo buttare il cellulare?! Certo che no. È necessario imparare a usarlo e smetterla di farsi usare. È bene capire come adoperiamo il cellulare, cosa accade quando lo facciamo e dovremmo anche ricordarci che le migliori menti del mondo sono pagate per tenerci aggrappati al nostro schermo. Perché? Perché così seminiamo dati preziosi sul nostro conto – dati per cui le compagnie pagano, rendendo ricchi i creatori dei social (che sembrano gratuiti per noi utenti ma no, non lo sono!) – mentre ci sorbiamo megatoni di pubblicità (e compriamo e compriamo e compriamo prodotti e servizi).

La dipendenza indotta dallo schermo è un problema che riguarda tutti. Possiamo però disintossicarci, ogni tanto, limitare l’uso e applicare qualche utile trucco per gestire al meglio la tecnologia che ci circonda. È un libro che un po’ ci spaventa (e nella prima parte vi spaventerà!) ma è soprattutto una lettura che ci regala una visione più obiettiva del problema e vuole renderci un poco più liberi. E felici. 

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