Libri a Colazione 11 marzo 2023

Libri a Colazione 11 marzo 2023

Scopri i Libri a Colazione della settimana: Creature della foresta di Laura Ortiz Gómez e La disciplina dell’imperfezione di Giulio Costa.

Ascolta il podcast!  Libri a colazione lunga

CREATURE DELLA FORESTA
di Laura Ortiz Gómez, traduzione di Monica R. Bedana, gran via, pagine 128

Creature Della Foresta

“Per questo io ero contro le fosse comuni. Non mi andava di seppellirli in un’orgia, mescolandone le parti, gli odori e le storie. Non era dignitoso. Se abbiamo avuto un utero tutto nostro, perché dovremmo condividere la morte. e a quel punto ho preso coraggio e ho messo in piedi il cimitero.”

Aita li recupera dal fiume, li prepara e se ne prende cura. Non che a loro importi. È questo che li rende speciali, unici. Sacri. Loro non chiedono più niente al contrario di tutti gli altri.

Milena è invece una bambina. Fa ancora la pipì a letto, sogna scarponi morbidi nei quali camminare veloce per star dietro alla sua mamma e finge di non vedere “loro”. Sì quelli. Perché i loro occhi puzzano. Prima sapevi riconoscerli, perché portavano l’uniforme adesso, invece, non si sa più chi siano.

E il guaio è che è a loro che tocca vendere per tirare avanti. Non che si guadagni tanto, di certo non abbastanza da comprare scarpe nuove e che so, una bambola. È che il mondo è cambiato, Milena lo sa, prima che nascesse era bello e buono, così le dice sua madre. E le viene da piangere, ma ha scoperto un trucco: immagina di avere un contenitore di vetro in gola, da dove le lacrime tornano indietro e cadono dentro il corpo. E così non piange quasi più. La sua mamma sì, ma solo quando sono in due. Milena non piange ma si fa la pipì addosso.

E poi c’è Kayn, è l’unico figlio maschio di un famoso suonatore di tamburo ormai morto. E tutti si aspettavano che seguisse le orme paterne e invece no… è bravo, per carità, ma non gli piace mostrare i denti, misurare il proprio onore. Ed è poco dopo la piena del torrente che Kayn si accorge del biondino. Lui con il suo corpo striminzito gioca a calcio e ce la mette tutta, mentre la gente ridacchia e gli grida “vai, Messi!”. Ma lui niente, corre e dribbla, con le sue infradito e suda goccioloni di sudore che paiono lacrime. Il biondino, che poi si chiama Bruno, è il figlio più piccolo di un immigrante tedesco e di una donna argentina.

E c’è Flower Jair Trompeta Pivé che sgrossa il letto del fiume, poi setaccia le pepite d’oro, le vende e compra cibo. Accende il fuoco, spazza, guarda il mondo e il mondo non guarda lui. Non chiede niente a nessuno e la notte non sogna. Però parla con gli animali Flower.

Conoscerai parecchi personaggi speciali in queste storie, nove racconti sempre sorprendenti, capaci di cambiare tono, sguardo… e pure il mondo che sa farsi minaccioso, fantastico e inafferrabile. Tutto cambia in questa Colombia sconvolta dalla guerra, dipende da chi la abita, dipende dal suo sguardo. Dipende da te che guardi e chissà che cosa vedi e senti.

Sono storie di contrasti e contraddizioni. Perché da un lato c’è la guerra, un buco che sputa morte, e la povertà e dall’altra parte ecco il desiderio delle persone, una scintilla che non puoi spegnere, la vita, la musica, l’amore, il sesso. Una spinta a stare nelle cose, a fare. A esserci. A brillare. A tenere stretta, sempre, la propria dignità.

LA DISCIPLINA DELL’IMPERFEZIONE
di Giulio Costa, Sperling & Kupfer, 180 pagine, anche in ebook

La Disciplina Dell'imperfezione. Navigare Tra Le Nuove Fragilità Contemporanee

“Il volto della malattia fisica o della sofferenza psichica, la vergogna che prova un figlio adolescente che si sente inadeguato per i propri genitori, il dolore di una donna che non riesce a dire basta a una relazione di coppia violenta o squalificante. Può essere il senso di inadeguatezza di una ragazza di fronte a uno specchio in cui vede solo imperfezioni, la paura di un bambino preso di mira da un bullo, ma anche la fragilità di quel bullo. È il senso di solitudine di un trentenne che teme di essere fuori tempo massimo per mettere su famiglia, o l’ansia di una madre che teme di perdere il lavoro per accudire un figlio con una malattia genetica rara.”

Tutto parte da qui. Da una ferita. Da un trauma. E tutto questo c’entra con il buio.

Te lo ricordi il buio? Quello che da bambina, che da bambino ti toglieva il respiro? E poi via, una corsa per strappartelo di dosso e riabbracciare la luce.

E c’entra con le storie e le parole. Perché quando la vita ti colpisce duro la prima vera battaglia è dare un nome a ciò che stai provando.

Le parole, le tue, ti permettono di conferire nuovi significati a ciò che hai vissuto, ti consentono una diversa narrazione di te. Una narrazione che ti permetta di ammettere, considerare e di prenderti cura delle tue imperfezioni.

E ciò che abbiamo vissuto in questi ultimi anni ha portato alla luce le nostre fragilità e le criticità della nostra società, tutte cose che abbiamo cercato di non vedere.

Ma sono circa settecentomila in Italia le persone con problemi di salute mentale che mediamente ogni anno vengono assistite dai servizi specialistici. E in molti non possono curarsi, alcuni avevano cominciato ma non devo trasmettere per la crisi economica. La risposta pubblica è insufficiente, senza contare che in Italia ci sono solo 5000 psicologi dipendenti del sistema Sanitario Nazionale. Quasi un terzo rispetto all’organico medio degli altri Paesi dell’Unione Europea.

Eh no, non bastano i trend ma furbetti sui social (parlare di normalizzazione della malattia mentale o dei problemi mentali pare una strategia acchiappa like niente male); e non solo non bastano ma fanno danni tutte le narrazioni che abbracciano la positività tossica del “volere è potere”, slogan sbagliatissimo perché si concentra sui risultati, sui traguardi – generando peraltro solo ansia da prestazione – rispetto ai quali, nella maggior parte dei casi, non abbiamo il controllo e ignora i limiti e la mancanza di privilegi.

Ecco perché un libro che ti permette di riflette sulla fragilità e di ascoltare le vulnerabilità di tanti pazienti è importante. Perché ti aiuta a dare spazio, letteralmente, anche alle tue vulnerabilità. Oggi è un po’ come accade per la sofferenza fisica, la fragilità è qualcosa che vogliamo rimuovere, una parte della storia che non vogliamo leggere e della quale non vogliamo parlare. Un cancro da estirpare.

La fragilità oggi è l’immagine dell’insuccesso e del fallimento e invece nasconde sensibilità, delicatezza e coraggio.

I Libri a Colazione sono un podcast di Chiara Beretta Mazzotta. Puoi ascoltarlo su Spotify, iTunes, Apple Podcast, Spreaker e Alexa. Alla prossima settimana e buoni libri!

Recupera i Libri a Colazione 18 febbraio 2023

Articoli suggeriti