The Warehouse – Rob Hart

The Warehouse – Rob Hart

Avete bisogno di qualcosa? Qualsiasi cosa? Una penna, un frigorifero, del cibo, un regalo per i vostri figli? Basta comprarlo su Cloud. Un efficientissimo drone vi recapiterà al volo, è il caso di dirlo, tutto ciò di cui avete bisogno senza dover nemmeno uscire di casa (sempre che questo sia un bene).

Cloud, con i suoi 30 milioni di dipendenti, è l’azienda leader nella produzione e distribuzione di prodotti di ogni tipo e sorta. A fondarla Gibson un miliardario che si sta apprestando a vivere il proprio ultimo anno di vita, eh già perché il cancro al pancreas non bada al conto in banca. E ha rivoluzionato il mondo, non solo perché i negozi sono un ricordo polveroso, sono vetrine abbandonate come se ci fosse stato il terremoto. Ma perché ha cambiato le abitudini delle persone.

La gente vive nello stesso posto in cui lavora. Tutto questo per combattere l’inquinamento, s’intende. Le MotherCloud sono luoghi di lavoro ma possiedono al loro interno appartamenti e ogni necessità per chi le abita e vuole nutrirsi, divertirsi, intrattenersi e lavorare.

Soprattutto lavorare. E lavorare e ancora lavorare. E non importa se la sicurezza non è il primo problema, non importa il razzismo, non importa neppure se i supervisori molestano in ogni modo i dipendenti e se i dipendenti sono stressati e sottopagati. Il lavoro è lavoro.

E siccome lavorare per Cloud sta diventando l’unica opzione possibile, lamentarsi non è più una opzione possibile. E bisogna essere precisi e soprattutto veloci, se no il proprio punteggio cala… eh sì, perché come un prodotto, ogni lavoratore ha un punteggio da una a cinque stelle. Se il punteggio si abbassa, si viene licenziati.

Siamo programmati per cercare l’approvazione. Non vogliamo altro.

Lo sanno bene Paxton – che poteva diventare un imprenditore prima che Cloud fagocitasse il suo sogno – e Zinnia, una ex professoressa, che per motivi ben diversi si troveranno a lavorare nel colosso e a lottare per una battaglia che pare impossibile.

Un thriller distopico che ci coinvolge e spaventa perché racconta di un futuro che pare dietro l’angolo ma, in parte, è già qui. E se non è fantascienza ma satira del reale, per noi sono guai…

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